15 ottobre 2004 – 22. Bonsai, II parte: gli stili bonsai e le tecniche di realizzazione.
E’ opportuno ribadire che il bonsai è un normalissimo albero mantenuto in dimensioni ridotte attraverso precise e regolari tecniche di potatura e cimatura. Tali tecniche, assieme a quella di applicare ai rami del filo metallico per determinare la conformazione e la direzione di crescita, contribuiscono a conferire all’albero una determinata forma. La lunga tradizione cinese e giapponese in quest’arte ha portato alla codificazione in stili delle forme più interessanti e legate all’aspetto che un bonsai può assumere nello sviluppo naturale. Fin dagli inizi, in regioni diverse della Cina si distinguevano stili diversi e, mentre nella regione dei laghi si prediligeva lo stile a chioma piatta, altrove si preferiva quello a pagoda. In Giappone , quando le prime richieste di mercato indussero a riprodurre artificialmente le caratteristiche degli alberelli nanificati in natura da particolari condizioni ambientali, il primo stile adottato fu quello tako, secondo il quale l’alberello doveva avere forma piramidale nella chioma e tronco contorto. Più tardi gli stili si moltiplicarono e diversi allevamenti di bonsai ne crearono di propri. Oggi in Occidente sono noti una decina di stili fondamentali. Si parlerà di questi elencando anche i tipi di albero più adatti a ciascuno di essi. Ovviamente la scelta di uno stile verrà sempre determinatoa dalle caratteristiche base di un albero e le stesse daranno allo stile una forma sempre diversa da esemplare a esemplare. Sarà quindi sempre bene considerare attentamente e abbastanza a lungo una alberello, quando sia ancora nella sua fase pre-bonsai, per comprendere quale stile potrebbe mettere meglio in risalto la sua natura, permettendovi quindi di ottenere un bonsai di cui potrete andare orgogliosi. Nelle pagine seguenti si illustrano, per ciascuno degli stili fondamentali, le caratteristiche peculiari e si analizzano in qual modo, applicando le tecniche base del bonsai in materia di potatura, cimatura e orientamento dei rami coi fili metallici, sia possibile realizzare il modello desiderato.
23. Bonsai: gli stili di base(1).
Lo stile chokkan, o del tronco diritto. Gli alberi utilizzati per questo stile debbono avere il tronco diritto e affusolato verso l’alto, forma generale conica e rami paralleli rispetto al suolo. Lo sviluppo dei rami ideali, quello che rende più preciso il bonsai chokkan, prevede il seguente schema:
ramo maggiore inferiore sulla destra o sulla sinistra del tronco, sempre secondo una visuale frontale che non cambia in nessun caso;
secondo ramo dalla parte opposta del tronco e po’ più alto rispetto al primo;
terzo ramo, poco sopra il secondo, leggermente spostato sul retro del tronco;
il quarto seguirà la posizione del primo ramo;
il quinto quello del secondo e così via.
I rami superiori, più piccoli, dovrebbero essere allevati in modo da contribuire alla conicità dell’insieme. La distanza tra i rami è assai importante per l‘equilibrio generale dell’albero; dev’essere costante, per ridursi proporzionalmente via via che ci si avvicina alla cima dell’albero. Sarà bene che i rami abbiano inoltre lunghezza diversa, cosicché l’insieme risulti armoniosamente movimentato. Una siffatta disposizione di rami dà spazio alle foglie, che possono quindi assorbire senza ostacoli tutta l’aria e la luce di cui hanno bisogno per crescere sane.
Gli alberi più adatti a questo stile sono: larice, pino, cipresso, cryptomeria, abete, tasso, cedro, zelkova, olmo, acero tridente. Si ottiene di preferenza lavorando su piante giovani che presentino un tronco ben diritto, o per margotta, scegliendo un ramo diritto, compatto e affusolato. Tenendo però presente che anche in questo stile un buon sistema radicale è di grande importanza, forse si otterranno risultati migliori procurando il materiale bonsai per margotta. Se si sceglie però di comperare un alberello in un vivaio, per adeguarlo a questo stile, sarà bene che prima ci si assicuri, frugando delicatamente con le dita nel terreno, che abbia un buon sistema di forti radici superficiali.
24. Bonsai: gli stili di base(2).
Elementi fondamentali per la buona riuscita di un bonsai in stile eretto formale sono la conicità dell’albero, il cui tronco deve andare affusolandosi con regolarità verso l’alto, e la densità del fogliame.
Del resto, proprio queste sono le caratteristiche comuni agli alberi che abbiamo indicato come adatti a questo stile. Come già detto, la disposizione dei rami dovrà essere radiale, con i rami più grandi in basso e quelli più piccoli disposti via via progressivamente verso la cima del tronco. Elimare quindi con una buona potatura i rami indesiderati, tagliando vicino al tronco, così come si vede nella figura a fronte. Se lo si fa servendosi di una apposita pinza si avrà il vantaggio che questo lascerà sul tronco un taglio concavo che verrà facilmente ricoperto dalla corteccia, senza che si formino antiestetiche protuberanze. Sistemare poi l’albero in un contenitore ampio, che non richieda una riduzione radicale, e cercare di estendere al massimo, aiutandosi con le dita delicatamente, le radici base in superficie. Bisogna seguire con cura la crescita dell’albero per un anno, e solo dopo questo periodo incominciate a definire con più precisione la sua forma. Concentrarsi sulla struttura di ogni singolo ramo, elminando le foglie eccedenti, che disturbano una pulita proiezione orizzontale dei rami. Applicare il filo metallico ai rami, in modo da renderli paralleli al terreno o lievemente inclinati verso lo stesso. Badare bene che si dipartano dal tronco a raggiera, perché solo così tutte le foglie potranno assorbire la giusta quantità di luce e aria. Ottenuta la forma base, non resterà che seguire costantemente la crescita dell’albero, per mantenerla e raffinarla con l’aiuto delle tecniche bonsai.
25. Bonsai: lo stile moyogi, o eretto informale.
Abbastanza simile al precedente, ma sicuramente più semplice, questo stile è particolarmente adatto ai principianti, anche perché è più facile trovare dei pre-bonsai che si addicano al moyogi piuttosto che al chokkan; la disposizione dei rami presenterà inoltre meno problemi, non essendo così rigidi come nello stile chokkan. Il tronco sarà diritto, ma caratterizzato da una sinuosità che gli conferirà naturalezza. Più naturale sarà anche la disposizione dei rami, alternati sul tronco, ma non secondo regole ferree. In generale, rientrano in questo stile molte delle forme di albero che possiamo notare in natura. Caratteristica comune sarà quella del curvarsi del tronco in una o più dolci S, dando impressione di tridimensionalità. Gli alberi più adatti a questo stile sono olmo, acero, faggio, carpino, albicocco, melo selvatico, azalea, cotogno, pino, ginepro, cotoneaster.
Anche in questo caso il tronco deve avere un deciso sviluppo verticale, per quanto sinuoso, e una forma conica, assottigliata verso l’alto. L’effetto finale deve essere tale che, nonostante la sinuosità del tronco, l’apice dello stesso venga a trovarsi esattamente sopra la sua base. Come per lo stile precedente è necessario che ci sia un rapporto di proporzione tra la grandezza dei rami e la distanza esistente tra loro. Tenendo conto del fatto che un bonsai viene preso in considerazione sempre secondo una visuale il cui punto di partenza è ad altezza d’occhio, il primo ramo dovrà trovarsi all’incirca al di sopra del primo terzo della lunghezza dell’albero; è regola generale del bonsai che, diviso idealmente il tronco in tre parti, quella inferiore, la più vicina al terreno, sia spoglia di rami e foglie. All’inizio delle cure sarà bene non eliminare troppi rami, anche se alcuni sembrano antiestetici oltre che superflui: si riuscirebbe di indebolire troppo la pianta. E’ necessario eliminare solo i rami troppo grossi che si trovino in alto sul tronco, perché rovinerebbero completamente la giusta proporzione del bonsai. Andranno inoltre eliminati i rami che crescono frontalmente, direttamente contro l’osservatore. Sia che si scelga che i rami siano orizzontali rispetto al terreno, sia che si voglia inclinarli lievemente verso l’alto o verso il basso, sarà necessario, per ottenere un bonsai equilibrato, che tutti abbiano la medesima angolazione rispetto al tronco.


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