RIFIUTI: REGIONE PUGLIA E COMIECO, INSIEME PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
(AGE) BARI – La raccolta differenziata? Un’occasione da non perdere. Questa la convinzione di Niki Vendola e Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica – insieme per la firma della Convenzione (la prima di questo genere in Italia) che sancisce un nuovo modo di affrontare il ciclo dei rifiuti, dando più forza ai rapporti tra il ‘garante del riciclo’ di carta e cartone ed una regione che sta cercando di trasformare un problema in opportunità. La soluzione, infatti, può venire solo da un rafforzamento della raccolta differenziata che, oltre a benefici di natura ambientale, consente risparmi in termini economici per cittadini ed aziende: secondo Comieco, l’Italia dal 2000 ha risparmiato oltre 600 milioni di euro con la raccolta differenziata di carta e cartone. E la Puglia vuole beneficiare ancora di più di questa possibilità, attraverso un piano strategico regionale che parte dal monitoraggio della qualità del servizio, per giungere a soluzioni logistiche ed operative improntate ai criteri di efficienza, efficacia ed economicità. Tale obiettivo passa anche per un’attività di promozione della riduzione degli imballaggi immessi al consumo, coinvolgendo le aziende che recitano così una parte di primo piano nel sistema. Oltre a questo Comieco svolgerà un’attività di consulenza sia in termini organizzativi che di comunicazione per sensibilizzare cittadini, enti locali ed operatori economici nella raccolta e nel recupero. (AGE)Data: 31/05/06 10:38Autore: AUR

AMBIENTE: ‘OPERAZIONE FIUMI’ EVIDENZIA SITUAZIONE DISASTROSA NEL LAZIO
(AGE) ROMA – Fiumi spesso allo stremo, colpiti dagli scarichi urbani e industriali. Questa è in sintesi la situazione presentata oggi alla conclusione di ‘Operazione Fiumi’, la campagna regionale di Legambiente Lazio per il monitoraggio e la riscoperta dei fiumi del Lazio, realizzata con il contributo dell’Assessorato all’Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. Un appuntamento tenutosi presso l’ITT Colombo di Roma, con rappresentanze degli studenti di alcune delle scuole che hanno partecipato all’iniziativa. La situazione dei fiumi del Lazio rilevata in oltre 100 giorni di campagna, toccando 15 importanti corsi d’acqua è vicina all’emergenza quotidiana. Corsi d’acqua dove spesso la natura si ribella causando sciagure, dove l’inquinamento mette in pericolo le falde idriche e le riserve di acqua potabile. Ma anche zone naturali intatte, paesaggi mozzafiato, oasi di rifugio per centinaia di specie, aree in cui in genere permane una diversità di ambienti particolari, cui corrispondono naturalmente altrettante associazioni vegetali ed animali. E’ sulla base dei dati contenuti nel Piano di Tutela delle Acque, recentemente approvato dalla Giunta della Regione Lazio, che emergono nuovi dati: a Ponza Zannone e Palmarola, in un bacino relativamente piccolo, si registra il 100% di popolazione non depurata nel Lazio; a questo segue il grande bacino del Liri-Gari con il 72,84%, dal Liri medio corso con il 53,80%, dal Melfa con il 44,08%, dal Moscarello con il 40,11%, dal Tevere Medio Corso con 38,78%, dal Badino con il 32,17%, dal Sacco con il 32,15%, dal Volturno con il 29,60% e dal Mignone con il 21,23%. Su quaranta bacini complessivi, sulle depurazione si registrano poche eccellenze: sono il bacino di Arrone sud-collettore, Arrone nord-Marta, Astura-Moscarello, Tevere foce, Chiarone-Tafone, Ventotene SantoStefano e Fiora-Arrone nord a registrare lo 0% di popolazione non trattata. Con questi dati si apre il nuovo dossier elaborato da Legambiente Lazio, sulla base di dati regionali del Piano di Tutela delle Acque (PTA) approvato recentemente dalla Giunta della Regione Lazio. Altre curiosità sono contenute nel dossier. Il bacino più vulnerabile su scala regionale è quello del Chiarore-Tafone, in provincia di Viterbo, con il 100% di superficie territoriale classificato con una vulnerabilità tra alta (30%) ed elevata (70%), mentre quello che in assoluto ha la più alta percentuale di vulnerabilità molto elevata è quello dell’Aterno-Pescara in provincia di Rieti, con l’84%. I bacini più “resistenti”, meno vulnerabili, risultano essere invece quello dell’Incastro con l’86% di superficie tra la media e la molto bassa, quella del medio corso del Tevere con il 74% e quella del Mignone con il 73%. Confrontando i principali dati riferiti ai primi dieci bacini in termini di Abitanti Equivalenti totali si evidenziano alcuni risultati abbastanza scontati: è forte la presenza zootecnica in tutti i bacini, come quella industriale e quella agricola, visto che per tutte e tre queste categorie si ritrovano in queste aree quella risultate tra le prime nella speciale classifica. Allo stesso tempo però emerge che sette bacini su dieci hanno una vulnerabilità almeno “alta” per oltre il 30% della superficie del bacino stesso. E’ sul fronte della depurazione e della rete fognaria che i risultati sono più preoccupanti, visto che in cinque di questi dieci bacini la soglia di popolazione non depurata supera il 30% del totale, e nel caso del Liri-Gari si attesta addirittura al 72,84%, così come sempre in cinque di questi bacini su dieci più del 25% di popolazione non è nemmeno servita da fognature, con punte drammatiche nel bacino del Badino, dove solo il 10,84% della popolazione di oltre 731mila Abitanti Equivalenti è servito da fogne. Per colmare questi problemi sono richiesti investimenti molto elevati, finalmente evidenziati nel nuovo Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Lazio. Gli ambiti territoriali (ATO) che vedranno la maggior necessità di spesa saranno Roma con oltre 167milioni di Euro, Frosinone con oltre 105milioni di Euro e Latina con oltre 82milioni di Euro. (AGE)Data: 31/05/06 13:35Autore: GIF


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