L’ANTROPOLOGO PAOLO APOLITO RACCONTA IN UN ROMANZO
34 ANNI DI STORIA DEL FESTIVAL DEL CINEMA PER RAGAZZI
“IL GIOCO DEL FESTIVAL” E’ IL DIALOGO TRA DUE CUGINI: UNO VIVE
A GIFFONI, UN ALTRO E’ EMIGRATO IN AMERICA.
“Il gioco del festival”, scritto dal professor Paolo Apolito, docente di Antropologia Culturale all’Università di Salerno e all’ateneo Roma 3, è un libro incentrato su ciò che era nato, nel 1971, come un gioco e che oggi, a distanza di 34 anni, è un’affermata rassegna internazionale di cinema per ragazzi, un insieme indefinito di idee, immagini, problemi, sogni e desideri.”Giocando giocando”, scrive l’autore nella propria ricerca antropologica condotta sotto forma di romanzo, un gruppo di ragazzi indigeni ha creato il mito del Giffoni Film Festival, superando difficoltà ambientali, politiche ed economiche grazie alla capacità di emozionarsi, loro per primi, di fronte al cinema per ragazzi.Se oggi il GFF è una consolidata realtà internazionale, lo deve a tutti i protagonisti che dal 1971 in avanti hanno profuso speranze ed energie. Sui personaggi, ma anche sui luoghi caratteristici del Festival, è incentrato il libro di Paolo Apolito, che in maniera capillare funge da osservatorio privilegiato, interno alla grande famiglia del GFF.Il romanzo è diviso in dodici sezioni, lo schema narrativo si fonda sul continuo confronto tra due cugini, un giffonese che vuole scrivere un libro sul festival e un suo cugino emigrato in America, ma rientrato a Giffoni per assistere alla rassegna.Nel dialogo diretto tra i cugini viene ripercorsa tutta la storia del GFF, dalle origini genuine e limpide alla realtà attuale non sempre improntata alla trasparenza. Nella pubblicazione di Paolo Apolito si notano passi anche duri, sezioni esplicite in cui, con sincerità, vengono trattati i problemi conseguenti alla crescita della rassegna. Se all’inizio la difficoltà maggiore consisteva nel reperire i finanziamenti, oggi l’ente autonomo del GFF conta oltre duemila soci.”Il gioco del festival” è un libro che persegue proprio l’autentica narrazione degli eventi: senza giri di parole, affidandosi al discorso diretto tra i due cugini protagonisti, l’autore ripercorre le vicende di 34 anni di storia, sistemandosi su un piano d’osservazione indiscutibilmente interno e fedele.Il romanzo, presentato in anteprima oggi al GFF, alla presenza dell’autore, è edito dalla società napoletana “Ancora del mediterraneo”: 337 le pagine, sarà nelle librerie a Settembre.
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Categorie: Eventi

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