Sicurezza alimentare in Italia: in diminuzione i residui di farmaci veterinari e anabolizzanti
Oltre i limiti CE soprattutto i cortisonici.
Rapporto del Ministero della Salute per il 2007.
Il Ministero della Salute ha pubblicato il rapporto “Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia – Anno 2007”, realizzato dalla Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione.
Nell’ambito del rapporto, sono indicati tra gli altri i risultati del Piano nazionale residui, un programma di sorveglianza volto a ricercare i residui di sostanze vietate illecitamente somministrate agli animali e a verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari, antiparassitari e agenti contaminanti con i limiti massimi di residui fissati dalla pertinente normativa comunitaria. La sorveglianza consta dell’analisi di campioni prelevati in fase di produzione primaria da animali da reddito e prodotti di origine animale.
La Dir. 96/23/CE classifica le sostanze da ricercare in due categorie, A e B, ciascuna suddivisa in diversi gruppi secondo il seguente schema:
Categoria A – Sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate
1) Stilbeni, loro derivati e loro sali ed esteri;
2) Agenti antitiroidei;
3) Steroidi;
4) Lattoni dell’acido resorcilico (compreso lo zeranolo);
5) Beta-agonisti;
6) Sostanze incluse nell’Allegato IV del Regolamento 2377/90/CEE del Consiglio
Categoria B – Medicinali veterinari e agenti contaminanti
1) Sostanze antibatteriche, compresi sulfamidici e chinolonici;
2) Altri prodotti medicinali veterinari
a) Antielmintici;
b) Coccidiostatici, compresi i nitroimidazoli;
c) Carbammati e Piretroidi;
d) Tranquillanti;
e) Antiinfiammatori non steroidei;
f) Altre sostanze esercitanti un’attività farmacologica.
3) Altre sostanze e agenti contaminanti per l’ambiente
a) Composti organoclorurati, compresi i PCB;
b) Composti organofosforati;
c) Elementi chimici;
d) Micotossine;
e) Coloranti;
f) Altri.
Sono state riscontrate 72 non conformità (pari allo 0,2% dei campioni esaminati) di cui 31 per sostanze della categoria A (pari allo 0,2% dei campioni esaminati per tale categoria) e 41 per la categoria B (pari allo 0,2% dei campioni esaminati per tale categoria).
Delle non conformità riscontrate il 36,1% ha riguardato i cortisonici, che rappresentano un ingrediente fondamentale per i “cocktail” anabolizzanti.
Da un’analisi dei risultati ottenuti negli ultimi tre anni, si legge nel rapporto, è evidente una progressiva riduzione del numero di non conformità riscontrate: dallo 0,63% del 2005 allo 0,47% del 2006, fino allo 0,2% del 2007; ciò è principalmente correlato ad una riduzione delle non conformità per sostanze di categoria B, in particolare contaminanti, conseguente tra l’altro all’attuazione di specifiche attività di monitoraggio (es. aflatossine, diossine, cadmio) volte a limitare la contaminazione degli alimenti di origine animale.
Per rispondere a specifiche esigenze locali o nazionali è stata predisposta un’attività
“extrapiano“, nell’ambito della quale sono stati analizzati complessivamente 8047 campioni, di cui 1264 per sostanze della categoria A e 6783 per la categoria B.
Sono state riscontrate 79 non conformità (1% dei campioni esaminati) rispetto alle 139 non conformità del 2006 (1,55% su 8955 campioni esaminati).
Le attività mirate a specifiche problematiche territoriali hanno riguardato la ricerca di ormoni nei bovini, di contaminanti ambientali, tra cui metalli pesanti (cadmio) negli equini e composti organoclorurati (PCB, diossine e DL-PCB) nel latte, sostanze vietate e coccidiostatici nei conigli e sostanze antibatteriche nel miele.
Delle 79 non conformità, 16 hanno riguardato il riscontro di sostanze della categoria A (pari all’1,3% dei campioni esaminati per tale categoria) e 63 della categoria B (pari all’1% dei campioni esaminati per tale categoria).
Va fatto notare, spiega poi il Rapporto, che 32 delle 63 non conformità per la categoria B, cioè il 51% di esse, è legato al riscontro di sostanze contaminanti e non è imputabile, quindi a trattamenti illeciti con sostanze vietate o all’uso improprio di sostanze autorizzate.
28 gen.2009
INFO
Maria Grazia Monzeglio Med Vet PhD
mg.monzeglio@evsrl.it
Fonte : Ministero della Salute
da: www.vet.journal.it
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