L’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY ALIMENTARE E’ ANCHE TECNOLOGICA E VA IN SCENA A PARMA DAL 28 AL 31 OTTOBRE A CIBUS TEC – FOOD PACK
FIERA INTERNAZIONALE DEL FOOD PROCESSING E DEL PACKAGING

Parma, 4 novembre 2014
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CHIUDE CIBUS TEC 2014: FIERE DI PARMA DEFINITIVAMENTE LEADER IN ITALIA DEL SETTORE MECCANO ALIMENTARE
Successo straordinario della nuova area FOOD PACK di Ucima e della sezione TecnoMeat, 1000 espositori e + 15 % di visitatori – Parma si conferma baricentro del food processing and packaging – Prossimo appuntamento nel 2016.
– Si è chiusa venerdì 31 ottobre la 50° edizione di Cibus Tec il Salone internazionale per le tecnologie meccano-alimentari di Fiere di Parma. I dati finali rivelano la grande crescita della manifestazione che ha fatto registrare, rispetto all’edizione del 2011 un + 15% di visitatori, toccando la cifra record di 30.000 presenze. Lo sviluppo della fiera, d’altra parte, è ben illustrato dal numero delle aziende espositrici: 700 nel 2011 e 1000 nel 2014.
“Un successo atteso e in qualche misura programmato – ha affermato Fabio Bettio, Brand Manager di Cibus Tec – preparato con un lavoro di riposizionamento della manifestazione che ha saputo rispondere alle richieste della community internazionale che chiedeva una fiera altamente verticale e specializzata. A sancirne il successo, un format che, grazie alla joint venture con Ucima Food Pack e alle alleanze strategiche con Assocarni e Colonia, ha saputo offrire alle aziende presenti inedite sinergie e concrete opportunità di business”.
Ad esprimere soddisfazione sull’andamento della fiera e in particolare sul successo registrato dalla sezione Food Pack, Paolo Gambuli, Direttore di UCIMA: “l’integrazione delle tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio con gli storici settori merceologici di Cibus Tec ha confermato che la nostra scelta è stata indovinata con risultati al di sopra delle aspettative. I buyer internazionali presenti ci hanno confermato la validità della formula e le stesse conferme ci sono giunte dagli espositori che hanno già espresso l’intenzione di confermare e aumentare la loro presenza nel 2016. E’ nata una vera fiera verticale – ha continuato Gambuli – che avrà un futuro in crescita, grazie al livello delle aziende presenti e a un quartiere fieristico adeguato e facile da raggiungere”.
Non sono solo il numero e la qualità degli afflussi (500 top buyer molti dei quali da mercati ad alto potenziale di crescita), a misurare le performance della quattro giorni fieristica.
A riaffermare il quartiere fieristico di Parma come polo di riferimento della meccanica alimentare, l’elevato volume dei contratti commerciali chiusi in fiera con realtà mature come Stati Uniti ed Europa Occidentale o “emerging” come Vietnam e Turchia.
“Crediamo di poter affermare che Cibus Tec Food Pack – ha aggiuntoGiuseppe Lesce Direttore Generale Closures di SACMI e Presidente UCIMA – sia già diventata la fiera di riferimento italiana e tra i maggiori appuntamenti internazionali delle industrie alimentari mondiali”.
All’appeal della manifestazione ha contribuito un programma convegnistico costellato di eventi di caratura internazionale come il workshop organizzato dalla Warrant Group sui fondi europei per l’internazionalizzazione – 80 mld euro nel periodo 2014-2020 – messi a disposizione delle PMI dall’Unione Europea, il “Meat Day” di Assocarni, inaugurato dal presidente in pectore di Federalimentare Luigi Scordamaglia, che ha ribaltato la prospettiva sul Carbon Footprint della Carne, il congresso mondiale sulla ingegneria di igienizzazione e sicurezza degli stabilimenti alimentari dall’ EHEDG, la conferenza sul futuro del single seve (il caffè in cialda ma non solo) moderata dal CTO di Lavazza Filippo Ferrari a cui hanno partecipato tutti leader tecnologici del settore.
Come richiesto dal mercato – in un calendario che andrà ad armonizzarsi con i 2 eventi leader in europa Interpack e AnugaFoodTec – l’Italia ha trovato la sua fiera MultiFiliera, costruita attorno alla esperienza di CibusTec che dagli anni ’30 è la fiera di riferimento per le tecnologie dedicate ai vegetali e al dairy.
“Il consenso di imprese, istituzioni e associazioni verso la nuova formula di Cibus Tec è stato straordinariamente positivo – ha dichiarato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – La crescita a due cifre, poi, di espositori e visitatori, l’internazionalità e livello qualitativo della fiera hanno consacrato il ruolo della manifestazione: siamo la piattaforma marketing di riferimento per il made in Italy meccano-alimentare e per il suo sviluppo sui mercati di tutto il mondo. Prossimo appuntamento nel 2016”.
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Antonella Maia
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Mob. 349/4757783

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Parma, 30 ottobre 2014
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A CIBUS TEC – FOOD PACK
AL VIA LE GIORNATE TEMATICHE DI FILIERA: OGGI DIARY E TOMATO
Per la prima volta a Fiere di Parma si incontrano gli operatori tecnologici, produttivi e distributivi del settore del caffè.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si è posta l’obiettivo di far ridurre in tutto il mondo l’uso di sale del 30% entro il 2025.
Questo il fil rouge che ha guidato i temi del “Milk Day”, il convegno organizzato nel corso della mattinata da Assolatte al Cibus Tc – Food Pack, il salone in corso in questi giorni a Fiere di Parma che metterà in scena fino a venerdì 31 ottobre la tecnologia per la produzione e confezionamento più avanzata e raffinata del Made in Italy.
Se è vero che il sale espone maggiormente al rischio di malattie cardiovascolari e che i formaggi contribuiscono in generale all’apporto di sale per il 7,5 %, è altrettanto vero che lo stesso è imprescindibile nei prodotti lattiero caseari per prevenire la proliferazione dei batteri, per determinarne la consistenza, rallentarne la stagionatura o più semplicemente diversificarne il gusto. E’ a questo punto che entra in scena la tecnologia che può ridurre la presenza di sale nei formaggi garantendo il giusto punto di incontro tra sale e i vari fattori del processo produttivo ( come temperatura o ph).
Nel pomeriggio, altra filiera strategica per l’agroalimentare e il processing “tricolore”: il “Tomato Day”.
L’appuntamento organizzato da AMITOM, Association Méditerranéenne Internationale de la Tomate che ha beneficiato della vetrina espositiva della spa di Parma per delineare i futuri assetti di mercato e le politiche di valorizzazione e commercializzazione di un prodotto, il pomodoro da industria, che per l’Italia vale circa 2,5 mld euro ( valore produzione pomodoro da industria 2013).
In occasione del convegno sono stati presentati i dati previsionali di produzione attesa per il 2014, una stima possibile grazie ad un modello unico basato sui dati reali della filiera a livello mondiale e presentato a giugno al World Processing Tomato Congress.
Nonostante le scarse rese di trasformazione e per ettaro agricolo che, a causa del mal tempo, hanno penalizzato in modo particolare il Nord, l’Italia chiuderà il 2014 con una produzione attesa pari a 4,9 mln di tonnellate di prodotto ( 39,7 mln tonnellate a livello mondiale).
Un dato anche confortante che chiama in causa la tecnologia e come questa possa aiutare la filiera ad efficentare la propria produzione.
“In una campagna difficile come quella del 2014 con una piovosità superiore del 40% rispetto alla media degl ultimi 20 anni – ha affermato Antonio Casana Vice Presidente Amitom – la tecnologia aiuta a mantenere un elevato livello di qualità del prodotto. Anche in campo, il suo contributo è determinante per far fronte alla variabilità climatica, sia in veste di migliorante delle varietà che della loro resistenza alle avversità”.

A chiudere la sessione di incontri l’appuntamento organizzato da Fiere di Parma e moderato da Luigi Lavazza, sul “Confezionamento porzionato di caffè e altre bevande da polvere:lo stato dell’arte dei costruttori italiani”, che per la prima volta ha visto riuniti gli operatori tecnologici, produttivi e distributivi del settore per confrontarsi sulle modalità per rafforzare la leadership italiana.
L’evento ha voluto valorizzare la tecnologia “Made in Italy” che rappresenta nel campo del porzionato l’eccellenza ad oggi disponibile sul mercato con una elevata concentrazione di aziende proprio nel territorio emiliano.
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Parma, 29 ottobre 2014
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A CIBUS TEC – FOOD PACK SI DELINEA L’EVOLUZIONE DELLA IV GAMMA E DELL’ULTRA FRESCO
Gli italiani alla guida dei consumi di insalate pronte all’uso con 1,6 Kg – Comodità, praticità e alto contenuto di servizio i driver di sviluppo del settore –
Food waste e left over, un’opportunità di business per la produzione alimentare.
I prodotti di IV gamma (ovvero insalate, altri ortaggi o frutta pronti all’uso) rappresentano oggi un prodotto che richiama ancora e più che mai l’interesse del consumatore poiché risponde alle esigenze di praticità e di comodità. Le abitudini di consumo sono però differenti nel consumatore di Italia, Germania e Regno Unito.
A dirlo sono i numeri dello studio “ Tendenze internazionali nel mercato della IV gamma: un mercato in evoluzione” che Nomisma ha realizzato in collaborazione con Newbusinessmedia per Fiere di Parma presentati questa mattina.
L’Italia si attesta alla guida i consumi pro capite di insalate IV gamma nei principali paesi europei: 1,6 kg nel 2013 (poco meno del 3% sul totale delle vendite di ortaggi) a fronte di 1,4 kg nel Regno Unito e 0,5 kg in Germania che rappresentano così interessanti mercati di sviluppo.
L’italia, oltre a registrare alti consumi rispetto al benchmark europeo, è la patria dei produttori leader – tutti presenti a CIBUS TEC- FOOD PACK – di tecnologie abilitanti per i prodotti finiti di questo settore che registra da anni tassi di sviluppo a doppia cifra in tutti i mercati.
Sempre a livello di consumi, a rendere appetibile il settore della IV gamma in generale non solo l’ attenzione al mangiare sano che in 5 anni ha fatto registrare aumenti dei consumi di prodotti biologici del 65% o la tendenza a combattere costantemente con la bilancia (un italiano su due, si dichiara sostanzialmente a dieta), ma anche la composizione familiare che vede per single e le famiglie dual-career la comodità come un driver fondamentale.
Se a guidare le scelte di acquisto del consumatore italiano nell’acquisto della IV gamma sono così la comodità e la praticità , prezzo basso o promozione sono invece i key buying factor prevalenti sia nel mercato Uk (51% sceglie soprattutto in base al tali fattori) che in quello tedesco (47%).
L’identikit del consumatore di IV gamma, in base alla ricerca, è chiaro: single/famiglie con figli, famiglie dual career dove comodità e praticità (principale motivazione di acquisto di tali prodotti soprattutto in Germania) del prodotto soddisfano le esigenze del consumatore.
Anche le occasioni di acquisto diversificano i paesi del pannel. Nel Regno Unito la diffusione di tali prodotti è certamente molto elevata: il 90% delle famiglie ha acquistato in almeno 1 occasione un prodotto di quarta gamma (insalate, altri ortaggi o frutta pronti all’uso); la propensione all’acquisto in Germania coinvolge il 73% delle famiglie mentre in Italia si “ferma” al 64%. Se la diffusione di tali prodotti è maggiore nel mercato inglese, l’Italia è il paese in cui è più elevata la quota di famiglie in cui si consumano prodotti di quarta gamma ogni settimana (oltre il 40%).
Quali prospettive dunque per la IV gamma? Positive, soprattutto se vi sarà capacità di continuare ad innovare; nel medio periodo, in particolare, sono previste in crescita soprattutto le vendite di frutta di IV gamma ( in Regno Unito che in Italia) ma anche quelle relative a insalate e altri ortaggi.
A chiudere la mattinata il Convegno “ Le Certificazioni e gli Standard per l’export nei mercati obiettivo come enabler di richiesta tecnologica avanzata per il comparto produttivo alimentare”che ha visto ad uno stesso tavolo di confronto relatori di fama internazionale.
Il convegno, organizzato da Fiere di Parma, Drogheria&Aliemntari, Gruppo gelati e IFSA ha richiamato l’attenzione non solo sui requisiti che le l’azienda deve rispettare per accedere ai nuovi mercati senza vedere vanificati i propri investimenti in termini di risorse e impianti ma anche sul tema dell’”Italian sounding” e su come la certificazione rappresenti un baluardo rispetto a un fenomeno che ogni anno sottrae all’Italia 54 miliardi di euro.
Per favorire l’inserimento di prodotti italiani in una catena distributiva internazionale – ha ricordato Claudio Truzzi – Hygene and Quality Director Metro Italia – una condizione necessaria è la creazione di un valore aggiunto al prodotto, ovvero qualità costante, sicurezza alimentare, sostenibilità, ma anche una certificazione del prodotto e della filiera che lo sappia ricollegare al territorio e alla cultura che questo richiama”.
Dal 2000 al 2013 le aziende certificate in Italia sono passate dal 11% al 22,4%, la tecnologia di processo, l’etichettatura, la tracciabilità e in generale gli investimento in upgrade tecnici si confermano come veri e propri driver per aprire nuovi mercati esteri ad alta certificazione e standard qualitativo.
Secondo uno studio FAO del 2011, un terzo del cibo prodotto a livello globale, circa1,3 miliardi di tonnellate all’anno, viene perso o sprecato. In un nuovo scenario globale caratterizzato dal calo della produzione e dall’aumento dei prezzi alimentari ridurre lo spreco è una necessità e la sostenibilità ambientale della produzione agricola e alimentare diventa la sfida per affrontare con sempre maggiore urgenza.
E’ da questi numeri che ha preso invece il via “ Leftover,Byproducts and Food waste: nuove opportunità di business e di sviluppo per le produzioni agroalimentari” il convegno organizzato in collaborazione con l’Università di Parma focalizzato sulle concrete opportunità di business per le aziende alimentari offerte dai nuovi processi e capabilities produttivi legati a leftover, bio product e food waste.
A chiudere la giornata di incontri il focus organizzato da UCIMA “Sicurezza macchine per il confezionamento e il packaging: i nuovi requisiti normativi, le responsabilità per i costruttori e utilizzatori”. Protagonista dell’incontro la norma EN415-10, che oltre a normare la sicurezza di tutte le macchine per il packaging, disciplina per la prima volta la teleassistenza sui macchinari.

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28 ottobre 2014
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APERTO OGGI CIBUS TEC – FOOD PACK: LE TECNOLOGIE PER LA LAVORAZIONE DEL CIBO FONDAMENTALI PER LA QUALITA’ E LA SICUREZZA DEL FOOD MADE IN ITALY
Il Vice Ministro dell’Agricoltura Olivero a Parma: “Le tecnologie esposte a Cibus Tec Food Pack sono di importanza fondamentale per assicurare qualità al settore agroalimentare italiano, oltre che sicurezza e tracciabilità dei prodotti”
il Presidente di Federalimentare: “ Ripristinare subito i fondi per l’internazionalizzazione dell’alimentare”
La 50° edizione della fiera arricchita dalla presenza del mondo del packaging
(Parma, 28 ottobre 2014) – “Le tecnologie esposte a Cibus Tec Food Pack sono di importanza fondamentale per assicurare qualità al settore agroalimentare italiano, oltre che sicurezza e tracciabilità dei prodotti” ha dichiarato Andrea Olivero, Vice Ministro per le Politiche Agricole che ha inaugurato questa mattina a Parma la fiera delle tecnologie per il confezionamento ed il packaging del cibo.
Mille espositori provenienti da 30 paesi e distribuiti su 55mila mq, 500 Chief Tecnology Officer provenienti dai mercati esteri, 30mila visitatori attesi, questi i numeri della 50° edizione di Cibus Tec Food Pack, una delle più antiche fiere di settore del mondo.
Il Vice Ministro Olivero nel sottolineare come il ruolo delle tecnologie per la lavorazione del cibo sia fondamentale anche in chiave Expo2015 ha affermato: “Il tema proposto da Cibus Tec pone la grande sfida per il futuro dell’agroalimentare: garantire cibo in quantità sufficiente, di qualità e salubre. In questo scenario, la via italiana deve avere la capacità di creare e mantenere un sistema che integra in modo intelligente le risorse disponibili, l’innovazione, le differenze territoriali e la competitività delle imprese. Serve dunque investire di più nella ricerca e nella tecnologia. Le macchine che vediamo esposte a Parma sono fondamentali per la qualità, la salubrità e la conservazione del cibo”.
“Le azioni di governo puntano proprio ad utilizzare leve differenti come il ricambio generazionale, la migliore organizzazione di filiera, il sostegno all’export e iniziative di lotta alla povertà e allo speco alimentare. Mi preme inoltre sottolineare che l’avvio dei nuovi PSR costituisce l’opportunità per sostenere quegli investimenti dedicati all’innovazione e all’introduzione di nuove tecnologie, capaci di garantire una corretta informazione al consumatore, attraverso l’etichettatura e quindi la tracciabilità della produzione.” – ha continuato il Vice Ministro Andrea Olivero.
“La visione congiunta degli strumenti disponibili e delle opportunità – ha concluso il Vice Ministro – è la base per affrontare al meglio Expo 2015-Nutrire il pianeta, un’occasione straordinaria non solo per raccontare le eccellenze italiane e le potenzialità del nostro settore agroalimentare ma per affrontare una riflessione congiunta sul tema del cibo, quale bene comune in grado di veicolare i valori di comunità e di appartenenza, di cooperazione, di dialogo e rispetto delle diversità”.
Nel corso del convegno di apertura, il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, ha ricordato la perdurante flessione del mercato interno, sulla quale l’intervento degli 80 euro ha avuto solo effetti marginali, e ha perciò esplicitamente sollecitato Olivero sulla necessità più che mai di ripristinare il Piano per l’internazionalizzazione: “Spero si tratti di un incidente di percorso. Avevamo collaborato col Governo per la definizione del Piano per la Internazionalizzazione che però non è presente nella Legge per la Stabilità, come era previsto”.
E a Cibus Tec Food Pack ha fatto la sua prima uscita pubblica un progetto che verrà presentato a Expo2015: “La Filiera intelligente”, sviluppato dai Giovani di Confagricoltura e Federalimentare, e CNR per la divulgazione della ricerca sia in ambito agricolo che agroalimentare. Prima delle 7 tappe di avvicinamento ad Expo quella presentata oggi a Parma dedicata ai nuovi materiali per il packaging agroalimentare.
“In settori come, ad esempio, quello del vino, dell’olio e nel comparto ortofrutticolo, in particolare la IV gamma – ha rimarcato Raffaele Maiorano, presidente dei Giovani di Confagricoltura – il packaging è oggi una componente determinante per invogliare il consumatore all’acquisto. L’imprenditore agricolo che trasforma i propri prodotti e vuole emergere sui mercati non può esimersi dallo studiare e approfondire ed investire su modalità e tecniche di packaging accattivanti, chiare e sostenibili”.
Nella prima session de La filiera Intelligente sono stati esaminati i possibili usi dei packaging alimentari in Materi-Bi®, la bioplastica biodegradabile e compostabile; i nuovi plastomeri , esempio di innovazione di prodotto per il packaging alimentare; le bioplastiche nel packaging dei prodotti agroalimentari; i processi produttivi di piatti pronti dalle materie prime al confezionamento in atmosfera modificata.
Cibus Tec Food Pack si caratterizza come una fiera “a ciclo completo”, dalle tecnologie di produzione e lavorazione del cibo fino al confezionamento che guarda soprattutto ai mercati esteri. “Se parliamo di packaging, l’80% dei 6 miliardi di fatturato del comparto provengono dall’export – ha dichiarato il Presidente di Ucima, Giuseppe Lesce – Sin dalla sua nascita abbiamo creduto fermamente nel progetto Food Pack, che rappresenta il primo importante tassello di una nuova strategia fieristica che la nostra Associazione ha avviato due anni fa e che si sta concretizzando nel rafforzamento delle manifestazioni italiane specializzate del nostro settore”.
La presenza di Ucima a Cibus Tec Food Pack è stata sottolineata anche dal nuovo Presidente di Fiere di Parma, Gian Domenico Auricchio: “E’ la vera novità di questa 50° edizione di Cibus Tec, che dimostra così ancora una volta di essere una fiera capace di rinnovarsi nel tempo. Altro tema fondamentale di questa edizione è la sicurezza alimentare, cui è dedicato un importante convegno internazionale. Sicurezza significa certamente maggiori controlli nella distribuzione, ma soprattutto sviluppo delle tecnologie che lavorano il cibo. Oggi in Italia spendiamo 3 miliardi di euro per la sicurezza dei nostri prodotti, ma si deve poter fare di più”.
Un tema, quello della sicurezza, toccato anche dal nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare Francesco Divella, intervenuto al workshop “La Filiera Intelligente”: “Come Industria Alimentare sappiamo che il packaging svolge un ruolo fondamentale nel garantire l’integrità, la qualità e la sicurezza dei prodotti e che inoltre è portatore dei valori della marca e delle informazioni nutrizionali. Da sempre l’industria alimentare è impegnata sul fronte della riduzione degli imballaggi e su quella dei costi legati al trasporto, cercando inoltre di incrementare sempre di più il materiale riutilizzato”.

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8 ottobre 2014
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Dal 28 al 31 ottobre 2014
Fiere di Parma S.p.A.
Viale delle Esposizioni 393/A, Parma
(Autostrada A1 – uscita Parma Centro)
Torna Cibus Tec -Food Pack, il salone di Parma dedicato al food processing and packaging. Più di 1000 espositori provenienti da oltre 30 paesi, tra cui le best-practice del Made in Italy. Quattro giorni ricchi di appuntamenti e convegni sui temi più rilevanti legati al comparto meccano-alimentare.
PER ACCREDITARSI
è sufficiente rispondere confermando la propria partecipazione alla presente mail.
Alle casse dell’ingresso al centro della fiera, poi, basterà esibire la tessera dell’ordine o la lettera di presentazione del Direttore di testata e compilare il modulo per poter ottenere il pass d’ingresso.
I giornalisti hanno diritto al parcheggio GRATUITO. Per poter essere esentati dal pagamento basterà esibire il pass stampa/press ritirato precedentemente e/o il tesserino dell’ordine.
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28 settembre 2014
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Il settore si riconosce nella business community del salone di Parma con oltre 1000 espositori provenienti da oltre 30 Paesi tra cui le best- practice
del comparto meccano- alimentare italiano.

La tecnologia più avanzata del Made in Italy prende vita in fiera con linee di trasformazione e confezionamento end to end “funzionanti”.

Vola il distretto italiano del packaging con un fatturato di oltre 6 mld di Euro, che troverà spazio in fiera nella nuova sezione espositiva “Food Pack”.

Cresce l’export (+9,5%) e incoraggiano i dati del primo trimestre 2014 (+4,4%).
A crescere nel 2013 anche il fatturato interno (+ 7,8%).

(Parma, 22 settembre 2014) – Scenario incoraggiante per il comparto della meccanica strumentale italiana che si riconosce nella business community che fa capo a Cibus Tec – Food Pack, tra le più importanti manifestazioni del panorama internazionale dedicate al food processing and packaging che prenderà il via a Parma il 28 ottobre.

Nel complesso una forza attrattiva di oltre 1000 espositori provenienti da oltre 30 paesi, un parterre di 500 Chief Tecnology Officer provenienti dai mercati a più alto potenziale (tra cui Nord America, Russia, Est Europa, Sud America, Cina, India e i Paesi Next 11) tutte le migliori tecnologie (selezione, trasformazione, confezionamento, fine linea, logistica) cui si aggiunge Cibus Tec Industry.

Il progetto, giunto alla sua terza edizione, è stato realizzato grazie alla collaborazione di un pool di aziende espositrici (C.E.I.A., Dansensor, Frigomeccanica, Frigor-Box, Nilma, Sealed Air – Cryovac, Siad, Treif, Veripack) e presenterà ai visitatori del Salone due linee di produzione e confezionamento funzionanti dedicate a prodotti con elevata componente di servizio come le zuppe in versione ready meal e affettati ready to serve.

Un’iniziativa che attribuisce a Parma un nuovo ruolo: non più fiera statica ma un vero e proprio ambiente di lavoro dove professionalità e soluzioni tecnologiche trovano perfetta sintesi mettendosi al servizio di tutte le filiere agroalimentari.

Ad andare in scena a Parma anche le tecnologie più raffinate del Made in Italy come ad esempio macchine altamente automatizzate per l’industria dei formaggi a pasta filata (mozzarella, scamorza, provolone) ad elevato recupero energetico, cubettatrici a ciclo continuo, omogeneizzatori ad alta pressione ma anche filtri a membrane ceramiche per una maggiore igiene e produttività degli impianti. Tecnologie che nel complesso soddisferanno le esigenze di ben 9 filiere dell’agro-alimentare.

“Il settore del food processing e packaging mostrerà a Cibus Tec – Food Pack tutta la sua vitalità. – ha dichiarato Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma – E’ un comparto che, nonostante la crisi, ha continuato a crescere grazie alle competenze tecnologiche di filiera che solo il nostro Paese ha saputo sviluppare; ormai la quota export del settore supera l’83% e – insieme alla Germania – dominiamo il mercato mondiale con una quota del 25,4% (solo Italia; Italia + Germania 53,5%). Le Fiere di Parma – continua Cellie – dagli anni ’30 sono il teatro fieristico di riferimento per questo settore e oggi si confermano nella élite internazionale grazie ad un quartiere rinnovato e baricentrico, un rapporto privilegiato – attraverso CIBUS – con l’industria alimentare e le recenti alleanze strategiche con UCIMA e Koln Messe.”

A testimoniare il dinamismo e la capacità generativa di business di questo settore, sono i dati del distretto italiano dei costruttori di macchine per il confezionamento e imballaggio che ha chiuso il 2013 con un fatturato complessivo di 6 mld di Euro, (+9,2% sul 2012 superando le già rosee previsioni dello scorso dicembre con un +7,6%), e una crescita dell’export pari al 9,5% nel 2013 (+ 4,4% nei primi 3 mesi del 2014), crescita cui non si è sottratto neppure il fatturato interno ( + 7,8% ) ( Fonte: Centro Studi UCIMA, luglio 2014).

I valori di Cibus Tec – Food Pack sono ulteriormente arricchiti da un calendario di workshop completo e focalizzato sui temi di maggiore interesse per l’industria alimentare italiana ed internazionale.

Dall’evento “Left over, Bio products e Food waste: nuove opportunità di business e di sviluppo per le produzioni agroalimentari”, al World Food Forum che con il tema “Strategie global per la sicurezza alimentare” metterà a confronto EFSA, FDA, Health Canada e l’Agenzia Cinese di riferimento.

Innovazione, rendimenti, costi di produzione, tecnologie e sale sono gli spunti per il settore lattiero-caseario proposti da Assolatte (Milk Day), dall’Università di Parma (Aggiornamenti tecnologici per il settore lattiero caseario) e da Campus, azienda ingredientistica di Collecchio.

“Tendenze internazionali per i prodotti di quarta gamma: un mercato in evoluzione” è il tema del workshop Fresh Tec Lab mentre il tradizionale evento dedicato al settore del pomodoro da industria (Tomato Day) offrirà un’analisi sulle prospettive globali ed europee.

Vira invece sulla conservazione delle caratteristiche organolettiche, diminuzione dei tempi di stagionatura, riduzione di sale e grassi gli appuntamento organizzati da Assocarni (Meat Day) e Campus.

Il packaging sarà al centro dell’attività scientifica con appuntamenti di elevato profilo quali i seminari “Food Packaging Focus” organizzati da UCIMA, il workshop “La filiera intelligente: i nuovi materiali per il packaging agroalimentare” e l’evento “Carbon Footprint e materiali d’imballaggio” organizzato da Coopbox.

Confermato inoltre l’evento “Caffè e bevande monodose – The Italian Way” che attraverso il confronto tre aziende tecnologiche leader e imprese agroalimentari di eccellenza del settore, permetterà di avere una visione sullo sviluppo del “Single Serve”.

A confermare Parma, come “set” internazionale per le tecnologie del settore agroalimentare, la quarta edizione dell’EHEDG World Congress dedicato alla progettazione igienica e design delle apparecchiature e degli stabilimenti, l’appuntamento “Fil Rouge Food&Beverage” organizzato da Messe Frankfurt Italia e dedicato all’automazione dei cicli produttivi nell’industria alimentare e “Logisticamente on food” che affronterà il tema della “tecnologie e soluzioni per la supply chain delle aziende agroalimentari”.

Infine, tornerà a Parma “Tech Agrifood: Euromediterranean Business Meetings” l’iniziativa di business matching rivolta alle imprese delle filiere frutta e verdura, vitivinicola, cerealicola ed olearia.

Il programma completo dei workshop e degli eventi è consultabile al sito www.cibustec.it

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