12 novembre 2003 – 31. Funghi: Boletus edulis, fig. 19, Porcino
di Umberto Violante I funghi simbionti: instaurano una stretta relazione mutualistica con l’apparato radicale di quasi tutte le piante. Tale rapporto, pianta e fungo ospite, è detto simbiosi micorrizica, in cui il fungo utilizza gli zuccheri sintetizzati dalla pianta e fornisce all’ospite acqua, azoto, fosforo, magnesio ed altri minerali importanti. Questi funghi: porcini, tartufi, ecc., possono essere coltivati solo se in simbiosi con le piante.
Nome: Porcino
Nomi dialettali campani: Ammonite, Munito, Manetola, Sille e’Castiello, Taccola, Sivire, Sillo, Monete.
Descrizione
Cappello: dapprima emisferico, irregolarmente lobato, talvolta poco sviluppato rispetto al gambo, poi piano piano convesso, regolare, 10-20 fino a 30cm di diametro, di colore variabile dal giallo marrone chiaro all’ocraceo o castano bianco o bianco gialliccio, che volge al giallo verdiccio o verdastro a maturità.
Tubuli: molli, facilmente separabili dal cappello, liberi o arrotondati al gambo.
Pori: piccoli, rotondi e con colori ai tubuli.
Gambo: robusto, da gibboso a cilindrico, compatto, di colore biancastro o nocciolo chiaro, con reticolo a maglie oblunghe nel senso dell’asse.
Carne: bianca ed immutabile sia quella del cappello che quella del gambo, di odore grato, di sapore dolce, soda negli esemplari giovani, floscia nei vecchi.
Spore: fusiformi, scuro, olivastre in massa.
Habitat: cresce nei boschi di querce, castagni, faggi e conifere, durante i mesi caldi dell’estate.
Proprietà: commestibilità ottima.
Note: cuticola del cappello separabile solo ai lembi, La sua produzione varia in relazione all’andamento stagionale: è contraria alla siccità, alle basse temperature. Secondo alcuni il porcino di castagno è di migliore qualità, secondo altri invece è quello di abete, per altri ancora quello di faggio. E’ una delle specie fungine eduli più importanti.
Etimologia: dal latino edulis, commestibile, per la squisita edibilità della sua carne.


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