27 agosto 2004 Il presidente dell’ente, dott. Gaetano Sicuranza, indica le iniziative promosse per dare alla zona della provincia di Avellino adeguate prospettive di sviluppo

Le “azioni” della Comunità montana ”Alta Irpinia”
per il rilancio produttivo e strutturale del territorio
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CALITRI – I temi dello sviluppo socio-economico territoriale sono sempre più all’attenzione della Fiera Interregionale in attività a Calitri dal 28 agosto al 5 settembre 2004. E si tratta di un fatto coerentemente portato avanti da quanti l’organizzano con la collaudata convinzione che non si possa e non si debba solo e unicamente “puntare” sulla presentazione di una sia pur qualificata e apprezzata “vetrina” dei prodotti migliori del centro-sud del Paese, ma resti indispensabile la necessità di farne un’occasione per dibattere e verificare lo stato di attuazione dei programmi amministrativi e istituzionali, proprio in tema di incentivazione produttiva e occupazionale.
Nella giornata di ieri, grazie alla presenza a Calitri Fiera di molti amministratori locali, è stata di grande e viva attualità il “capitolo” sviluppo socio-economico dell’Alta Irpinia. E il tutto sulla scorta delle dichiarazioni rese al riguardo dal dott. Gaetano Sicuranza, nella sua duplice veste di presidente dell’Eapsaim, l’ente promotore di Calitri 2004, e di massimo esponente della giunta esecutiva della Comunità montana “Alta Irpinia” che, nel proprio ambito, raggruppa ben 17 dei Comuni della provincia di Avellino.
“Sfruttando il ruolo cerniera che l’Alta Irpinia svolge – dice Sicuranza – nello snodo territoriale tra la Campania, la Puglia e la Basilicata, è innovativo e interessante il tentativo operato dalla Comunità montana di individuare in una macro-area elementi di multiregionalità assimilabili per omogeneità socio – economica e contiguità territoriale. E questo, perché ci si possa organizzare in una direttrice di sviluppo transadriatica-tirrenica, quale Porta d’accesso d’ Oriente, accanto ad altre iniziative insite in una strategia di coordinamento e di sviluppo programmatico. Questo ha consentito al nostro Ente di sostenere prestiti agevolati con tassi d’interesse, negli anni scorsi, di poco superiori ai 2 punti percentuali annui, ad artigiani, commercianti e agricoltori della zona”.
“Si sono innescati flussi finanziari per oltre 12 milioni di euro nei Comuni membri, – chiarisce Sicuranza – in un approccio sistematico collegato ad altre iniziative in itinere sostenute dalla Comunità montana dell’Alta Irpinia, quali i Leader Plus, frutto pure di intese con altre istituzioni presenti sul territorio. Ci sono valide, ma ancora del tutto insufficienti iniziative locali che proprio per le aree interne dovrebbero essere integrate da un’efficace e più convinta azione politica di investimenti produttivi nel Mezzogiorno, dove l’azione del governo centrale, spiace dirlo, è per intero nulla”.
Come, per esempio, nel settore specifico dell’agricoltura? “E’ così – rileva Sicuranza -. In Alta Irpinia, però, cerchiamo di fare quanto è più possibile per porvi rimedio. Come nel caso del finanziamento di 4,5 milioni di euro che il nostro ente ha ottenuto dalla Regione Campania per realizzare un’attrezzata Formaggioteca regionale nell’ambito del P.I. Filiera enologica e gastronomica che consentirà finalmente il completamento della struttura della Fiera Interregionale e la sua piena e completa utilizzazione. Si deve ringraziare la giunta Bassolino per aver creduto in questa nuova avvincente sfida e per aver scelto lo sviluppo del turismo eno-gastronomico delle aree interne, reso pure possibile dal forte sostegno della Provincia di Avellino nel tavolo di concertazione regionale”.
A tal riguardo, va ricordato che l’area di riferimento riguarda un territorio per il 70% montuoso e per il resto collinare, caratterizzato in modo eccellente da boschi, pascoli, varietà floristica, e da un sistema di allevamento bovino ed ovi-caprino brado e semi-brado, per i 22 mila capi di ovi-caprini e quasi 13 mila bovini, suddivisi in circa 2 mila e 500 aziende ricadenti nel solo ambito della Comunità montana alto-irpinia, a maggiore tradizione zootecnica in tutta la provincia di Avellino.
Anche gli altri settori d’intervento sono tenuti nella giusta considerazione, come conferma il presidente Sicuranza. Nell’ultimo periodo, in base agli interventi Ue, l’ente montano Alta Irpinia ha ottenuto o contribuito ad ottenere un interessante “plafond” finanziario che supera i 25 milioni di euro, quasi 49 miliardi delle vecchie lire. Ed in particolare, 9 milioni di euro per l’accordo di programma-quadro con la Regione Campania e la provincia di Avellino nel settore viabilità; 10 milioni di euro per il P.I. Valle Ofanto, d’intesa con la Provincia di Avellino; 1,8 milioni di euro nella “Misura 1,3” dei Por; e 130 mila euro sulla “Misura 4,14”, sempre dei Por.
A tutto ciò si aggiunge pure il più volte ricordato finanziamento di 4,4 milioni di euro per il “raddoppio” del quartiere fieristico di Calitri.
L’obiettivo è quello del crescente recupero dello sviluppo socio-economico. “Non potrà che giovare – aggiunge il presidente Sicuranza – alle azioni che derivano dai fondi europei, con la previsione di ulteriori e importanti possibilità occupazionali nella zona per il Distretto industriale di Calitri, i P.I. Valle dell’Ofanto e della Filiera Termale e soprattutto per le azioni del turismo eno-gastronomico, settore in cui credo che sia possibile attivare altri meccanismi virtuosi che con il contributo dei privati potranno far ripetere anche per i formaggi il successo già registratosi per i vini irpini. C’è un grande lavoro, per intero dedicato ai giovani, in pratica per coloro che spesso scoraggiati dalle difficoltà decidono di andare via dalla nostra terra. E lo spopolamento è una piaga da curare subito e nel migliore dei modi”.


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