LETTERA A UN BAMBINO CAMPANO
Caro bambino della Campania, sono rientrato poche ore fa dalla mia consueta spedizione di studio per controllare la nidificazione della coppia di Cicogna nera che si riproduce nella nostra regione.
Quando sono lì mi emoziono ogni volta ad osservare il nido e a vedere i pulcini ricoperti da un piumino di colore bianco, con uno dei due genitori che rimane dritto e immobile, elegantissimo con il suo piumaggio nero e bianco e le zampe e il becco rosso corallo. Provo sensazioni che non si possono descrivere. Non si può descrivere il silenzio interrotto dai canti degli altri uccelli, il silenzio del volo della Cicogna nera, il suo restare attenta e immobile sul nido, la sua ricerca assoluta della riservatezza, il suo tenersi lontano dagli uomini e nidificare in luoghi nascosti e poco accessibili, il suo restare per ore in silenzio ad osservare il mondo.
Tutte sensazioni che mi piacerebbe potessero provare anche altri insieme a me, ma anche dopo di me. Tu per esempio.
So, però, che purtroppo non sarà così.
Devi sapere, bambino della Campania, che la Cicogna nera si era estinta nel nostro paese alcuni secoli fa per le persecuzioni dell’uomo e che, poi, silenziosa e imprevedibile, è tornata nel 1994 con una coppia in Piemonte. Da allora le coppie, lentamente, sono aumentate fino ad essere una ventina, ed una di queste nidifica anche nella nostra regione. Ed è proprio questa coppia, la nostra, a rischiare di scomparire nei prossimi anni perché, tutto intorno, hanno costruito, e stanno continuando a farlo, gigantesche torri con lunghe pale che girano per la forza del vento e che, mi dispiace dovertelo dire, uccidono i grandi uccelli che ci volano vicino, e non solo, anche tantissime altre forme di vita come, ad esempio, i pipistrelli. Pensa che la prima volta che ci sono andato, con l’auto, percorrendo la strada che porta al nido, ho contato una cinquantina di Poiane. Questa volta ne ho vista solo una.
Si, lo so, è davvero una cosa brutta e mi dispiace avertelo dovuto dire, ma è giusto che tu lo sappia. E’ giusto che tu sappia perché, da grande, non potrai provare le emozioni e le sensazioni che ho provato io.
Immagino la rabbia che proverai quando, da adulto, andrai tra le colline della Valle del Fiume Ofanto e vedrai una selva di torri con pale ovunque e ti accorgerai che non c’è più spazio per te e per i tuoi figli; non c’è più paesaggio per te e per i tuoi figli; non c’è più silenzio per te e per i tuoi figli; non c’è più biodiversità da ammirare per te e per i tuoi figli.
Ed è giusto che tu sappia perché ti hanno privato di questo, chi è stato a sporcarti il futuro, a impedirti di provare le emozioni che solo la natura sa dare.
Sono gli uomini adulti di oggi a distruggere la bellezza della natura per poter guadagnare soldi, senza preoccuparsi del domani, di te e del tuo futuro.
Chi sono questi uomini adulti?
Uomini che hanno fatto il loro dovere. Si, hai sentito bene, hanno fatto il lodo dovere.
Il dirigente della Regione che ha autorizzato tutti questi impianti ha fatto il suo dovere perché ha eseguito quello che dice la legge ed è a posto con la sua coscienza, anche se dinanzi alle segnalazioni di persone che amano quel territorio e la sua biodiversità avrebbe fatto bene a recarsi di persona e vedere che disastro stava combinando con le sue autorizzazioni.
Hanno fatto il loro dovere gli uomini e le donne della Soprintendenza, un ufficio che dovrebbe conservare il paesaggio perché anche tu un giorno lo possa godere, che hanno dato il loro nulla osta perché nessuna legge glielo impedisce. Anche loro non sono mai andati a vedere quel paesaggio cos’era e cosa è diventato.
Hanno fatto il loro dovere i giudici del TAR, un tribunale che si interessa di aspetti amministrativi e che quando sarai grande capirai meglio, che hanno sempre respinto i ricorsi di chi voleva difendere la valle e i suoi abitanti umani e non. Hanno applicato la legge, hanno fatto il loro dovere, anche se non si sono posti il problema della difesa della biodiversità che altre leggi contemplano e non sono andati a vedere di cosa, realmente, si stavano occupando.
Hanno fatto il loro dovere i giudici del Consiglio di Stato, un altro tribunale che capirai meglio quando sarai grande, che hanno sentenziato che secondo le leggi le torri con le pale si possono mettere e che quindi, indirettamente, la Cicogna nera si poteva uccidere, anche se non hanno preso in considerazione altre leggi, quelle europee, più importanti, che dicono esattamente il contrario.
Si, ti potrà sembrare strano ma se tu chiedessi loro perché lo hanno fatto, perché hanno distrutto il tuo futuro, perché si sono arrogati il diritto di privarti dell’emozione di poter vedere e far vedere ai tuoi figli quanto fosse bello il mondo e i suoi abitanti, compresa l’elegante e silenziosa Cicogna nera, ti risponderebbero che loro non c’entrano, anzi loro avrebbero voluto….., ma le leggi……, il loro dovere …….e tante altre cose.
Forse sarà anche vero, chissà, forse lo dicono per nascondere la realtà alla loro coscienza.
C’è un dovere però che non hanno rispettato, ed è il più importante. Non hanno fatto il loro dovere nei tuoi confronti, non ti hanno minimamente preso in considerazione, non si sono affatto preoccupati di te. E invece tu e tutti i bambini della tua età dovevate essere sempre nelle loro menti e nei loro cuori, e avrebbero dovuto agire pensando a voi bambini di oggi e uomini di domani, ponendosi il problema del mondo che vi avrebbero lasciato con le loro azioni e le loro scelte. Non lo hanno fatto.
E’ giusto allora che tu lo sappia, e che da grande non ti comporti come loro e chissà, riuscirai a buttar giù quei mostri. Chissà se tornerà la Cicogna nera e se tu potrai farla vedere ai tuoi figli
Maurizio Fraissinet presidente asoim (associazione studi ornitologici Italia Meridionale)
da: mfraissinet@tiscali.it


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