Nota di Gianpaolo Necco, componente Arga della Campania. Ogni anno si ripete lo stesso rituale: per proteggere le località famose delle due penisole campane e le isole, tra cui Ischia, dal mare di automobili, si cercano correttivi estremi. L’isola verde scoppia già di per sé di auto, infatti, per permettersi di ospitarne un numero maggiore. Allora ecco l’idea: nei mesi di luglio e agosto, mesi caldi non solo climaticamente, un bollino blu anche per i residenti ischitani che potranno usufruire solo di un auto per famiglia. Chi ne ha due o tre dovrà lasciarle a parcheggio. Naturalmente non sfugge che il decreto prefettizio, che verrà emanato a breve, incentiverà la corsa all’uso di bici e scooters, facendo impennare le vendite delle due ruote per i mesi estivi. Non male per i commercianti, ma non sfugge che quasi tutti i motorini, e ovviamente le motociclette, hanno scarichi rumorosissimi e per di più sono utilizzati dai giovani che, com’è noto, quando sono in vacanza scambiano la notte per il giorno. Questo significa che le orecchie e il sonno di coloro che vengono nell’isola per avere un po’ di quiete, non avranno alcuna via di scampo. Ma c’è un altro problema da affrontare: quello della mobilità sulle vie del mare, che per Massimo Caputi, amministratore di Sviluppo Italia nel Sud, rappresenta l’occasione di sviluppo. Il responsabile della società pubblica, che è capogruppo di una serie di società di scopo attive sulle autostrade del mare, messa in rete dei porti turistici e sviluppo di infrastrutture a larga banda, spiega che sulle autostrade del mare il governo italiano si è mosso molto, e ha assicurato la centralità dell’Italia; fatto importante, visto che la produzione delle merci non coincide più con l’area di consumo. Parlando della categoria speciale rappresentata dai turisti, Caputi afferma che il Mezzogiorno ha un apparato produttivo in crisi e dovrà puntare sempre più sul turismo, ma bisogna diversificare l’offerta nell’arco di tutto l’anno, perché per una stagione di 42 giorni l’anno non esiste alcun sistema di trasporti compatibile. L’idea è quella di mettere in rete 50 porti turistici, fra i quali ben 40 presenti nel Sud Italia. Il progetto, affidato alla società Italia Navigando, è già ai nastri di partenza, come già accaduto per la nascita di tre poli integrati con 14mila posti letto. A maggio partirà il sistema unico di prenotazione per i primi cinque porti fra i quali Capri, mentre per Procida l’intesa è in dirittura d’arrivo. Ma c’è la chicca finale che è rappresentata dal trasporto dei dati utilizzando le vie telematiche, internet: l’amministratore di sviluppo Italia è convinto che bisogna attrezzare tutte le aree produttive e portuali del sud con una rete a banda larga; non si può parlare di incentivi e di attrazione di investimenti, se per aprire una pagina internet occorrono 3 secondi a Milano e 8 minuti d’orologio a Cerignola. Il problema è tutto qua.


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