ZOOTECNIA. Grazzanise. Bufale, allevatori in fermento.
Convocati per la mattinata di sabato 27 settembre dalla Lega Allevatori Bufalini (Lab) Al Borgo Appio gli i “Stati Generali” del comparto lattiero-caseario. Relazioneranno il presidente Ambrosca, il professor Esposito, l’avvocato Taormina, alla presenza di un “osservatore” del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Zaia. Sarebbe augurabile una mobilitazione a livello provinciale, ma non parrebbe fuori luogo anche la partecipazione di delegazioni battipagliesi e sudpontine, per sfoderare davvero le rappresentanze di tutte le principali zone d’Italia dove insistono numerosi ed intensamente produttivi gli insediamenti zootecnici funzionali al migliore allevamento delle bufale. Sono infatti convocati per sabato 27 settembre, alle ore 10, gli Stati Generali del comparto lattiero-caseario. La località prescelta, Borgo Appio (contrada grazzanisana sorta, al centro dei Mazzoni, in epoca fascista) ha, nel settore, una vocazione antica. Ad assumere l’iniziativa la Lega Allevatori Bufalini (Lab) che lancia, di fatto, il guanto pure alle Istituzioni locali, alle altre Associazioni di categoria, alle Centrali sindacali, ai “fratelli-coltelli” che lavorano nel campo della trasformazione del prezioso e sovente contestato candido latte della feroce “mucca nera”. L’intervento dei titolari dei caseifici, singoli o associati, sosterrebbe, insomma, un ennesimo ma utile confronto per riprendere il bandolo di una matassa da troppo tempo assai intricata. A loro -oltre che ai politici ed agli “esperti accreditati” che stanno determinando il destino controverso del comparto lattiero-caseario – il diritto-dovere di compensare la voce, sempre più acuta, della Lab, onde ri-tracciare le linee di intese che, una buona volta, facciano sufficiente chiarezza e pongano fine alle paradossali pieghe corrispondenti alle discutibilissime e variegate soluzioni-tampone con cui sono state fronteggiate le emergenze tremendamente “scoppiate” negli ultimi anni. Ad aprire le “danze” degli Stati Generali, sabato prossimo, saranno chiamati, nell’ordine, il presidente della lab, avvocato Raffaele Ambrosca, il docente universitario Luigi Esposito (Dipartimento di Scienze zootecniche ed Ispezione degli alimenti della “Federico II”) ed il professor-avvocato Carlo Taormina attualmente impegnato per l’appunto a tutelare, in ogni giusta sede, gli interessi della Lab. Sul “palco d’onore” e…d’onere un “osservatore” d’eccezione che sarà appositamente inviato dal ministro delle Politiche agricole e forestali, on. Luca Zaia. Si preannuncia dunque un dibattito serrato, che sarà tale laddove gli addetti del comparto, lasciando per un po’ di tempo le ordinarie occupazioni e preoccupazioni, raggiungeranno il Borgo Appio, per ascoltare e parlare, apprendere nuove notizie e testimoniare sulle loro difficoltà quotidiane, denunciar soprusi e far fronte comune, giacché, come sempre, soltanto “l’unione fa la forza”. Intanto si è appreso che, attraverso un comunicato-stampa, l’avvocato Taormina, ha reso note le conclusioni dell’incontro che egli ed il presidente Ambrosca hanno avuto col ministro Zaia, qualche giorno fa, a Roma. (Raffaele Raimondo)
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ZOOTECNIA. Piedimonte Matese. IGP per vitello bianco.
Marchio IGP per il Vitello Bianco Casertano.
La provincia di Caserta ottiene il marchio igp (identificazione geografia protetta) per il vitellone bianco dell’Appennino Centrale.
Saranno cinquantaquattro i comuni – gran parte di essi nell’Alto Casertano – che potranno fregiarsi del marchio per valorizzare e promuovere i loro vitelli.
Il risultato, raggiunto soprattutto grazie all’impegno dell’assessore all’agricoltura Domenico Dell’Aquila, amplia il patrimonio di eccellenze di cui il territorio di Terra di Lavoro puàò già vantarsi.
Il risultato è arrivato al termine dell’audizione pubblica tenutasi a Perugia, in cui è stata approvata la proposta di modifica dell’area geografica (articolo 2 del disciplinare), che comprenderà dunque ben cinquantaquattro comuni di Terra di Lavoro.
Il vitellone bianco sarà pertanto prodotto tipico anche sul territorio casertano.
L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio di Tutela ed è stata sostenuta dalla Provincia di Caserta, attraverso il lavoro del vicepresidente e assessore alle Politiche agricole, Mimmo Dell’Aquila: “Cogliamo oggi – commenta Dell’Aquila – il frutto di un’azione di lobbying portata avanti dal nostro Ente, insieme con Regione Campania, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Arac. Queste carni pregiate – aggiunge – potranno essere commercializzate e valorizzate come tipicità della nostra provincia e la nuova Igp va ad aggiungersi alle tante altre produzioni d’eccellenza che può vantare Terra di Lavoro. Si tratta di un’ulteriore occasione di sviluppo e di promozione del made in Caserta”.
Il nuovo disciplinare sarà definitivamente approvato in tempi brevi dal ministero dell’Agricoltura, dopo la valutazione delle osservazioni tecniche relative alla tipologia di alimentazione da utilizzare. L’indicazione geografica protetta indica un marchio di origine che viene attribuito a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata.
Per ottenere la IGP quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce IGP deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
da: TELERADIO NEWS
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