Tunisia e Malta a cinque stelle grazie anche all’enoturismo

Il Turismo del vino a Malta
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Per salvare i terreni dall’erosione del suolo si ritornerà a fare i contadini coltivando una terra troppo spesso abbandonata e impiantando la vite.
La vigna salverà le isole mediterranee, diversificando la proposta turistica. Promed, Italia Malta 2007-2013, ideato dall’Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia (Irvos) intende sviluppare nuovi percorsi turistici, mettendo al centro degli obiettivi la realizzazione di una nuova strada del vino nel Mediterraneo.
Non a caso protagoniste sono le isole del Mediterraneo, da Malta a Linosa, da Pantelleria e Gozo, che si ritroveranno insieme in un progetto che vuole sviluppare ed incrementare le fonti di reddito eco-sostenibili a cominciare dall’agricoltura.
“Protezione dell’ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione di un sistema colturale arboreo” è stato il tema di un incontro dell’Irvos a Malta proprio, sia per parlare del progetto, sia per degustare le varietà di vino prodotte grazie all’intesa fra viticoltori maltesi, ministero delle Risorse agricole maltese ed Irvos.
Il vigneto è fondamentale per contenere l’erosione, i vitigni dunque non soltanto come fattore di mercato, ma anche di protezione ambientale e di diversificazione dell’offerta turistica che potrà contare anche sugli appassionati del buon bere.
La prerogativa di Malta è senza alcun dubbio il mare cristallino, ma è notevole il flusso di giovani del Mediterraneo e di russi che scelgono l’isola per imparare l’inglese. L’efficienza è di casa qui, prova ne è il servizio di trasporto pubblico locale: si può viaggiare con tutti i comfort per tutto il giorno sugli autobus di linea.
Il nuovo tour operator “I Dolci Viaggi” – Airongroup srl (booking@idolciviaggi.it), propone “Malta a cinque stelle”.
« La vicinanza all’Italia, i costanti collegamenti e la forte tradizione turistica ci ha agevolato nella nostra scelta, ha detto l’imprenditore Angelo De Negri, che già trent’anni aveva puntato su Malta con un altro suo brand.
Le strutture alberghiere sono ottime e quelle da noi selezionate hanno caratteristiche d’eccellenza».
Per “I Dolci Viaggi” Malta può ben fregiarsi del “cinque stelle”. Collegata con Napoli in agosto con il volo del lunedì dell’Air Malta, la più piccola delle nazione dell’UE, è dotata di infrastrutture turistiche d’eccellenza, oltre allo splendido mare, ai divertimenti e all’ottimo cibo. Molto c’è da vedere a Malta e nella capitale La Valletta.
Si può pernottare all’Intercontinental Hotel a St. Julian, un albergo a cinque stelle che si affaccia sulla splendida baia di St. George.
La tariffa che propone il tour operator partenopeo è un soggiorno di sette notti (partenza da Napoli il 5, il 12 ed il 16 agosto) per un costo che parte da euro 950,00 (prezzo valido solo per il 5/8), relativo alla quota BB volo compreso.
A parlare dell’isola di Malta destinazione ottima per qualità/prezzo è stata Giulia Gambacciani, marketing and comunication executive presso Malta Tourism Authority(www.visitmalta.com/it).
«L’offerta turistica è notevole anche considerando che Malta con i suoi settemila anni di storia, che risale al neolitico di cui sono rimasti misteriosi templi megalitici dedicati alla dea della fertilità, è una destinazione ben nota agli italiani che per l’86% la consiglierebbero ad amici e parenti.
Inoltre la destinazione è aperta non solo ai giovani ma ad una media di persone che si aggira sui 46 anni».
Harry di Prisco

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La Tunisia scopre l’enoturismo.
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La viticoltura tunisina ha origini molto antiche, le prime attestazioni si hanno intorno all’ 815 a. C. con la civiltà fenicia grazie al trattato dell’agronomo Magon.
Questo tipo di coltivazione ebbe un grande sviluppo durante il periodo cartaginese e romano.
Nella penisola di Cap Bon, vicino Tunisi, gli arabi producevano un vino dolce molto rinomato.
Nelle isole di Gerba e Kerkenna veniva prodotto invece un vino chiamato hasir, con la qualità d’uva detta asli, con punte di gradazione alcolica dai 16 ai 17 gradi.
A Bizerta poi si preparava un vino denominato “mghelli” (bollito), che prende il nome dalla macerazione e poi bollitura dell’uva.
Fu agli inizi del diciannovesimo secolo che un nutrito gruppo di coloni francesi, maltesi e italiani decisero di coltivare le proprie viti in Tunisia a seguito dell’invasione della fillossera che imperversava in Europa.
Tutto è pronto per gli appassionati del “buon bere” che potranno scoprire un’altra realtà del ricco panorama enoturistico internazionale, partecipando venerdì 6 settembre in Tunisia al primo week end all’insegna del vino d’Africa.
Questa novità è inserita nell’ambito dell’offerta turistica tunisina e porta il nome “Tunisia a cinque stelle” ed è frutto di una ricerca, che scaturisce dall’esperienza consolidata nel settore turistico di Angelo De Negri.
«Attualmente ci sono molte joint venture – ha precisato Fabrizio Cantella, appassionato del vino tunisino – per produrre e mettere in vendita il vino nei circuiti esteri, come anche sono sorte una serie di cantine-modello, per lo più dislocate nella penisola di Cap Bon, che usano impianti e tecnologie in prevalenza italiane. Utilizzando vitigni sperimentali come il Carignan, il Pinot, il Syrah, il Merlot, lo Chardonnay, il Cabernet, il Sauvignon si stanno producendo in Tunisia da qualche anno grandi cru».
Intanto si svolgerà dal 6 al 9 settembre il primo weekend dedicato al vino, che permetterà di visitare tre cantine (il “Domaine de Chateau Baccus”, il “Domaine Ceptunes” (la vigna di Tunisi) e il Domaine Atlas), oltre ad abbinare altri prodotti inseriti nell’offerta turistica tunisina, come la cultura, il golf, la talassoterapia e naturalmente il mare.
«La vicinanza all’Italia, i costanti collegamenti e la forte tradizione turistica di questi due paesi – ha detto De Negri, che ha iniziato proprio quarant’anni fa a proporre queste due destinazioni mediterranee – hanno permesso di selezionare strutture con caratteristiche d’eccellenza».
Della Tunisia ha parlato il vicedirettore per l’Italia dell’Ente nazionale tunisino per il Turismo, Dora Ellouze, che ha spiegato come la nazione con il nuovo Ministro del Turismo, Jamel Gamra, intende presentarsi sul mercato sempre fedele alle esigenze del cliente; infatti, ha detto Dora Ellouze:
“Si vuole arrivare a fare dell’Italia la prima destinazione sulla Tunisia, un paese stabile con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il turismo ha il 7,5% del Pil e siamo fiduciosi che, attraverso il mercato del last minute, si possa arrivare a raggiungere l’obiettivo di 350.000 ingressi di turisti italiani, così come lo è stato nel 2010».
Anche per Abdel Malek Behiri, responsabile centro sud Italia dell’Ente nazionale tunisino per il Turismo, Napoli è la città giusta da dove doveva partire questa iniziativa “Tunisia a cinque stelle”, che vuole dimostrare ancora una volta come il Paese sia tranquillo, accogliente e aperto al turismo».
Harry di Prisco

INFO
Dr. Harry di Prisco giornalista associato Arga Campania
Via F. Petrarca, 101/B
80122 NAPOLI tel./fax: 0817690277
cell. 3355804462
email: harrydiprisco@libero.it


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