Sono 189 i paesi partecipanti al summit per salvare la terra della catastrofe climatica causata dall’anidride carbonica prodotta dall’uomo.In Giappone, Europa e Usa tra il 2000 e il 2010 si potrebbe andare oltre i livelli degli anni ’90. A questo punto gli accordi di Kyoto sono messi in serio pericolo perché se Giappone e Usa non dicono sì si potrebbe superare anche la soglia dell’8%, visto che non si riesce a far ridurre la quantità di emissioni di gas nocivi. L’allarme per ora non sembra interessare i paesi che ancora non si decidono a firmare l’accordo, ma in dieci giorni si può anche cambiare idea per questioni umanitarie e per salvare il pianeta. O no? Intanto la scheda distribuita ai convegnisti illustra la situazione così: I cambiamenti climatici sono dovuti al riscaldamento provocato dall’effetto serra che si genera nell’atmosfera per la formazione di uno strato di biossido di carbonio. I gas responsabili dell’inquinamento atmosferico provengono principalmente dalle industrie. L’emissione del CO2 pro capite nel 2000 vede al primo posto il Nord America con 5,5%; l’Ue con 2,2%; l’Europa dell’Est con 2,1% ; l’America latina 0,5% ; l’Asia con 2% e l’Africa con 1%. Se l’America del Nord accetta Kyoto si può dire cjhe il più è fatto. Il dato delle negatività, però va oltre. Le alterazioni del clima sempre a causa del carbonio, nel decennio 1990-2000 (espresso in kiloton: equivale all’energia prdotta da un’esplosione di 1000t. di TNT) scoprono che l’Italia, con l’America del Nord, è il paese che non inverte la tendenza con 5,8% contro 4,6% degli anni precedenti! Un altro quadro in relazione agli effetti dei mutamenti climatici registra altri effetti negativi. Nel 2002 si sono verificati 526 disastri naturali, 1 su 3 è legato alle piogge, e vi sono stati 9000 morti. I danni stimati ammontano a 70 miliardi di dollari. Ma il dato curioso è che delle 40 maggiori catastrofi degli ultimi 30 anni, solo 2 si sono verificate nei paesi sviluppati. Cioè, chi produce il danno non viene quasi mai colpito.


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