28 agosto 2003 – 14. Funghi simbionti: Amanita citrina, fig. 2, Tignosa paglierina, Agarico citrino,
di Umberto Violante
I funghi simbionti: instaurano una stretta relazione mutualistica con l’apparato radicale di quasi tutte le piante. Tale rapporto, pianta e fungo ospite, è detto simbiosi micorrizica, in cui il fungo utilizza gli zuccheri sintetizzati dalla pianta e fornisce all’ospite acqua, azoto, fosforo, magnesio ed altri minerali importanti. Questi funghi: porcini, tartufi, ecc., possono essere coltivati solo se in simbiosi con le piante.
Nome: Tignosa paglierina, Agarico citrino,
Nomi dialettali campani: nessuno
Descrizione
Cappello: ha la superficie di color giallo-verdognolo o citrino, con verruche bianche, disposte a circoli concentrici, più appressati al centro, talvolta mancanti, per essere cadute.
Lamelle e gambo: bianchi o bianco giallino.
Anello: bianco o giallino, nella parte alta dello stipite.
Volva: circoncisa, aderente alla base, bulbosa.
Carne: bianca, con sapore e odore sgradevole.
Spore: ovoidali, bianche in massa.
Habitat: abbastanza frequente nei boschi di conifere e di latifoglie,fruttifica in estate-autunno.
Proprietà: commestibilità mediocre o scadente
Note: quando si presenta col cappello senza verruche, può facilmente essere confusa con l’Amanita phalloides, dalla quale si distingue per la volva circoncisa, per il gambo vistosamente bulboso e per l’odore tipico di radici, nullo o un po’ agliaceo nell’Amanita phalloides.
Etimologia: dal latino citrus, del limone, per il colore giallo del cappello.


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