“Mafie in pentola”,
le date di novembre e le nuove formule

Continua la circuitazione dello spettacolo in Emilia Romagna e nascono originali variazioni sul tema:
a Imola con Slow Food, a Mestre con Coldiretti, a Casalecchio di Reno per le scuole elementari

8 novembre: Mestre (Ve)
9 novembre: Imola (Bo)
11 novembre: Scandiano (Re)
13 novembre: Vezzano sul Crostolo (Re)
19 novembre: Mirandola (Mo)
22 e 23 novembre: Casalecchio di Reno (Bo)

Poco più di un anno fa (9 ottobre 2010) debuttava a Forlimpopoli, per la consegna del Premio Artusi a don Luigi Ciotti, “Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida”. Quella sperimentazione di teatro civile-gastronomico portata in scena da Tiziana Di Masi, sostenuta in parte da Coop Adriatica ma priva di una vera e propria produzione teatrale con un minimo di distribuzione garantita, ha ottenuto un successo superiore alle attese: in dodici mesi sono state ben 58 le repliche andate in scena in tutta Italia, dal Friuli alla Sicilia, con luoghi simbolo quali Corleone, Casal di Principe, Mesagne, Locri e Isola di Capo Rizzuto.
Questo mese prosegue la circuitazione dello spettacolo con nuove date in Emilia Romagna, la regione che ha maggiormente sostenuto il progetto, e tre formule originali di diffusione in tre contesti molto diversi. Iniziamo da quest’ultime.
Martedì 8 novembre
a Mestre (Ve) lo spettacolo diventerà occasione di formazione alla cultura e coltura della legalità per l’associazione Coldiretti, che terrà il corso con Tiziana Di Masi come relatrice per un gruppo di giovani imprenditori del settore agricoltura.
Mercoledì 9 novembre
a Imola (Bo), inserita nel programma del festival di cultura enogastronomica “Il Baccanale”, Tiziana Di Masi porterà alcuni capitoli del menu di “Mafie in pentola” all’Osteria del Vicolo Nuovo, dove le chef interpreteranno i prodotti di Libera Terra in una cena che coniuga gusto e legalità. Questa data segna una importante collaborazione tra festival, Libera e Slow Food, al cui circuito aderisce l’Osteria del Vicolo Nuovo (locale slow).
Martedì 22 e mercoledì 23 novembre
“Mafie in pentola” ritorna a Casalecchio di Reno (Bo) per il festival “Politicamente Scorretto”, dove già fu rappresentato lo scorso anno. Questa volta però lo spettacolo sarà eccezionalmente riadattato per un pubblico davvero speciale: gli scolari delle elementari, che ascolteranno le storie su “friselle e taralli” e “torrone e miele” durante la merenda della legalità, organizzata tutti gli anni dall’associazione “MelaMangio”.
Ci saranno però altre tre date in versione tradizionale.
Venerdì 11 novembre
, alle ore 21, “Mafie in pentola” va in scena a Scandiano (Reggio Emilia), sala Bruno Casini, via Diaz 17.
Domenica 13 novembre
sarà la volta di Vezzano sul Crostolo, sempre in provincia di Reggio Emilia, al teatro Manzoni (inizio ore 21).
Sabato 19 novembre
un’altra data in provincia di Modena, in collaborazione tra Estate Liberi (l’iniziativa che porta i giovani a lavorare d’estate nei terreni confiscati alle mafie) e Libera Terra Puglia: il tutto accadrà a Mirandola, con inizio alle ore 21 presso il circolo culturale Acquaragia.
Scritto dal giornalista Andrea Guolo, Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una “bella economia” i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.
Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.
È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.

Foto scaricabili in alta risoluzione da:
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facebook.com/mafieinpentola

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Ottobre con “Mafie in pentola”
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un po’ di news e le prossime date
Conclusa la tournée in Calabria,
dove è stato superato il traguardo della 50.ma replica in meno di un anno, Tiziana Di Masi si prepara ad altre cinque date tra Emilia, Lombardia, Veneto e Toscana.
Il testo dello spettacolo finalista
al premio giornalistico “Comunicare la coscienza imprenditoriale”.
Si è chiusa il 4 ottobre scorso a Bova Marina (Reggio Calabria) la tournée calabrese di “Mafie in pentola”, lo spettacolo di teatro civile-gastronomico interpretato da Tiziana Di Masi.
Sono stati dodici giorni intensi ed emozionanti per il coinvolgimento riscontrato dall’iniziativa “teatro e laboratori itineranti di antimafia sociale” in tutto il territorio regionale, da Cirò Marina a Locri.
Tutte le date sono state importanti. Tuttavia, per “Mafie in pentola”, quella del 29 settembre a Tropea aveva un significato particolare: si trattava infatti della 50.ma replica dal debutto, risalente a meno di un anno fa (9 ottobre 2010, Forlimpopoli, teatro Verdi, alla presenza di don Luigi Ciotti).
“La risposta del pubblico in tutte le 53 repliche finora andate in scena”, dice Tiziana Di Masi, “è stata sorprendente. La maggior parte delle persone che ho incontrato a fine spettacolo mi ha detto: ci siamo divertiti, abbiamo riflettuto e siamo convinti che dalle piccole cose quotidiane si possa davvero costruire un mondo migliore.
Era esattamente ciò che volevo comunicare con questo progetto teatrale che racconta l’esperienza di Libera Terra!
La tournée calabrese in particolare mi ha confermato ciò che avevo intuito nei viaggi precedenti, tra la cooperativa della Valle del Marro e quella che tra poco sorgerà a Isola di Capo Rizzuto: la svolta in Calabria è sempre più vicina perché la rabbia dei suoi abitanti si sta trasformando in concreta esperienza di cambiamento. Hanno capito che il problema non sono le mafie, ma la nostra debolezza nei loro confronti”.
Un riconoscimento al testo di “Mafie in pentola” è giunto anche dal premio giornalistico “Comunicare la coscienza imprenditoriale”, organizzato dalla rivista dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, che ha selezionato come finalista il capitolo “La mafia passa, il vino resta”, corrispondente al pezzo dello spettacolo su Centopassi e sul vino.
A ottobre, dopo le due già andate in scena in Calabria, sono previste altre cinque date tra Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Toscana.
14 ottobre: Cà del Bosco di Sopra (Re), L’Altro Teatro, galleria Giuseppe Carretti
21 ottobre: Montichiari (Bs), luogo da definire
22 ottobre: Pieve di Soligo (Tv), luogo da definire
26 ottobre: Livorno, teatro delle Commedie
29 ottobre: Castelnovo ne’ Monti (Re), luogo da definire
Scritto dal giornalista Andrea Guolo, Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una “bella economia” i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi.
È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.
Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.
È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.

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Il menù di Mafie in Pentola
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Aperitivo
Friselle, taralli e olio extravergine d’oliva
Antipasti
Carciofi violetti di Brindisi ripieni, fritti e ripassati al forno (come li fanno a Mesagne)
Pane casereccio con patè di peperoncino piccante calabrese in olio extravergine d’oliva
Primi
Zuppa di Cicerchie, come la fanno a Portella della Ginestra (Sicilia)
Spaghetti di grano simeto con passata di pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto
Secondo
Mozzarella di bufala campana, dalle terre di don Peppe Diana (Campania)
Dessert
Il “padanissimo” torrone di Cascina Caccia (Piemonte)
Digestivo
Il limoncello di Bosco Falconeria (Sicilia)
Caffè (vietato offrirlo!)
Il tutto accompagnato dai vini Placido Rizzotto (Centopassi) e Hiso Telaray

Infoline: 338-2712616. mafieinpentola@gmail.com
Ulteriori info e foto scaricabili dal sito www.tizianadimasi.it sezione Mafie in pentola
facebook.com/mafieinpentola
CHI E’
Tiziana Di Masi, attrice professionista, vive a Bologna e collabora con Carlo Lucarelli, Oliviero Beha, Moni Ovadia, Marco Baliani, Gigi Dall’Aglio etc. Lavora per varie compagnie nazionali e contemporaneamente realizza dal 2000 progetti di teatro civile (ProgettoTeatroMemoriaStorica). Nasce nel 2005 il suo Teatro Gastronomico per la promozione di una cultura del cibo che la porta nei migliori festival enogastronomici italiani a interpretare in modo originale l’interazione fra teatro e cucina, fra arte e mondo della ristorazione, con il coinvolgimento di alcuni professionisti (chef e maitre) del settore.
Info: www.tizianadimasi.it


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