LE FEMMENE CORAGGIOSE DI ROSALIA PORCARO
di Laura Caico
Una donna dai mille volti. L’affascinante attrice napoletana Rosalia Porcaro ha partecipato alla ventottesima edizione del Festival del teatro comico, musica e cabaret “Ridere” organizzata dal Teatro Totò con la direzione artistica di Gaetano Liguori, portando in scena lo spettacolo “Femmene” in cui interpreta diverse figure muliebri, talvolta sorridenti e talvolta amare, provate dalla vita e dai condizionamenti sociali ma ancora con la voglia di affermare se stesse e di guadagnarsi il rispetto del mondo, a tratti molto ostile, che le circonda. La condizione femminile d’oggi – con i suoi chiaroscuri e con le tante piccole ferite quotidiane che l’essere donna, figlia, moglie e madre comporta – è il comune denominatore di questi squarci di vita vissuta, di confessioni dell’anima, di ricerca di un domani migliore racchiusi nei monologhi della Porcaro; in primo piano solo lei e una rastrelliera con i “costumi di scena” indossati sul palco con grande semplicità, che la trasformano via via in colf, araba occidentalizzata, amante tradita, in donne cioè che difendono la loro dignità di esseri umani. Ed invero, le cronache a cui la Porcaro attinge per delineare ritratti di nostre contemporanee traboccano di situazioni in cui le donne si ritrovano a rivestire il ruolo di componente debole della società quando non proprio di vittima di molestie, stalking, minacce, percosse e crudeltà mentale di uomini desiderosi di soggiogarle. Il rispetto della donna nel suo valore di persona è la chiave di volta delle scelte teatrali della Porcaro, disinvolta nell’interloquire con il pubblico e di improvvisare con esso scambi di battute “a scena aperta” ma anche acuta nell’individuare le matrici maschiliste della nostra società che idealizza modelli femminili legati alla pura avvenenza, avulsa dal background individuale, dalla personalità, dalle doti morali che sono alla base della costruzione di sé.
In Italia i media bombardano le adolescenti con la pubblicizzazione di concorsi di bellezza dove spesso quella che trionfa è l’opera del chirurgo plastico, di gossip sugli amori vip che fanno sognare traguardi irraggiungibili per tutte, di pettegolezzi sui milionari accalappiati da bellissime top model, rendendo desiderabile un mondo evanescente e non privo di risvolti patologici come quello del jet set, del fashion dove imperano minorenni e anoressiche, dei talk show dove si può conquistare qualche briciola di notorietà per poi ricadere disperatamente nell’oblio.
Colpa dei media occidentali, dell’invasione massiccia di questi programmi e delle pubblicità, o forse della persuasione occulta di tanti messaggi che puntano solo ed esclusivamente sulla bellezza fisica? Probabile ma certamente anche il marketing spinge in questa direzione in modo subliminale per vendere prodotti e attrezzi dimagranti, capi d’abbigliamento attillati, cosmetici e trattamenti per viso e corpo, sostanze naturali e di sintesi per migliorare l’aspetto, trucchi camouflage per coprire le asimmetrie e gli inestetismi, che fanno sognare il raggiungimento delle qualità estetiche che suscitano l’ammirazione delle masse e gratificano il proprio ego, mortificando l’amor proprio e abbassando il concetto che le donne hanno di se stesse, alla faccia del progresso culturale e umano.
Femmene tra il tragico e il comico, quindi, colte nel momento di lucidità o in quello di obnubilamento, talora attonite da quel che accade, stupite di ritrovarsi sole, derise, maltrattate, al centro di drammi inaspettati ma anche coraggiose e capaci di andare avanti trovando nuovi appigli alla speranza, malgrado le delusioni, malgrado i dolori, malgrado la vita.

Categorie: Eventi

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