15 dicembre 2003 – 34. Bonsai, II parte: lo stile ishizuki, albero sulla roccia.(1)
Un albero che cresce abbarbicato sulla roccia, esercita sempre un grande fascino per l’enorme forza naturale che esprime e perché in qualche modo simboleggia la vittoria sulle avversità. Un po’ per lo stesso effetto che può fare una piantina che sbuca dall’asfalto. Forse proprio per queste ragioni i giapponesi scelsero di creare uno stile in cui l’alberello fosse aggrappato alla roccia, quasi a dominarla in un affascinante intrico di radici. Le radici del bonsai in stile ishizuki dopo una preparazione preventiva, andranno sistemate in modo da abbracciare una roccia ricca di fessure e piantarsi, solo con la parte terminale, nel terreno. Crescendo, le radici si avvinghieranno sempre di più alla roccia fondendosi con essa e creando un effetto affascinante, che varierà notevolmente a seconda della forma e del colore della roccia prescelta. Sarà anche bene indirizzarsi verso un contenitore lungo e basso, che accentuerà l’impressione di trovarsi davanti a un albero cresciuto tra le rupi. Gli alberi più adattti sono: acero, azalea, cotoneaster, gelsomino, cotogno, pino, ginepro, cipresso. L’alberello abbarbicato sulla roccia può dare in maniera assai realistica l’impressione di un paesaggio montano, quando i due elementi che formano questo stile, la roccia e l’albero, siano stati scelti con cura e attenzione. La scelta della roccia non ha in realtà grosse limitazioni. In nessun caso tuttavia, si deve scegliere una roccia di mare, almeno per due anni, perché la salsedine rovinerebbe le radici dell’albero.


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