Nella sala conferenze de La Guardiense si è tenuta una serata di gala con ospite Fatos Lubonja, vincitore della terza edizione del Premio letterario “Benevento Braille”, proposta nata per condividere, con il mondo dei non vedenti e degli ipovedenti, le emozioni che solo un testo letterario può dare, nella sua analisi continua e reale, attraverso la vista ed il tatto.

Lubonja ha meritato il riconoscimento con “Diario di un intellettuale in un gulag albanese”, testo attraverso il quale racconta le vicissitudini dopo il suo arresto avvenuto nel 1974 (a soli 19 anni) per associazione e propaganda contro il regime albanese.
Lo scrittore fu arrestato insieme a suo padre, direttore della televisione albanese, e fu tra i primi obiettivi di una violentissima campagna scatenata da Enver Hoxha contro quelli che considerava i “liberali” all’interno del regime.
Lubonja, segretario del Forum per i diritti dell’uomo a partire dal 1991, è divenuto l’intellettuale più lucido nell’analisi del periodo enverista dello stalinismo, e soprattutto delle contraddizioni della nuova democrazia albanese. Inoltre, è un importante giornalista e analista politico, esperto degli equilibri e delle questioni Balcaniche e vincitore, tra l’altro, del Premio Moravia.
All’incontro nella cooperativa guardiese ha partecipato anche Dario D’Auria, presidente del Premio letterario “Benevento Braille. “Per i non vedenti – ha spiegato – non esiste il concetto di razza, non vedono il giallo, il bianco o il nero. Loro sentono solo l’essenza dell’anima dell’individuo che hanno di fronte.
“Il nostro – ha aggiunto – vuole essere un riconoscimento all’essenza del libro, senza pressioni editoriali ed è il frutto di un articolato lavoro del Comitato scientifico rivolto agli autori capaci di non farsi condizionare dalla domanda di mercato ma pronti a influenzarne l’offerta”.
La Guardiense, che ha collegato il premio letterario con la rassegna “A cena con l’autore”, è la prima cantina del territorio che mette in primo piano la condizione dei non vedenti e degli ipovedenti.
”Il nostro sodalizio – ha affermato Domizio Pigna, presidente de La Guardiense – ha patrocinato e condiviso un’iniziativa nobile ed è pronto, su questo solco, a migliorarne l’offerta. Infatti, tutta la linea di vini “Janare cru” sarà caratterizzata dalle etichette in Braille, a testimonianza di una sensibilità che da sempre contraddistingue la nostra attività”.
All’incontro è seguita una cena con un menu aperto e chiuso da un brindisi con spumante Quid brut di Falanghina.
Sandro Tacinelli giornalista associato arga campania


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