Il ministro Stanca rilancia l’energia alternativa al petrolio: Rivediamo la scelta del nucleare.
Cernobbio. «Non voglio passare per un paladino del nucleare ma in una situazione di crisi di prezzi come l’attuale, un paese come l’Italia non può dipendere così fortemente dal petrolio». Lo ha detto il ministro dell’Innovazione, Lucio Stanca. «Nel lungo andare faremmo meglio a rivedere quella scelta fatta sull’ondata emozionale del momento e sulla scia dell’emotività e dell’ideologia».
«Noi abbiamo a 100, 200 chilometri dai nostri confini diverse centrali nucleari – ha spiegato Stanca – e quindi siamo nella situazione peggiore: abbiamo il nucleare quasi sul nostro territorio, ma non ne traiamo benefici. Quella scelta va quindi rivista, anche perché sono passati tanti anni e oggi il nucleare è una energia che costa meno rispetto al petrolio, è più sicura, meno inquinante e più pulita». Certo, una scelta nuclearista «non può essere decisa subito e autonomamente dal governo. Quello che va fatto – ha continuato – è aprire un dibattito nel Paese, guardare i problemi in faccia e vedere se può essere rivista e corretta la politica antinuclearista che c’è stata fin qui. Bisogna fare un ragionamento complessivo, anche sulle fonti energetiche alternative e quelle rinnovabili. Tutto questo si può fare solo – ha concluso – se tutti insieme, imprese, parti sociali, maggioranza e opposizione, ci si sforza di capire che cosa vogliamo fare e quali costi vogliamo pagare per l’energia nei prossimi 20-30 anni».A chi gli chiedeva se sarebbe il caso di fare, come qualcuno ipotizza, un referendum subito che cancelli l’esito del precedente che ha visto vincere il fronte antinucleare, Stanca risponde: «No, un referendum subito sarebbe solo una fuga in avanti. Prima dobbiamo tutti insieme capire». «La rivolta di Scanzano ha ben dimostrato come gli italiani accoglierebbero un ritorno al nucleare, ma il governo sembra esserselo già dimenticato…». Così il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio risponde alle affermazioni del ministro Stanca. «Siamo pronti a respingere ogni blitz del governo – aggiunge Pecoraro Scanio – i richiami nostalgici al nucleare servono solo a nascondere il completo fallimento della politica energetica di questo centrodestra, che non ha fatto alcun investimento sul risparmio e sull’efficienza. Il nucleare è un’energia pericolosa e costosissima già bocciata dagli italiani – ribadisce il presidente dei Verdi – e che dopo decenni non ha risolto i gravissimi problemi dello smaltimento delle scorie e della dismissione delle vecchie centrali. Sfidiamo dunque il governo a presentare al più presto in Parlamento un piano energetico nazionale».


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