20 luglio 2003 – 5. Avvelenamenti da funghi. La prevenzione
di Umberto Violante
La prevenzione da avvelenamento fungino prevede una serie di misure che riguardano direttamente il singolo individuo e in modo generale, le autorità pubbliche. Molte persone hanno risolto il problema dell’avvelenamento da funghi in modo radicale, cioè col non mangiare funghi! Tale misura certamente garantisce l’assoluta incolumità personale, ma seppure i funghi sono ritenuti da alcuni cibo voluttuario, esclude dall’alimentazione diverse persone, Non sarebbe, quindi, più opportuno sostituire al categorico concetto “non mangiare mai i funghi” il concetto più razionale di “evitare di mangiare funghi velenosi”?
Ancora oggi, i casi di avvelenamento grave da funghi freschi, risultano sempre e senza eccezione per tutte quelle persone che raccolgono o acquistano e mangiano funghi velenosi o tossici, senza preoccuparsi di accertare l’esatta corrispondenza della specie botanica, ma si limitano a praticare prove empiriche , come le prove del cucchiaio d’argento, del prezzemolo, dell’aglio, ecc. le quali dovrebbero mettere in evidenza, a loro giudizio, l’eventuale proprietà venefica dei funghi. Tutto ciò è giustificabile per la mancanza di qualsiasi cognizione micologica, sostenuta da pregiudizi fondati su concetti inesatti o grossolanamente erronei, tramandati da secoli e ciecamente accettati. Per confutare questi pregiudizi si riportano più appresso, una serie di aforismi.


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