Fondi UE e sfruttamento dei lavoratori.

Gli eurodeputati Vincenzo AITA e Giusto CATANIA hanno presentato interrogazione scritta prioritaria al Parlamento Europeo Fondi UE e sfruttamento dei lavoratori.

I due parlamentari hanno spiegato che l’iniziativa si è resa necessaria dopo che da recenti inchieste giornalistiche e da iniziative delle autorità giudiziarie è emerso che in Europa, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, esistono forme “moderne” di schiavitù.

Ne è dimostrazione e denuncia il reportage di Fabrizio Gatti pubblicato recentemente dal settimanale italiano “L’Espresso” nel quale viene descritta una realtà invivibile per molti lavoratori stranieri e denunciata addirittura la sparizione di numerosi lavoratori, in particolare di nazionalità polacca.

La situazione raccontata con riguardo alla regione Puglia sembra del resto essere tutt’altro che isolata, in Italia e in Europa.
Casi di sfruttamento dei lavoratori migranti sono stati denunciati in Spagna, Inghilterra ed altri Paesi.

In questa situazione, i contributi europei all’agricoltura vengono erogati anche a imprenditori senza scrupoli che, attraverso forme di caporalato, costringono alla schiavitù i lavoratori stranieri. Persino le aziende più grandi si procurano a volte materia prima comprando al di fuori della propria filiera di produzione e questo impedisce la tracciabilità del prodotto e impedisce che i produttori che sfruttano i braccianti schiavi siano esclusi dal mercato.

I QUESITI DEI DUE EUROPUTATI AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE.

Non ritiene la commissione che sia necessario avviare immediatamente uno studio di settore ed un’inchiesta seria su questo fenomeno?

Non ritiene la Commissione che sia necessario introdurre criteri trasparenti che agevolino le imprese che operino nel rispetto delle leggi, distinguendole da quelle che agiscono in modo scorretto rispetto all’impiego dei fondi comunitari in agricoltura e che l’erogazione di risorse comunitarie debba essere vincolato all’assunzione di manodopera regolare?

Quali provvedimenti intende prendere la Commissione per impedire tali accadimenti?

Elisa Reschini, Assistant to Vincenzo Aita European Parliament / Parlement EuropéenASP 06F241 – Rue Wiertz 60, B-1047, Brussels, BelgiumPhone: +32 (0)2 28 47119Fax: +32 (0)2 28 49119E-mail: vaita@europarl.eu.int vincenzo.aita@europarl.europa.eu


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *