Vincenzo Russo: Meditation, un drink per pensare.
Ogni lingua nel mondo, nel corso degli anni, ha accettato che s’infiltrassero termini d’oltre Manica, forse questo sostanzialmente perché gli inglesi tendono ad abbreviare, ad essere immediati, ad esprimersi in maniera “spot”.
Un cavallo di mezzo sangue, ovviamente nasce, incrociando due cavalli di sangue diverso.
Per indicarlo, allora loro usano un vocabolo ben preciso “cocktail “, da qui per il mondo intero, una miscela di liquori di succhi di frutta, di succo di pomodoro aromatizzato,viene elegantemente associata a questo vocabolo.
E allora? 8/10 Gin Wapping – 1/10 Galliano – 1/10 Crema di menta bianca, guarnito con 1 baccello di vaniglia, 1 rametto di liquirizia, 1 germoglio di menta…
La ricetta di un alcolico infuso, appartenente alla famiglia degli “After Dinner”, già richiedendolo si è invitati a meditare. Signori e Signore, Ladies and Gentlemen ecco a voi: Mr.“Meditation“!
Non c’è che dire, un nome veramente originale, salito sul podio al Torneo Nazionale “Bar Festival“, svoltosi quest’anno a Rimini, ovviamente insieme al suo “Cocktail mixer“, squisitamente napoletano, Carlo Savastano che, per creare cocktails, utilizza principalmente uno dei cinque sensi: l’olfatto. “Orientativamente, mi dice, è l’odore che guida i miei composti“.
Da quando il mondo è nato, Napoli, la nostra città, viene solitamente associata alla canzone al sole, al mandolino. Carlo ed il suo Meditation, voleranno tra un po’ a Cancun, nel Sud del Messico, città che oltre ad ospitare il raduno mondiale del Jazz, sarà la sede della fase finale del torneo.
Un cocktail partenopeo, nel quale non c’è traccia di caffè pomodoro e mozzarella , tra l’altro sapori associati alla nostra città, che sarà sottoposto al giudizio del mondo! Ma perché “Meditation”? “Perché oggi il mondo ha bisogno di riflettere”.
L’alcool non dovrebbe essere inteso come un qualcosa che serva a stordirci, a farci perdere di lucidità, non è assolutamente il porto, dove l’uomo trova riparo nel mare delle delusioni. A questo punto concedetemi di abbandonare per un attimo gli inglesismi e rendere questa mistura, ancor più napoletana. Lo chiamerò “ Piensace bbuono “.
“Gradisce un aperitivo?” “Si, grazie “!
Premesso che per noi napoletani il caffè, non è soltanto la bevanda che ti sveglia, è anche un momento di integrazione, di comunicazione, di amicizia, ben venga ricondurre questi valori anche all’ ”Happy hour “,così diffuso a Milano piuttosto che a Torino.
Integriamo nelle nostre culture, nei nostri usi e costumi, ciò che ci conduce verso la comunicazione.
Per tale motivo nascerà a S.Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, il “Different Drink“, dove troveremo il “Patron“ del Meditation, di ritorno dal Messico.
Lui, che ogni giorno, ritornando a casa vede spuntare l’alba, dopo aver confezionato litri di “Cuba Libre” e di “Negroni“, per tutti coloro che erroneamente ripongono nell’alcool, l’assurda sensazione di essersi magari liberati dallo stress di una settimana di lavoro.
Altrimenti, dopo una robusta cena, a base di carne, il cocktail è di quelli “tosti”, davanti allo schioppettio di un camino, con il profumo di ciliegio che si propaga nell’ambiente, gustate un Meditation ( soltanto uno ) in compagnia di una donna, magari nei suoi occhi vedrete riflesso il ramoscello di liquirizia, spingendovi oltre, fino ad unire il sapore della “sua“ menta con la “vostra”, dando vita al più eccellente dei cocktail,“ The love “, per la gioia del vostro cocktail mixer : il cuore.
Il “peggiore” degli incidenti potrà essere quello di ritrovarsi poi a sentir nascere dei battiti attraverso un’ecografia…
E chi non ha il camino? Poco importa, tutto il resto è il necessario…e concordiamo sicuramente tutti sul finale: meglio una vita che s’accende, piuttosto una che si spegne, magari a 200 all’ora, sull’asfalto in una notte che non offre più speranza. Meditation…gente, meditate.


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