Psicologia e orientamento sessuale: La terapia riparativa non è accettabile

Psicologia e orientamento sessuale
L’Ordine degli Psicologi del Veneto:
“La terapia riparativa non è accettabile”.

Venezia, 15 giugno 2010. L’Ordine degli Psicologi del Veneto intende affermare che qualsiasi forma di intervento psicologico volto a modificare forzatamente l’orientamento sessuale va rigettato con determinazione.

Nelle scorse settimane i media hanno riportato la notizia di una conferenza dal titolo “Identità di genere e libertà”, cui ha partecipato un terapeuta statunitense noto per la pratica e la divulgazione delle cosidette “terapie riparative per l’omosessualità”, volte – così sembra – a modificare l’orientamento sessuale.

L’intervento dello psicologo si rivolge alle situazioni di disagio, di difficoltà o di disturbo che le persone presentano, a prescindere dal loro orientamento sessuale, e quindi queste pratiche non sono accettabili all’interno dell’attività professionale.

Peraltro il Codice Deontologico che disciplina la condotta professionale degli psicologi italiani, all’articolo 4 indica con chiarezza che:

“lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni;
ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori;
non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità”.

L’idea che sembra essere alla base della terapia riparativa è inoltre in contrasto con le attuali concezioni scientifiche e potrebbe generare discriminazioni che lo psicologo, per l’importante mandato sociale della sua professione, non può accettare.

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