GREENPEACE Napoli, le notizie

Sabato 25 Luglio 2015
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GREENPEACE: In azione a Castel dell’Ovo
NAPOLI, 23.07.15 – Sabato 25 Luglio il Gruppo Locale Napoli di Greenpeace sarà a Castel dell’Ovo per un’azione di presentazione della nuova campagna Solarnia.
L’ultimo report di Greenpeace “100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole” si occupa delle isole minori italiane – 20 paradisi turistici, tra cui Lampedusa, Pantelleria, Favignana, Giglio, Tremiti – che oggi producono la quasi totalità della loro energia con generatori diesel inquinanti e costosi. Una scelta che i cittadini italiani pagano in bolletta con oltre 60 milioni di euro l’anno. Come riassunto nel report, grazie all’efficienza energetica e alle rinnovabili queste isole potrebbero invece abbandonare per sempre il petrolio, e soddisfare interamente la propria domanda di energia in modo pulito.
I volontari napoletani passeranno la mattinata insieme a turisti e passanti che potranno firmare la petizione inviando una cartolina al Governo in cui si esprime la volontà di salvaguardare il turismo e assicurare uno sviluppo sostenibile alle isole minori italiane, facendo risparmiare agli italiani decine di milioni di euro. La ricetta per farlo esiste esiste e si può attuare fin da oggi: occorre abbandonare il petrolio e puntare su un mix di efficienza energetica, solare e altre rinnovabili.
Il giorno dell’attività invieremo un comunicato stampa e alcune foto dell’evento.
Contatti:
Francesca Zazzera, coordinatrice Gruppo Locale Napoli, 338 116 5647
gl.napoli.it@greenpeace.org – Pagina Ufficiale del gruppo
Luca Iacoboni – campagna Energia e Clima, 06.68136061 [ 251 ]
luca.iacoboni@greenpeace.org

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Napoli, 04.07.15
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GREENPEACE: TUTTI AL MARE SUI PULLMAN DELLA “RENZI PETROLTOUR”
– Partono oggi da 23 città di tutta Italia i pullman turistici della “Renzi PetrolTour”. Destinazione: i mari del Belpaese, “petrolizzati” dal governo. Con il premier, uomo solo al volante, che invita gli italiani a salire a bordo per andare ad ammirare le nostre coste punteggiate di trivelle, ascoltare le esplosioni degli airgun, fotografare le piattaforme di estrazione al tramonto, farsi ammaliare dal luccichio delle chiazze di greggio a pelo d’acqua.

È questa la singolare forma di protesta messa in scena dai volontari di Greenpeace, per contestare la deriva petrolifera promossa dal governo italiano, che sta spalancando i nostri mari ai petrolieri per attività di ricerca o di estrazione di idrocarburi. Da Milano a Palermo, da Roma a Bari, da Genova a Napoli, i volontari di Greenpeace hanno animato le piazze italiane con grandi sagome colorate a forma di pullman, brandizzate con il nome di un immaginifico tour operator: “Renzi PetrolTour”. A Napoli l’ironica protesta dell’associazione ambientalista è andata in scena nei luoghi simbolo della citta. Ai passanti incuriositi, i volontari di Greenpeace hanno distribuito un volantino del tutto simile a un depliant turistico, con cui Renzi in persona invita gli italiani a scoprire le “nuove meraviglie” del Mediterraneo disseminato di trivelle e trasformato in una sorta di Texas marino.

La mobilitazione di Greenpeace riprende la campagna online TrivAdvisor, in cui parodiando un famoso portale di viaggi si immagina il triste destino che potrebbe attendere i mari italiani nei prossimi anni: un’invasione di piattaforme e trivelle, con rischi elevatissimi per l’ambiente, il turismo, la pesca sostenibile.

Su TrivAdvisor – che in pochi giorni ha raccolto oltre 28 mila firme contro la petrolizzazione delle coste italiane – si possono leggere “recensioni” paradossali (datate a un ipotetico 2020) di alcune tra le località più famose e amate dei nostri litorali: un turismo al contrario, quello immaginato da Greenpeace, in cui si va al mare per ammirare sversamenti di petrolio, cetacei spiaggiati e trivelle in azione, per godersi paesaggi deturpati o per ascoltare le deflagrazioni degli airgun.

«Il mare che conosciamo e amiamo, uno dei beni più preziosi per l’Italia, rischia di essere sfigurato per poche gocce di oro nero che giacciono sotto i suoi fondali: quantità marginali per i consumi del Paese ma occasione di profitto per una manciata di aziende», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. «Un mare pieno di trivelle e piattaforme, condito magari da qualche sversamento di petrolio: è questo il futuro che Renzi e il suo esecutivo immaginano per il turismo italiano?».

Greenpeace ricorda che soltanto fra il 3 e il 12 giugno il Ministero dell’Ambiente ha autorizzato ben undici progetti di prospezione di idrocarburi in mare con la tecnica dell’airgun. Nove di questi riguardano i mari pugliesi, ma l’area concessa ai petrolieri copre tutto l’Adriatico e parte significativa dello Ionio. Nelle settimane precedenti era stata la volta delle acque abruzzesi: grazie ai decreti già emanati, nei prossimi mesi, a pochissimi chilometri al largo della “Costa dei Trabocchi”, potrebbero essere realizzati un nuovo pozzo di ricerca e fino a dieci nuovi pozzi di estrazione. L’attacco al mare prosegue poi nel Canale di Sicilia, dove stanno per sorgere due nuove piattaforme e dove sono state autorizzate altre prospezioni con gli airgun.

Contatti:
Francesca Zazzera, coordinatrice Gruppo Locale Napoli, 338 116 5647
gl.napoli.it@greenpeace.org – Pagina Ufficiale del gruppo
Andrea Boraschi, campagna Energia e Clima, 345.7491523
andrea.boraschi@greenpeace.org

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NAPOLI, 30.05.2015
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IN TUTTA ITALIA GREENPEACE SUONA LA SVEGLIA SUL CLIMA: «È ORA DI ABBANDONARE PETROLIO E CARBONE»
– Alla vigilia del summit del G7 di Elmau, in Germania, migliaia di persone scendono nelle strade e nelle piazze in più di 30 Paesi del mondo per dimostrare pacificamente a favore della salvaguardia del clima e contro le fonti fossili, chiedendo una rapida transizione verso un futuro energetico 100 per cento rinnovabile. In molte città del Pianeta, così come sui social media e su internet, la richiesta ai leader globali è univoca: servono politiche mirate per superare l’era delle fonti fossili e del nucleare, per preservare la biodiversità e la salute del Pianeta, per sostenere energie pulite come il solare e l’eolico.
Anche a Napoli, in Largo Berlinguer, su via Toledo, i volontari del gruppo locale di Greenpeace sono scesi in strada per chiedere un futuro 100 per cento rinnovabile.
Questo Global Day of Action è il primo di una serie di tre appuntamenti previsti da qui a fine anno, quando si terrà la Conferenza delle Parti di Parigi, che potrebbe segnare la storico traguardo di un nuovo accordo mondiale sui cambiamenti climatici. È anche il risultato dell’impegno congiunto di movimenti e organizzazioni come Coalition Climat 21, CAN, 350.org, Avaaz, Friends of the Earth, WWF. Per questa mobilitazione Greenpeace ha adottato lo slogan #GetupAnd – un esplicito invito ad agire in prima persona – raccogliendo l’adesione di tutti coloro che, da una parte all’altra del globo, hanno coraggiosamente deciso di battersi contro le fonti fossili che distruggono il clima, inquinano l’aria che respiriamo, danneggiano gli ecosistemi.
«Questa iniziativa segna la nascita di un movimento globale che in vista del vertice di Parigi si impegna a fare pressione su leader politici ed economici per chiedere un futuro 100 per cento rinnovabile», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. «Con i nostri flash mob in 24 città italiane, da nord a sud della penisola, vogliamo suonare la sveglia al governo e all’opinione pubblica: dobbiamo agire ora, per garantire che l’appuntamento di Parigi sia utile, cioè capace di portare a un accordo globale vincolante sulla riduzione delle emissioni di gas serra e a una rapida transizione energetica verso le rinnovabili», aggiunge Boraschi.
Secondo Greenpeace, la linea adottata dal governo italiano è palesemente contraddittoria. A fronte di molti proclami e iniziative – come gli Stati Generali del Clima che si terranno a Roma il prossimo 22 giugno – l’indirizzo concreto è quello di cercare di sfruttare le misere riserve petrolifere del Paese, in mare e a terra, in barba a ogni impegno di riduzione delle emissioni. Nel frattempo si continua a penalizzare la crescita delle energie pulite e a non fare nulla per superare in fretta l’uso del carbone.
Domenica e lunedì prossimi le sette grandi potenze industriali del Pianeta terranno un summit in Germania. Queste nazioni sono oggi responsabili del 30 per cento della produzione di energia con il carbone, e del 60 per cento di quella con il nucleare. Sono inoltre i maggiori emettitori di CO2. Angela Merkel, attuale presidente del G7, ha dichiarato che i cambiamenti climatici sono uno degli argomenti chiave del summit. Greenpeace ritiene che il G7 abbia la principale responsabilità, politica e morale, di garantire una transizione energetica rapida e radicale, per garantire che il clima non venga alterato definitivamente oltre le soglie di sicurezza indicate dalla scienza.
Il secondo e il terzo Global Day of Action verso Parigi si terranno rispettivamente il 26 settembre e il 29 novembre.
Contatti:
Gruppo Locale Napoli: e-mail gl.napoli.it@greenpeace.org – Pagina Ufficiale
Francesca Zazzera, coordinatrice Gruppo Locale Napoli, 338 116 5647
Andrea Boraschi, campagna Energia e Clima, 345.7491523
Luca Iacoboni, campagna Energia e Clima, 345.1706166

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Il 21 e 25 febbraio 2015
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GREENPEACE: Proiezioni del documentario Black Ice
NAPOLI, 19.02.15 – Sabato 21 e Mercoledì 25 Febbraio il Gruppo Locale di Napoli di Greenpeace farà le prime due, di una serie, di proiezioni gratuite del documentario Black Ice, presso la libreria IoCiSto e nella biblioteca dell’ex-Asilo Filangieri.
Il mediometraggio, della durata di 50 minuti, spiega la vicenda di quelli che divennero noti come gli Arctic30, i 30 dell’artico, ovvero degli attivisti imbarcati nel 2013 sulla nave Arctic Sunrise per protestare pacificamente contro l’inizio delle perforazioni avviate nell’artico da Gazprom che furono arrestati e detenuti per due messi dalle autorità russe.
Le iniziali accuse di terrorismo, poi tramutate in pirateria, si conclusero grazie alla pressione internazione, fatta da Greenpeace e dalla comunità internazione che costrinsero il parlamento russo al rilascio degli attivisti per mezzo di un’amnistia.
Tra i ragazzi arrestati vi era anche l’attivista napoletno Cristian D’Alessandro e questo particolare rende particolarmente sensibile la città di Napoli sul tema, che si è sempre sentita coinvolta personalmente per le sorti del loro concittadino ed è per questo motivo che proprio il Gruppo Locale di Napoli presenterà il film, sempre in forma gratuita, in diversi luoghi della citta.
Il Gruppo Locale di Napoli presenterà il film, spiegando le motivazioni che spingono gli attivisti di Greenpeace anche a correre rischi di questo genere e coglierà l’occasione per spiegare anche altri dettagli della vita, della storia e delle battaglie di Greenpeace.
Le prime due proiezioni saranno:
– Sabato 21 Febbraio 2015, alle ore 18 presso la libreria “Io ci sto” via Cimarosa, 20 Napoli e-mail: info@iocistolibreria.it tel: 0815780421
– Mercoledì 25 Febbraio 2015, alle ore 18 presso la Biblioteca dell’ex-Asilo Filangieri, vico Maffei 4 Napoli (nei pressi di San Gregorio Armeno)
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Contatti: Francesca Zazzera, Coordinatrice Gruppo Locale Napoli
Telefono: 338 1165 647
Gabriele Salari, Addetto Stampa Greenpeace Italia
telefono: 06 6813 6061 email: gabriele.salari@greenpeace.org
Cecilia Preite Martinez, Coordinatrice Comunicazione di Greenpeace Italia
Telefono: 06 681 36061 eMail: cecilia.preite.martinez@greenpeace.org

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13 dicembre 2014
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FLASHMOB CONTRO LO SBLOCCA ITALIA, “NO TRIVELLE, SÌ RINNOVABILI”
NAPOLI, 13.12.14 – Questa mattina nel centro storico di Napoli, e in contemporanea in altre 12 città italiane, volontari di Greenpeace hanno protestato contro la legge “Sblocca Italia”, imposta con la fiducia dal governo Renzi, che, tra le altre cose, facilita l’iter per nuove trivellazioni in mare. La politica fossile del governo blocca le rinnovabili e promuove nuove trivelle.
Mostrando banner con la scritta “No trivelle, Sì rinnovabili” e cartelli raffiguranti delle piattaforme petrolifere offshore, i volontari hanno organizzato un flashmob per ricordare a tutti i cittadini che la Legge 164/2014 “Sblocca Italia” – approvata da poco in Parlamento – non è altro che uno “Sblocca trivelle”, che rischia di trasformare il mare italiano in un far west in mano ai petrolieri.
«Autorizzare nuove trivellazioni offshore in Italia è una mossa senza alcun senso», afferma Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. «Sono le stesse stime del Ministero dello Sviluppo Economico a dirci che le riserve certe di petrolio e gas presenti nei nostri mari equivarrebbero a solo qualche mese di consumi nazionali. Anziché puntare su rinnovabili ed efficienza energetica, Renzi vuole adottare una politica fossile che guarda al passato. Non certo quello che serve per rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro e combattere i cambiamenti climatici», conclude.(prima, durante, dopo – il flashmob) i volontari hanno inoltre distribuito la “Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili” di Greenpeace, che in pochi mesi ha già raccolto oltre 100 mila adesioni.
Contatti:
Francesca Zazzera, coordinatrice Gruppo Locale Napoli, 338 1165 647
Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace, 345.1706166
Comunicato stampa: Flashmob 13/12/2014
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