30 settembre 2003 – 19. Bonsai: la margotta.
E’ possibile dire che nella scelta del materiale base per la preparazione di un bonsai la margotta rappresenta, rispetto alla talea, un passo avanti.Infatti permette di disporre, nella scelta fatta, di un albero già cresciuto, che si considera particolarmente adatto all’applicazione delle tecniche bonsai. Selezionato l’albero, si può individuare un ramo che per la sua natura e per la sua stessa forma suscita il desiderio di farne il bonsai personale. Il ramo prescelto viene staccato, con un sistema relativamente semplice e pratico, dall’albero donatore. Viene poi trattato in modo tale da diventare un pre-bonsai ideale. In Giappone determinati alberi, più adatti a questo tipo di utilizzazione, vengono usati esclusivamente come alberi donatori. Per staccare il ramo prescelto, bisogna incidere la corteccia immediatamente sotto lo stesso con due tagli paralleli. Se possibile, il primo taglio andrà fatto proprio sotto il nodo di una foglia. Bisogna asportare poi la corteccia che si trova tra i due tagli e si cosparge la parte di tronco rimasta nuda con una polvere a ormoni radicali. Sulla fascia decorticata si applica quindi una massa di sfango(muschio tipico dei luoghi acquitrinosi) il cui spessore dovrà corrispondere a tre volte il diametro del ramo prescelto. Bisogna ricoprire lo sfango con un foglio di plastica saldamente legato in corrispondenza del taglio superiore e di quello inferiore della corteccia, assicurandosi che il foglio di plastica sia ben stretto al tronco, in modo da mantenere la parte interessata a un livello costante di umidità. Periodicamente, all’incirca una volta al mese, bisogna sollevare leggermente il foglio di plastica e controllare lo sviluppo radicale. Se l’esperimento di margotta dovesse fallire, si vedrà nel giro di un paio di settimane, perché il ramo rinsecchirebbe per morire presto. Se invece, va tutto bene quando l’apparato radicale si sarà ben sviluppato, in corrispondenza della fascia decorticata, si potrà pensare a piantare il ramo. Bisognerà staccarlo dalla pianta madre in due tempi, procedendo a un primo taglio parziale, che sarà seguito da quello definitivo a distanza di una settimana. L’alberello così ottenuto andrà trapiantato in luogo protetto dai raggi del sole, dal vento e dalla pioggia, dopo che se ne sia distaccata la palla di sfango. Quando sarà pronto si potrà cominciare con cautela e pazienza, ad allevarlo, fino a farlo diventare lo squisito bonsai che si sarà immaginato vedendo quel ramo o forse scoprendo che la sua natura tende a un’altra forma e si adatta meglio a uno stile bonsai diverso da quello prescelto, ne si seguirà con ugual piacere la crescita non programmata.


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