Energia il governo accoglie la proposta di Santulli: mai più centrali nell’Aversano.
L’Agro aversano, in provincia di Caserta, non sarà più terra di conquista per nessuno, a cominciare dalle centrali elettriche. La tutela è assicurata all’interno del disegno di legge del ministro Antonio Marzano, destinato a riordinare il sistema energetico nazionale in esame alla Camera dei Deputati. Il territorio aversano, dunque, fuori dal giro dell’insediamento di nuove centrali, visto che ne ha fin troppe: ben cinque in un raggio di appena 8 kilometri. E’ opportuno ricordare che prima delle vacanze, durante la discussione alla Camera, il Governo ha approvato un ordine del giorno presentato dal parlamentare aversano Paolo Santulli che impegna l’esecutivo a tenere conto dell’accumulo delle centrali nell’Agro. Inizialmente, i rappresentanti del Governo avevano bocciato tutti i 129 ordini del giorno presentati sul ddl Marzano, salvo, poi, fare marcia indietro e approvare, come raccomandazione, quello di Santulli, che ha trovato consensi anche tra i banchi dell’opposizione. Sul piano pratico, lo stop alle nuove centrali impedirà il varo di quella già progettata a Casaluce, ma non degli impianti di Orta e Teverola, la cui realizzazione è già in fase avanzata. Ma l’impegno assunto ieri dal Governo pone, comunque, dei paletti importanti che dovrebbero preservare l’Agro aversano e la popolazione locale da ulteriori fonti di inquinamento ambientale. Nella comunicazione alla stampa del soddisfatto Santulli si legge che: “Il Governo ha posto due punti fermi: da un lato ha ribadito l’esigenza di realizzare nuovi impianti ma dall’altro ha, invece, approvato il mio ordine del giorno e riconosciuto la concentrazione elevata, nell’Agro aversano, delle centrali elettriche. Un impegno, ufficiale, che bloccherà la localizzazione di altre strutture di questo tipo nel nostro territorio. Voglio ricordare, infatti, che oggi sono già cinque le centrali elettriche nell’Agro; impianti che soddisfano l’intero fabbisogno regionale. Quello colto è un primo risultato, e rientra nell’ambito di un processo generale di riordino del sistema ambientale in un’area a rischio come quella aversana”. La nuova legge energetica rischiava, dunque, di minare ulteriormente il precario equilibrio ambientale aversano, già ridotto nella pattumiera d’Italia dalle ecomafie. Ma bisognerà vigilare attentamente sui regolamenti attuativi che, com’è noto agli addetti ai lavori, spesso hanno stabilito l’esatto contrario di quanto sancito con legge, e non sarebbe certamente una novità, in questo nostro Bel Paese.


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