5 settembre 2004 giornata di chiusura di Calitri fiera.

L’ultima giornata della 23^ edizione della “campionaria” interregionale caratterizzata dalla significativa visita dell’ex Presidente del Consiglio

Il “De Mita-day” per la grande chiusura
della Fiera Interregionale Calitri 2004

L’illustre parlamentare, nella sala convegni letteralmente affollata, ha risposto alle domande dei giornalisti sui temi politici di più stretta attualità e interesse
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CALITRI – Per la Fiera Interregionale Calitri (28 agosto–5 settembre) davvero un finale con il “botto”. Proprio come nelle previsioni della vigilia.
E non solo e non tanto per l’afflusso a dir poco record di visitatori, ma anche e soprattutto per la prestigiosa presenza nel moderno e funzionale quartiere fieristico dell’Alta Irpinia dell’on. Ciriaco De Mita che, oltre a visitare gran parte dei padiglioni e degli stand allestiti per la riuscita edizione 2004, è stato pure applaudito e apprezzato protagonista di un interessante convegno a carattere politico, per diretta iniziativa dell’Eapsaim, l’ente autonomo per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno, peraltro esperto promotore di “Calitri Fiera”.
L’ex presidente del Consiglio, on. De Mita, in “Question-Time”, ha risposto a tutta una serie di domande rivoltegli dai direttori e dai capi redazione di molte testate giornalistiche del Paese, della Campania e dell’Irpinia. Un autentico “botta e risposta” su molti dei più attuali e dibattuti temi legati alla politica non solo regionale, ma anche nazionale.
L’illustre parlamentare dell’Irpinia – sempre accolto con grande entusiasmo dalla gente della sua generosa e laboriosa terra, pronta a rinnovargli stima e fiducia incondizionata per l’indiscusso prestigio e la notevole assiduità con cui caratterizza il suo qualificato mandato elettivo nelle massime sedi legislative e istituzionali del Paese – ha “vivacizzato” l’intero incontro in Fiera con un discorso convincente e chiaro, fatto anche soprattutto di valutazioni di grande interesse politico (tali senz’altro finire domani sulle prime pagine della stampa più accreditata del Paese), andando spesso e volentieri anche al di là dei contenuti e degli obiettivi (sempre pertinenti e stimolanti) insiti nelle domande formulate dai giornalisti Paola De Stasio (“Il Mattino”, redazione di Avellino), Gianni Festa (“Il Corriere” e “Telenostra”), Antonio Porcelli (“Piazza Libertà”), Federico Festa (“Ottopagine”) e Norberto Vitale (Ansa).
“Ho una diversa visione della storia politica del nostro Paese – ha detto l’on. De Mita – e non condivido le opinioni comuni che giustificano la crisi della politica e della democrazia, con l’effetto che hanno portato il nostro Paese alle conversioni di tanti nella destra e nella sinistra. L’Italia ha avuto il vero bipolarismo negli anni intercorrenti tra il ‘48 e il ‘68. E mi considero tra i pochi che hanno previsto la crisi della politica e della democrazia in Italia, poiché ho avvertito che l’equilibrio stava cambiando, sia in campo socio-economico che in quello culturale e religioso”.
“L’innovazione della Chiesa in Italia – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – è stata per questo motivo significativa. E spesso questo fenomeno non viene tenuto in considerazione nella ricerca delle ragioni della crisi. Oggi, la politica nazionale si è provincializzata! La pubblica opinione è molto avanti rispetto alla politica, come se un paziente ne sapesse davvero più del suo medico di fiducia. Nelle ultime elezioni, del resto, non c’è stato nessun vincitore e nessun perdente. Il dibattito politico si è soffermato solo su chi fossero i vincitori e i vinti senza occuparsi della sostanza del problema. Il dato sorprendente, però, è stato che Berlusconi, vincitore autorevole nel 2001, ha preso meno voti della Gruber”.
“Sul piano regionale, – ha poi rilevato l’on. De Mita – la mia preoccupazione maggiore, in questi giorni, e l’ho detto anche a Bisaccia, è che la Regione come ente istituzionale non sia un centro di coordinamento delle singole entità locali, ma diventi sempre più il centro di un potere forte e anche con connotazioni personalizzate. L’elezione diretta del sindaco, e l’abbiamo tutti condivisa quando è nata, è diventata piuttosto l’elezione del singolo e non già l’espressione di una politica migliore. Il pericolo più grosso che deriva da un accentramento forte del potere regionale è quello che non riesca poi a far favorire la crescita omogenea delle autonomie del Mezzogiorno. La lettura del Sud che regredisce, è sostanzialmente sbagliata. Il disagio meridionale è legato non all’arretramento, ma alla sua crescita. Può sembrare paradossale ma non lo è. Pensate a coloro che studiano. Più si studia e più ci si sente ignoranti. Questo accade al Sud: Più si cresce e più ci si sente regressi”.
“In Campania, il problema vero è la definizione dello statuto regionale – ha ancora precisato De Mita -, poiché se esso tende alla personalizzazione del potere, non è buono, ma se fosse, come io auspico, tale da dare alla Regione un potere di coordinamento e di programmazione, avvalendosi dell’apporto della cultura economico-giuridica, allora si che si potrebbe davvero parlare di ruolo significativo della stessa Regione. La discussione sull’avvicendamento della presidenza non può essere centrato sulla discussione su chi prenderà l’eredità, ma deve essere una discussione a carattere politico, all’insegna della massima serietà. Altrimenti, come dissi già nel 1966 in un discorso alla Camera presieduta allora da Bucciarelli Ducci, le istituzioni non coincidono con le esigenze della gente, con il risultato di non poter trovare la giusta via d’uscita ai problemi”.
“La discussione sui rifiuti e sulla loro gestione in Campania – ha continuato De Mita – è stata avviata un secolo fa. Mi sorprende che ancora se ne parli. La mia opinione al riguardo rispecchia l’opinione espressa dalla Margherita. Ho sempre sostenuto l’idea che bisognasse coinvolgere nel discorso non solo le persone direttamente interessate, ma anche quelle interessate per così dire indirettamente per poter trovare la migliore delle soluzioni. Mi interessa poco stabilire il perché dei ritardi nell’attuazione del programma sui rifiuti che era stato approvato. Trovo che sia più utile e necessario, invece, andare avanti, pure perché i tempi di realizzazione dei termovalorizzatori sono lunghi. Per quanto concerne le garanzie sulla lotta all’inquinamento da fornire ai cittadini, ritengo sia utile far fare degli accertamenti dagli enti predisposti a fare questo particolare tipo di lavoro. La sicurezza maggiore, stando a quanto mi hanno suggerito i tecnici del settore, è quella di fare in modo che la durata dei depositi di rifiuti non duri nel tempo, ma che abbia una scadenza ben precisa e prefissata, comunque tale da consentire un non-inquinamento del territorio. Ritengo che il problema sia reale e che vada affrontato prontamente dagli amministratori locali”.
“Circa il Centro oncologico di Mercogliano, invece, – ha rilevato l’on. De Mita – ritengo sia utile dire che il problema della gestione della stessa struttura non debba essere un problema politico, ma amministrativo. E cioè a dire, non ci si può aspettare che venga regolato da norme scritte dalla politica, ma dal buon senso degli operatori. Gli Enti locali che hanno la possibilità e il compito, a livello economico, di erogare servizi ai cittadini, devono organizzarli nella direzione della qualità, senza troppi indugi sull’occupazione. I servizi servono soprattutto a curare i cittadini e non ad occuparli”.
“Dico ai politici presenti – ha concluso l’on. De Mita – che bisogna evitare la babele politica ed invece di andare nella direzione di un dialogo costruttivo e permanente che porti a due risultati tangibili: quello di ridurre la rissosità e i personalismi della politica in Campania che ha raggiunto livelli troppo alti; e quello di utilizzare il dialogo per costruire una forma di comunicazione politica che diventi attrazione per la gente e per la politica stessa. Una forma di comunicazione tra avversari che sia utile per la politica e la soluzione dei problemi reali”.
All’importante convegno, introdotto dal sindaco di Calitri, prof. Vito Marchitto (“L’incertezza e il timore che a livello locale viviamo possono attraverso il confronto politico attenuarsi. Ci si chiede, però, quale sia il ruolo che gli enti locali possano e debbano assumere per avere la marcia giusta sulla strada dello sviluppo. E in tal senso, il parere del presidente on. De Mita è come sempre risultato preciso e dettagliato. Gli amministratori locali possono ora avere riferimenti più concreti per l’esplicazione del loro mandato elettivo in terra irpina“) e dal presidente dell’Eapsaim e della Comunità montana Alta Irpinia, dott. Gaetano Sicuranza (“Siamo grati al presidente De Mita ed a tutti i rappresentanti della stampa per l’importante opportunità che ci è stata data per dibattere i temi della politica. Politica e cultura per far crescere le nostre popolazioni anche dal punto di vista socio-economico“), e presieduto dallo stesso on. De Mita, hanno partecipato diverse autorità istituzionali, politiche, amministrative e civili della Campania e dell’Irpinia.
Tra gli altri, in particolare, è stata notata la presenza dell’assessore al bilancio della Regione Campania on. Luigi Ansalone, dei consiglieri regionali campani on. Mario Sena e Enzo De Luca, dell’assessore provinciale ai lavori pubblici di Avellino dott. Giuseppe Di Milia, dei sindaci Vito Farese di Conza della Campania, Raffaele Di Matteo di Guardia Lombardi e Rosa D’Amelio di Lioni, e i presidenti delle Comunità montane Giuseppe Solimine della “Valle Ufita” e Nicola Di Iorio della “Termino Cervialto”.

Le ultime battute della “Fiera Interregionale Calitri” 2004 caratterizzate
dalla degustazione di tutta una serie di eccezionali specialità culinarie

Nel futuro dell’Alta Irpinia il prestigioso gusto
degli ottimi e genuini prodotti tipici della zona

CALITRI – Il gusto prestigioso dei prodotti tipici dell’agro-alimentare dell’area montana e collinare dell’Alta Irpinia è fuori discussione. Sono troppo squisiti e unici perché non debbano ottenere tutto il successo che meritano. Sono già in possesso di marchi di qualità e di spazi di mercato molto importanti. Però, c’è ancora tanto da fare perché possano ulteriormente “decollare”.
Su questa strada, tuttavia, già ci si sta muovendo celermente e intelligentemente, grazie anche all’azione concertata tra le istituzioni pubbliche a tutti i livelli, e con la Comunità montana Alta Irpinia sempre in prima linea, e le aziende private di settore, iniziando da quelle che operano con crescente successo negli agri-turismo. Si sa di possedere con l’agro-alimentare, quello di qualità, una risorsa e un’opportunità in più per lo sviluppo complessivo del territorio, ed a ragion veduta s’intensificano le iniziative di settore. “E’ giusto che gli enti locali della zona – è stato più volte ribadito da molti visitatori di Calitri Fiera 2004, che in modo particolare si è occupato delle attività di settore – facciano di tutto per valorizzare i prodotti tipici dell’Alta Irpinia. Se si approfondisce una più attenta politica di marketing con maggiori riferimenti alla managerialità, tutto potrà ancora di più migliorare, soprattutto a livello di produzione e di commercializzazione”.
Ed alla Fiera Interregionale, edizione 2004, si è colto di nuovo nel segno. Le produzioni di vini, le carni fresche e insaccate, e i formaggi alto-irpini sono di notevole qualità. Quando si troveranno spazio e modo per trasformarli tutti in zona sarà tanto di guadagnato. Non foss’altro perché il “ritorno” economico della commercializzazione non potrà non essere di portata interessante, pure ai fini dello sviluppo occupazionale.
Durante i 9 giorni di esposizione della rassegna di Calitri, non sono mancati, per la gioia dei visitatori, momenti di degustazione. Una festa di odori, sapori e colori. Come quelli molto apprezzati dell’altro ieri sera, subito dopo la visita effettuata (che ha richiamato in Fiera il pubblico delle grandi occasioni) dal sen. Nicola Mancino. Protagoniste straordinarie di una prelibata degustazione da applausi le paste alimentari prodotte con la farina biologica delle aziende agricole “Zampaglione”, noto agriturismo (“Il Tufiello”) di Calitri. Vere delizie del palato, anche per gli ottimi condimenti. Ed il fatto che siano state sempre accompagnate da abbondanti bicchieri di vini rossi e bianchi, da eccezionali assaggi di salumi e formaggi, hanno consentito di trascorrere alcune ore di straordinaria serenità con i piatti della più bella e tradizionale cucina irpina.

All’attenzione del grande pubblico dei tanti visitatori e degli operatori agricoli
il “progetto” della Regione Campania per la piena valorizzazione del settore

Calitri Fiera, spazio d’eccezione
per i prodotti agricoli di pregio
CALITRI – Alla ribalta della riuscita Fiera Interregionale Calitri, edizione 2004, i prodotti di pregio delle cosiddette “Aree pilota” con riferimento alle “imprese di pregio per prodotti di pregio”. E questo, per promuovere la qualità, in tutti i suoi aspetti e nella sua accezione più ampia, con precise finalità riassumibili nella creazione di una più ampia fiducia nei consumatori; nello stabilire delle regole e nel vigilare sulla loro osservanza; nella “visibilità” e valorizzazione dell’impegno di quanti lavorano per ottenere prodotti di qualità ai vari livelli; nell’ottimizzazione delle risorse di tradizione e di cultura che esprimono i vari territori della regione.
L’assessorato all’agricoltura della Campania si propone diversi obiettivi di “sviluppo socio-economico”. Ricordiamo i più significativi: la valorizzare le imprese agricole mediante l’adesione ad un sistema certificato che garantisca la qualità al consumatore; la creazione di un clima di fiducia e di un rapporto più diretto fra il consumatore finale e l’azienda agricola; la stabilizzazione di condizioni più favorevoli al marketing delle produzioni; il sostegno per favorire un diverso rapporto tra cittadini ed aree rurali, incentivando l’acquisto diretto alla fonte (la “spesa in fattoria”); la ridefinizione del concetto di “ristorazione tipica”, affiancando alla corretta adozione delle ricette tradizionali l’impiego delle materie prime prodotte nel territorio stesso, e incentivando la fattibilità di sistemi di “filiera corta”, cioè di fornitura delle materie prime nell’ambito del distretto. Le aziende aderenti saranno seguite fin dalle prime fasi da ben 50 tecnici divulgatori agricoli, in servizio presso il Serirca e tutte le strutture decentrate dell’assessorato agricoltura (Stapa Cepica).
E questo per valutare la qualità del prodotto offerto e dei servizi forniti. Il tutto contraddistinto da un “marchio” (ad esempio, “Le Fattorie della Campania”), sotto lo stretto controllo dell’IsMeCert, secondo un sistema di “certificazione di processo”, sempre e comunque sottoposto alla vigilanza della Regione.
L’intera attività sarà pubblicizzata in vario modo (tra l’altro, depliant, presenza a mostre, guida alla gastronomia campana, manifestazioni locali).
A quest’ultimo proposito, c’è da dire che lo si è fatto egregiamente anche nel corso di “Calitri Fiera 2004” con un’attiva e qualificata presenza di operatori negli stand della Regione Campania e in quello della Comunità montana dell’ Alta Irpinia, interessata direttamente all’attuazione del progetto in questione. I visitatori e gli operatori agricoli hanno potuto ricevere notizie di prima mano dai tecnici e funzionari della Comunità montana Alta Irpinia e della Regione Campania, ad iniziare dal dott. Angelo Di Milia.
Già a partire dallo scorso settembre è stata verificata la possibilità di avviare una sperimentazione individuando e coinvolgendo 11 aree pilota e circa 500 imprese agricole, ristoranti tipici, industrie di produzione di prodotti alimentari ed esercizi di vendita al dettaglio. Nelle imprese agricole che hanno aderito e saranno controllate dall’IsMeCert, si realizzeranno attività di vendita diretta (la “spesa in masseria”), promuovendo il diretto contatto con i consumatori e con i ristoranti tipici e le vendite al dettaglio, pure attraverso la formazione di gruppi d’acquisto promossi dalle associazioni dei consumatori.

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Per la cronaca, infine, ricordiamo che le Aree pilota coinvolgono direttamente la Provincia di Avellino: Comunità montana dell’Ufita, Comuni interessati dello stesso ente montano Ufita (Azioni di sostegno e di valorizzazione delle “filiere agro-alimentari”, comprensorio Ufita); Comunità montane Alta Irpinia, Baronia e Ufita (Salone Euro-Mediterraneo del gusto e del turismo, presso la Fiera di Calitri).
E poi, ancora, la Comunità montana del Partenio, Comune di Mercogliano e Comunità montana Partenio, Parco regionale del Partenio. Agroparteniodoc.
Comunità montana Terminio Cervialto – Comuni interessati della Comunità Montana del “Terminio Cervialto” per la promozione di prodotti di pregio della ’Alta Valle del Calore – Itinerari”.
Per la Provincia di Benevento, la Comunità montana del Taburno, Comuni interessati della Comunità Montana del Taburno per la valorizzazione delle tipicità locali e qualificazione delle aziende agricole. Comune di S. Agata de’ Goti – Comune di Frasso Telesino, Comune di Dugenta per “I sapori del Taburno, dalla paglia alla tavola”.
Per la Provincia di Caserta, il Comune di Cancello ed Arnone, Comune di Cancello e Arnone, foce del Volturno. Valorizzazione della “filiera bufalina”.
Per la Provincia di Napoli, Comune di Procida, Isola di Procida per “Procida, l’isola dei sapori”. Comunità montana della Penisola sorrentina “Le Fattorie dei Monti Lattari”.
Per la Provincia di Salerno, la Comunità montana del Bussento e i Comuni di Roccagloriosa e di S. Giovanni a Piro per i prodotti di pregio e lo sviluppo dei sistemi locali (Area del Bussento). Comunità montana “Zona Tanagro” con i Comuni interessati dalla Comunità montana Medio e Alto Sele. Comunità montana della “Zona Tanagro” (“Itinerario dell’ager del Silarius–Tanager”).

Anche l’edizione 2004, in pieno riuscita sotto tutti i punti vista, passa
agli annali con grande soddisfazione degli organizzatori dell’Eapsaim

L’arrivederci di “Calitri Fiera”
alla nuova edizione del 2005
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CALITRI – Tutto è straordinariamente trascorso in un battibaleno. Ben nove giorni (uno in più rispetto a quelli delle precedenti edizioni) di intensa attività espositiva portati avanti all’insegna del successo, decretato da un afflusso record di visitatori (più di 40 mila) e dalla presenza di un eccezionale numero di espositori (più di 350, provenienti da tutto il centro-sud del Paese). Meglio di così davvero non poteva andare.
L’edizione 2004 della Fiera Interregionale Calitri (28 agosto – 5 settembre) si chiude ufficialmente questa sera con un bilancio positivo, di certo superiore a quello che pure era stato messo in preventivo. Ed a contribuire al rinnovato successo della “campionaria” d’estate non c’è stata solo la validità e la qualità dei prodotti messi in “vetrina”. Grande prestigio le è stato pure attribuito dalla convegnistica di qualità di volta in volta sviluppata sui temi più attuali e importanti della politica, dell’economia e della cultura.
A Calitri, tuttavia, non si è abituati a cullarsi sugli allori. Opportunamente, già si guarda avanti, alla prossima edizione della Fiera Interregionale, nella viva speranza di renderla sempre più bella e attraente, magari con l’obiettivo di farne sempre più una “specializzata” di valore (soprattutto nel comparto agro-alimentare) un maggiore punto di riferimento per la promozione e lo sviluppo delle aree interne del Sud. Proprio secondo le finalità istituzionali dell’ente che l’organizza, l’Eapsaim, guidato dal dott. Gaetano Sicuranza, anche nella sua veste di presidente della giunta esecutiva della Comunità montana “Alta Irpinia”.
Le condizioni giuste per fare le cose ancora meglio ci sono tutte. Ed alla base continua ad esserci soprattutto il favore incondizionato della gente del Sud, della Campania e dell’Irpinia, che a Calitri Fiera Interregionale è sempre più affezionata.
Dunque, il più cordiale arrivederci dell’organizzazione di Calitri Fiera al 2005, all’edizione numero 24. Con il vivo auspicio di ritrovarla sempre più all’altezza del compito che da molti anni si è assunto. Quello di proiettare il Mezzogiorno verso traguardi di effettiva ripresa socio-economica e di diffuso sviluppo del territorio.
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