Bioenergie: La pianta Arundo donax o canna comune svela la curiosa frontiera dei biocarburanti

Bologna, 24 maggio 2012 – Si terrà a Bologna il prossimo 29 maggio (dalle ore 9.00 presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria, via Fanin 40) una giornata di studio su La canna comune (Arundo donax L.) coltura da bioenergia: stato dell’arte e prospettive.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Confagricoltura Bologna e con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e di Biofuels Italia, piattaforma italiana per lo sviluppo dei biocarburanti, rientra nell’attività del Progetto BIOSEA (Ottimizzazione delle filiere BIOenergetiche per una Sostenibilità Economica ed Ambientale).

Nel corso della giornata di approfondimento promossa dal Prof. Gianpietro Venturi dell’Università di Bologna – chairman di Biofuels Italia nonché membro del Direttivo dell’omologa piattaforma europea che da una decina d’anni circa si cimenta nel promuovere l’intera filiera per la produzione di “energia pulita” – docenti e ricercatori dai migliori atenei italiani illustreranno i risultati raggiunti al mondo imprenditoriale interessato a investire nella innovativa fonte bioenergetica.

Il tutto si inserisce nell’ottica internazionale di sviluppo delle bioenergie (oggi le biomasse incidono per il 10-12% sul patrimonio energetico mondiale).
E proprio nel settore dei trasporti, l’Unione Europea si è impegnata entro il 2020 a sostituire il 10% dei carburanti con biocombustibili, come il biodiesel – ricavato da colture da olio, quali palma, colza, girasole – e l’etanolo per le benzine che viene invece estratto da mais, sorgo, frumento, orzo, ecc. (questi sono detti anche biocarburanti “di prima generazione”) e da piante lignocellulosiche quali miscanto, panico, cardo e, appunto, canna comune (biocarburanti “di seconda generazione”).

L’Arundo donax L. che per secoli è stata utilizzata nel confezionamento di ance per strumenti musicali, calami e popolari bastoni da passeggio, oggi si candida a diventare uno dei più interessanti biocarburanti di seconda generazione, garantendo elevate produttività di biomassa per unità di superficie e rivelandosi tra le fonti meno inquinanti, considerato il limitato o pressoché nullo input di concimi, antiparassitari e diserbanti.

“Lo sviluppo dei biocarburanti – precisa il Prof. Gianpietro Venturi – non può prescindere dalla sostenibilità ambientale. Quelli di seconda generazione, come la canna comune, hanno in quasi tutte le situazioni pedoclimatiche questa peculiare caratteristica e confermano un bilancio energetico molto favorevole.
Quindi sono una valida opzione in agricoltura anche per terreni ora mal utilizzati.
Ciò a livello mondiale, con forti differenze produttive in funzione dell’interazione tra genotipo, tecnica e ambiente.
Ecco perchè si rende indispensabile la ricerca per risolvere i diversi colli di bottiglia ancora presenti nella filiera e individuare la combinazione ottimale per ogni singola situazione di coltivazione”.

Per informazioni contattare:
Barbara Bertuzzi – Ufficio Stampa Confagricoltura Bologna – 340.8212430 – stampa@confagricolturabologna.it

LA NOTA
Domani, con inizio alle ore 9, si terrà a Bologna, presso l’Aula Magna della Facoltà di Agraria (via Fanin 40), un incontro organizzato da Confagricoltura Bologna e patrocinato dal ministero per le Politiche Agricole e Forestali sulle bioenergie. In particolare, verrà studiata la pianta Arundo donax o canna comune come potenziale biocarburante di seconda generazione.In allegato, comunicato e invito, Andrea Guolo
segretario Arga Interregionale


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