10 settembre 2003 – 15. Il bonsai da talea.
La talea è, letteralmente, il ramoscello di albero o arbusto che si pianta nel terreno per ottenere un nuovo individuo. Servirsi del metodo della talea per ottenere un bonsai è particolarmente utile, perché ci permette di riprodurre in tempi relativamente brevi, e senza spesa o quasi, una gran quantità di bonsai. Altro vantaggio di questo metodo consiste nel fatto che si conosceranno con precisione e fin dal principio, le caratteristiche generali dell’albero che si otterrà. Saranno uguali a quelle della pianta madre, per quel che riguarda durata, colore, abitudini di crescita. E questo porterà degli ovvii vantaggi. Sono universalmente riconosciuti adatti alla talea alberi come l’acero, il salice, il carpino, il cotoneaster, l’azalea, il cotogno, la zelkova, il ginepro, il cipresso, il tasso. Una talea si può ricavare dal fusto, dalla foglia o dalla radice di una pianta. Diversamente dalla talea da foglia, quella da fusto può essere ampiamente e fruttuosamente utilizzata dal bonsaista. Nel prendere in considerazione questa tecnica, bisogna distinguere tra talee di legno dolce, semi-duro e duro. Ognuna delle tre richiede un trattamento particolare.
Talea da fusto:
1. raccogliere una talea con un piede di legno più vecchio, staccando il fusto giovane dal ramo portante, più vecchio, con l’aiuto di un coltellino acuminato. Il piede andrà eliminato poco prima dell’inserimento della talea nel terreno.
2. dividere idealmente in tre parti il fusto ottenuto e asportare tutte le foglie che si trovano sul terzo inferiore.
3. spuntare le foglie rimaste.
4. nel disporre più talee nel medesimo contenitore, tenerle ben distanziate e inclinate rispetto al terreno.


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