12 dicembre 2003 – 38. Funghi: Gomphidius viscidus, fig. 26, Gonfidio viscido, Chiodello.
di Umberto Violante
I funghi simbionti: instaurano una stretta relazione mutualistica con l’apparato radicale di quasi tutte le piante. Tale rapporto, pianta e fungo ospite, è detto simbiosi micorrizica, in cui il fungo utilizza gli zuccheri sintetizzati dalla pianta e fornisce all’ospite acqua, azoto, fosforo, magnesio ed altri minerali importanti. Questi funghi: porcini, tartufi, ecc., possono essere coltivati solo se in simbiosi con le piante.
Nome: Gonfidio viscido, Chiodello
Nomi dialettali campani: Cape ‘e chiuve
Descrizione
Cappello: carnoso, viscido, umbonato, quasi conico, poi spianato; color rame e un po’ vinato, raramente brunastro o giallo; 3-10cm di diametro.
Lamelle: rade, grosse, decorrenti sul gambo, facilmente staccabili dal cappello; ocra rossastre, poi viola grigiastre e finalmente brunastre con il tagliante giallo e flocculoso.
Gambo: alto, sodo, pieno, fibrilloso, cilindrico, assottigliatesi alla base; giallo, poi con colore al cappello, ma giallastro al piede; 3-8 cm di altezza.
Cortina: glutinosa a tempo umido, a forma di esili filamenti quando asciutto; di colore ametistina, effimera.
Carne: soda, compatta, giallo ocra, più scura quella del gambo, gialla al piede ; odore debolmente aromatico, e sapore grato.
Spore: fusiformi, gialle o bruno scuro
Habitat: fruttifica in estate autunno, nei boschi di conifere, più frequente sotto il pino marittimo.
Proprietà: commestibilità buona.
Note: è un fungo poco conosciuto come commestibile, anche se sotto le pinete dei litorali si riproduce abbastanza copiosamente.
Etimologia: è un fungo poco conosciutocome commestibile, anche se sotto le pinete dei litorali si riproduce abbastanza copiosamente.


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