Le news da Slow food Soverato versante jonico a cura di Marisa Gigliotti
LAMEZIA TERME 14/02/2013
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REPORT CONFERENZA STAMPA – PRESENTAZIONE AI CANDIDATI DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DEL FORUM NAZIONALE “SALVIAMO IL PAESAGGIO – DIFENDIAMO I TERRITORI”
Dopo l’incontro tenutosi a Lamezia Terme giorno 14 u.s., si sono concretizzate significative adesioni al documento del Forum “SALVIAMO IL PAESAGGIO”. Il documento “8 LEGGI DA FARE O DA ELIMINARE SUBITO” mette in primo piano la priorità sui temi connessi al concreto stop del consumo di suolo e alla salvaguardia dei territori e del paesaggio. Molte forze politiche impegnate in questa campagna elettorale hanno aderito al tema proposto e, anche se con sfumature diverse, condiviso l’idea della salvaguardia del territorio come campagna di civiltà.
Il documento presentato per la sottoscrizione sia ai singoli candidati, sia alle forze politiche si rivolge in maniera trasversale a tutti gli schieramenti e contiene otto punti “secchi”, ovvero otto leggi prioritarie che il Forum nazionale invita a promuovere o a eliminare sin dall’inizio della nuova legislatura, richiedendo ai candidati di esprimere la propria condivisione e, dunque, a sottoscrivere un preciso impegno.
La sollecitazione della sezione catanzarese del Forum “SALVIAMO IL PAESAGGIO” ha dato l’opportunità di costruire quella mappa documentale per gli elettori sensibili al tema del consumo di suolo tanto auspicata dall’iniziativa nazionale.
Alcune delle adesioni dei candidati sono già segnalate sul sito del Forum (www.salviamoilpaesaggio.it) ed altre ne arriveranno.
Interessante è stato il dibattito nato tra coloro che con il Forum “SALVIAMO IL PAESAGGIO” hanno condiviso l’importanza di fermare il consumo di suolo per tutelare il territorio. Tra i tanti segnaliamo:
Gianluca Nunnari, candidato per S.E.L., che ha partecipato alla conferenza stampa e primo firmatario calabrese del documento. Il suo intervento ha indicato i punti di contatto tra il programma elettorale del suo partito ed i principi del Forum.
La sezione lametina di “Sinistra Europea – Rifondazione Comunista” (ora a sostegno di Rivoluzione Civile) ha partecipato attivamente ed ha stimolato in modo efficace gli aderenti della locale sezione del Forum con le relazioni del convegno “STOP AL CONSUMO DI SUOLO. CI VUOLE UNA LEGGE” organizzato dal loro movimento a Milano nel 2007. I loro candidati Gabriella Stramaccioni, Spedicati Giovanni e Michele Conia, presenti a Lamezia Terme nella stessa giornata, hanno dato il loro sostegno all’iniziativa garantendo la sottoscrizione del documento.
Giuseppe Panarello, candidato di “Scelta Civica”, ha dato il suo fermo sostegno all’iniziativa sottoscrivendo il documento. Il suo in particolare è da considerarsi un gesto di continuità politica con il Decreto “Salva Suoli” proposto dall’uscente Governo Monti che, anche se perfettibile, è da leggersi come un importante passo nella giusta direzione.
Doris Lo Moro, candidata per il “Partito Democratico”, ha dato un sostegno attivo all’iniziativa. La parlamentare uscente ha argomentato molto sul tema dello stop al consumo di suolo. Nello specifico ha garantito la sottoscrizione di tutti i punti abrogativi ed ha riportato le sue personali battaglie già discusse in parlamento per una nuova legislazione sul tema del consumo di suolo.
Pino Soriero, candidato per il “Partito Democratico” ha confermato il suo impegno e la condivisione sugli 8 punti.
Abbiamo anche discusso nella stessa occasione l’altro documento di Slow Food Italia (che è tra i fondatori del forum Salviamo il paesaggio) sulle politiche alimentari che comprende misure e azioni condivise che coinvolgono ambiente, agricoltura, educazione, salute, giustizia e beni culturali, senza confini tra le diverse discipline.
Su questo importante documento ha dato l’adesione Ida Dominijanni, candidata al senato per S.E.L..
Per il comitato locale Salviamo il paesaggio difendiamo i territori
Architetto Marisa Gigliotti e architetto Fabio Lorelli
Altre Info sul sito www.salviamoilpaesaggio.it
Salviamoilpaesaggio.cz@gmail.com
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4 febbraio 2013
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Di sostegno alla posizione di Slow Food Italia, dei movimenti e delle
associazioni su un decreto che ci lascia perplessi.
Bruciare rifiuti negli impianti di produzione di cemento: un decreto passato nel silenzio di un fine legislatura che desta molte preoccupazioni.
Quanta fretta, ma dove corrono?
Solo adesso, a Camere sciolte, ha preso forma l’iter di approvazione dello
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento
recante disciplina dell’utilizzo di combustibili solidi secondari (Css), in
parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici
soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale.
Il decreto – come rivela un articolo pubblicato da Altreconomia.it – ha avuto, il 16 gennaio scorso, parere favorevole della 13° commissione Territorio,ambiente, beni ambientali del Senato, dopo una fase istruttoria durata appena due giorni lavorativi.
Ciò ha destato la viva preoccupazione delle associazioni e dei comitati,
impegnati per la tutela del paesaggio, contro la presenza di inceneritori e co-
inceneritori, e per promuovere una gestione sostenibile del territorio e la strategia “Rifiuti zero”».
Per questo, in vista del prossimo 11 febbraio 2013, quando lo stesso testo
sarà sottoposto all’attenzione dei membri della commissione Ambiente della
Camera, Associazione “Comuni virtuosi”, Slow Food Italia, Campagna Legge
Rifiuti Zero, “Comitato promotore Campagna Difesa Latte Materno dai
Contaminanti Ambientali”, Associazione
“Verso rifiuti zero”, Zero Waste Italy, Rete nazionale rifiuti zero, Stop al consumo di territorio, Rete dei comitati pugliesi per i beni comuni, AriaNova di Pederobba (Tv),comitato
“Lasciateci respirare” di Monselice (Pd), “E noi?” di Monselice (Pd), Fumane Futura di Fumane (Vr), Valpolicella 2000 di Marano (Vr), Circolo ambiente “Ilaria Alpi”
di Merone (Co), Associazione “Gestione corretta rifiuti” di Parma, Campagna
Pulita, Maniago (Pn), Movimento No all’Incenerimento di rifiuti, Si al Riciclo,Fanna (Pn), Ambiente e futuro per rifiuti zero, Comitato per la tutela ambientale della Conca Eugubina di Gubbio (Pg), Associazione “Mamme per la salute e l’ambiente” di Venafro (Is) invitano i deputati a leggere attentamente la “relazione istruttoria” che accompagna il testo prima di dare parere favorevole.
Non è vero che produciamo sempre più rifiuti! Perché quella che consideriamo l’istituzionalizzazione del processo di co-incenerimento viene giustificata con
la «continua crescita della quantità di rifiuti» [che] costituisce un problema
ambientale e territoriale comune a tutti i paesi industrializzati, ma con
connotati più gravi per l’Italia e, in particolare, per alcune aree del nostro
Paese che fanno ancora ampio ricorso allo smaltimento in discariche, di cui
molte fra l’altro in via di esaurimento”.
I dati in merito alla produzione di
rifiuti solidi urbani nelle nostre città, tuttavia, si discostano da questa impostazione.
L’Ispra certifica che nel 2010 il dato complessivo era inferiore a quello
del 2006.
E il 2012, complice la crisi, ha evidenziato un ulteriore e
rilevante calo, cui ha dato risalto recentemente anche Il Sole 24 Ore.
Rifiuti urbani e rifiuti speciali insieme: quali controlli?
A preoccuparci è anche la trasformazione del rifiuto connessa all’applicazione del decreto: “Il CSS non è composto da rifiuti tal quali, ma è un combustibile ottenuto dalla separazione, lavorazione e ri-composizione di rifiuti solidi
urbani e speciali non pericolosi”.
Ciò significa che rifiuti solidi urbani, per cui vige il principio della gestione e della “chiusura del ciclo” a livello territoriale, e per i quali ci stiamo promovendo una legge d’iniziativa popolare “Verso rifiuti zero”, diventano rifiuti speciali, che possono essere acquistati e venduti, in tutto il Paese e oltre.
Non dimentichiamo nemmeno,perciò, che il sistema di tracciabilità di questi rifiuti speciali, Sistri, è ancora un miraggio, un problema evidenziato anche nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse.
Due bei regali ai cementifici: combustibile gratuito e contributi per lo smaltimento!
Consideriamo, infine, che la possibilità di trasformare i cementifici
in impianti di co-incenerimento è soltanto una “stampella” offerta all’industria del cemento, in grave crisi a causa della riduzione di produzione e consumo,quantificata, dal 2006 al 2012, nel 39,4% dei volumi, pari a 18,5 milioni di tonnellate. Valutiamo, però, che questa situazione debba essere affrontata con Aitec (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) nel corso della
prossima legislatura, per andare verso una progressiva riduzione del numero di
impianti presenti, a partire da quelli che, per localizzazione, presentano
particolari problematiche ambientali (perché siti in luoghi densamente abitati,come le città capoluogo, o di pregevoli caratteristiche ambientali, o
particolarmente concentrati).
E infine: come mai ci serve più cemento?
Chiediamo, pertanto, alla commissione Ambiente della Camera di attendere la
prossima legislatura per affrontare il tema, a partire da un’analisi seria del
fabbisogno di cemento, che potrebbe subire una ulteriore riduzione, vale la
pena ricordarlo, se, come auspichiamo, venisse accelerato l’iter d’approvazione del ddl promosso dal ministro dell’Agricoltura Mario Catania in merito al consumo di suolo agricolo.
da: slowfoodsoverato@libero.it
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