4 Settembre 2004 – E’ la Sicilia la vera protagonista della settima giornata del Settembre al Borgo.
La Sicilia del teatro di Scimone e Sframeli che ritorna nelle corde del jazz di Ivan Segreto.
Ma anche la Sicilia di Giuliana De Sio, impegnata ieri sera ad Agrigento a ritirare il premio come miglior attrice e miglior spettacolo alle “Persefone Aword”, gli Oscar italiani del teatro privato contemporaneo, assegnati da una giuria di 150 produttori di tutta Italia.
La De Sio ha ricevuto il doppio riconoscimento per “Notturno di donna con ospiti”, lo spettacolo con la regia di Enrico Maria La Manna che ha debuttato nel 1996 e che, da allora, ha girato i teatri di tutta Italia con oltre 600 repliche.
Un segno, quello della Sicilia, che marchia indelebile una serata a tema di grande atmosfera.
Per l’occasione, eccezionalmente, il teatro della Torre si sdoppia in due palchi, uno a riprodurre gli interni di una immaginaria stanza di casa a fare da cornice a Nunzio e Pino (i protagonisti dello spettacolo di Scimone e Sframeli), l’altro dedicato al pianoforte di Ivan Segreto, nuovo astro nascente del jazz d’autore italiano.
E la Sicilia ritorna nelle parole e tra le note dei due spettacoli.
E’ il dialetto a fare da protagonista in “Nunzio”, con un dialogo caratterizzato dal senso di solitudine, di emarginazione, di amicizia, un linguaggio ricco e intenso, a volte crudo, se pur a tratti immerso in situazioni surreali, che mette in risalto l’umanità che accomuna i due personaggi.
A 10 anni dalla prima messa in scena e dopo una lunga serie di rappresentazioni in giro per l’Italia, “Nunzio” rappresenta ormai un classico del teatro di ricerca, uno spaccato lucido e tagliente della società meridionale, tra crisi delle coscienze e senso di solitudine, storie di amicizia e voglia di ribellione.
Un’opera che, con la regia di Carlo Cecchi, è stata vincitrice alla selezione Idi autori nuovi nel 1994 e Medaglia d’oro Idi per la drammaturgia nel 1995.
Dall’opera teatrale è stata tratta la sceneggiatura di un film, “Due amici”, firmato alla regia dagli stessi Scimone e Sframeli, premiato nel 2002 come migliore opera prima alla 59° Mostra del Cinema di Venezia.
Una notte dialettale nel segno della Sicilia che, dopo lo spettacolo di teatro, ritorna nel pianoforte di Ivan Segreto, 29 anni, nuova stella nascente del jazz italiano.
Un autore raffinato e colto per un omaggio alla Sicilia e alla città di Sciacca (porta Vagnu è una delle 5 porte della cittadina siciliana, metafora di confine non solo geografico ma culturale ed emozionale) che riapre il filone del jazz d’autore tra le righe del cartellone del festival.
Intanto va in archivio anche il secondo appuntamento gratuito con la comicità in piazza Vescovado.
Al borgo è arrivato Diego Parassole, comico di scuderia Zelig, amato dal grande pubblico della televisione. Una serata all’insegna della risata senza freni nelle gag del celebre “Pistolazzi”, il fustigatore in giubetto giallo fluorescente pronto a scalare punti agli incauti automobilisti spettatori delle sue irresistibili battute.
Anche per Parassole un pubblico di 500 persone occupa la piazza, consolidata orami come l’altra faccia del festival.
Un appuntamento, quello con la comicità in piazza Vescovado, introdotto nelle trame del festival 6 anni fa e che ha aperto la strada ad un nuovo filone per il Settembre al Borgo.
Nel tempo il cartellone della piazza ha, infatti, conquistato autonomia e spessore, rivolgendosi ad un pubblico diverso da quello presente al teatro della Torre.
“Una scelta che rispetta al meglio il senso di un festival – commenta il direttore artistico De Sio – ovvero di un contenitore in grado di produrre eventi unici ed originali, ma anche di intercettare pubblici di spettacolo differenti, variegati, non omogenei. Io sono affezionata alla piazza, a questa seconda linea di spettacolo che, lo voglio ricordare, nel tempo non ha ospitato solo comicità, ma anche musica – penso a Sergio Cammariere, sul palco di piazza Vescovado prima della ribalta di Sanremo, ma anche al successo di cantautori come i Chiaroscuro – teatro d’autore – ricordiamoci di Ascanio Celestini e Davide Enia – e cinema.
Insomma, un festival si misura anche dalla capacità di parlare linguaggi diversi, di mettere in scena eventi non omologati, di fiutare fenomeni artistici che attraggano il pubblico. Vedo che la gente risponde sempre con interesse alle nostre proposte, e questo è una dato inconfutabile”.
E gli appuntamenti con la comicità in piazza Duomo riprendono stasera con Leonardo Manera, ancora scuderia Zelig per un comico (Paperissima, Quelli che il calcio, Ciro) reso celebre dal tormentone “Adriana… Adriana”.
Irresistibili i duetti con Claudio Bisio nei panni di un improbabile psicoanalista alla prese con un paziente fuori dalle righe, al sapore di “Fluoro…”.
Per lui la piazza del festival è già pronta ad un’ovazione di applausi.
Intanto domani arriva al festival forse l’evento più originale e prezioso della collezione firmata De Sio per l’edizione numero 34 del Settembre al Borgo.
Teresa De Sio e Giovanni Lindo Ferretti mettono in scena “Craj” (domani), prima campana di uno spettacolo che ha debuttato a Lecce lo scorso marzo e che ha scelto solo poche, esclusive tappe in Italia per la tournée estiva.
Dopo Casertavecchia, Craj sarà a Vasto e Gallipoli, sempre connotato da un allestimento di sicura suggestione.
Il teatro della Torre diventa stavolta piazza, cortile, aia di un paese per una allegra e sorprendente festa popolare costruita tra i tre pachi montati in sala.
Pubblico in piedi, Lindo Ferretti che entra in scena in sella ad un cavallo bianco, i grandi vecchi della cultura popolare pugliese (Uccio Aloisi, i Cantori di Carpino, Matteo Salvatore) per un viaggio tra pizzica e Taranta, tra Salento e Gargano, tra passato e futuro.
Copia di questo comunicato in posta elettronica
Ufficio Stampa : Luca Cipriano – Tel/Fax 0823.371071 – 347.6311765 – lucacipriano@hotmail.com


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