Vincenzo Russo: “…91, la paura è superata”. La comunicazione nella sua evoluzione.
Era il lontano 1888, quando Rudolf Hertz riuscì a dimostrare che si potesse trasmettere con le “onde hertziane”. Premesso che gli italiani hanno sempre avuto un ruolo centrale per la “realizzazione” di quella che oggi è la “comunicazione globale” (leggete di Meucci);Guglielmo Marconi, effettuò i primi esperimenti nel 1895, realizzando poi un collegamento tra Inghilterra e Francia; era l’anno 1897.Il 12 Gennaio 1901, accadde un fatto di rilevante importanza e cioè la prima trasmissione “transoceanica” che definitivamente disintegrava quelle che allora erano barriere per la comunicazione: “Il mondo iniziò a parlarsi in maniera rapida, eludendo i confini, attraverso il Telegrafo in codice digitale (Alfabeto Morse)”.
Successivamente, come immediata, ma soprattutto naturale conseguenza, il mondo si evolve, introducendo tra gli “esseri” che lo popolano, il concetto di “radiodiffusione”; attraverso gli esperimenti durante gli anni che vanno dal 1906 al 1916, che porteranno alla nascita, negli Stati Uniti, della prima emittente radiofonica nel 1920. E furono anni un “pò contraddittori”, ma la contraddizione è propria del genere umano; in cui se da un lato un uomo in divisa “distruggeva”, per vedere allargati i “propri confini”, dall’altro, un uomo in camicia “creava” le basi, affinché la “parola”, avesse invece un unico solo grande confine : il mondo. Sono gli anni, in cui il genere umano, è dedito alla ricostruzione, di ciò che egli stesso è stato in grado di distruggere; quando in Europa e nel nostro amato Stivale, concetti, parole e pensieri attraversano l’etere per ricongiungersi al Pianeta attraverso una grossa scatola, magari in legno di ciliegio, dalle grosse manopole, che chiameremo radio. E’ il 1924.“Stamattina, il Maresciallo Badoglio, ha firmato l’armistizio…”, la voce si propaga tra le macerie di quella che fu la tua camera dal letto, chi possedeva una radio, non credo abbia provato emozione più grande, nell’ascoltare quella voce, di sicuro esaltata, venir fuori dall’ugola di qualcuno che non conosci, ma che di sicuro i nostri genitori hanno amato all’istante.
Si ritorna a sperare nella vita, 8 Settembre 1943.“La voce” di qualcuno ti diventa amica, “senti” che ti appartiene.Inseparabile compagna di viaggio, ti riempie la vita mentre in auto percorri una monotona autostrada; quando vedi scorrere migliaia di fotogrammi della natura attraverso i finestrini di un treno; oppure sei lì sdraiato sulla sabbia, a veder schiumare le onde, mentre il sole ti accarezza la pelle; di sera con le mani dietro la nuca, sdraiato sul letto osservi il soffitto, chiedendoti quale sarà la prima domanda dell’esame di domani; quando passeggi nel parco e per mano il frutto del tuo amore;al tramonto, riassumendo in te le buone azioni di un giorno; all’alba, quando il profumo del mondo ti sorride, così come ti appresti a sorridergli; di notte, quando una striscia d’argento cavalca le onde per accarezzare “lampare”; quando vegli sulle sofferenze, nella corsia di un ospedale…di sicuro…in tutti questi “attimi” di vita, c’è lei, la radio, a “stuccare” le crepe che la solitudine genera, c’è una voce, che finalizza attraverso un microfono, emozioni, pensieri e stati d’animo, è la voce di chi è consapevole di doverti “accompagnare” e lo fa in maniera professionale, difendendo la propria, ma nel rispetto dell’altrui libertà, e lo fa affinché chi ascolta, “senta” che non sono semplici parole sparate nell’etere; c’è una sola leva che rende umano tutto: la “passione”, il “sentimento” attraverso il quale si esprime tutto ciò che si fa. Due splendidi occhi, luce riflessa di stelle; il dolce sorriso, testimone di una singolare grazia, è il giusto “spazio” tra due labbra, che riunendosi “consegnano” alla tua vista una ciliegia; come una seta orientale, i capelli avvolgono le sue idee…Letizia Vicidomini.Eccellente voce di Radio Club 91, mi risponde “ Passione”, quando le chiedo…“Che cos’è per te la radio?”
“ Sai nella mia vita faccio una marea di cose, ma per la radio c’è un trasporto che va al di là di ogni immaginazione”.Pongo la stessa domanda ad un sociologo, nonché insegnate di tecnica delle comunicazioni, che si occupa di volontariato; sto parlando alla folta chioma ricciuta che gli accarezza anche le spalle, stampati sul viso due occhi azzurri come il mare…sto parlando a Michele Solpietro…“ Per me la radio è relax”.Ancora la stessa domanda ad un ragazzo che si mostra rude ( in realtà non lo è ); barba accuratamente incolta, capelli a spazzola, grandi occhiali ed un “ritmo” in ogni passo, in ogni mossa, in ogni suo atteggiamento, è D.J. Gino Palumbo,
“ La radio è tutta la mia vita”.Sono tre ragazzi dello staff, di una ormai acclarata realtà partenopea, che da circa un ventennio trasmette in Campania…Radio Club 91, accreditata nella manifestazione “ Il Villaggio degli Artigiani”, alla Mostra d’Oltremare di Napoli, in questi giorni. Un evento ( ideato e fortemente voluto dalla Presidente dell’Associazione di Artigianato “Eughea”,Tiziana Aiello) che ha bilanciato in parte, quanto di negativo invece, la nostra città spesso ci propone.
Artigianato è sinonimo di creatività, espressione eccellente “del costruire”; ed i partenopei in questo non sono secondi a nessuno (in barba a tutti coloro che hanno occhi a mandorla); per cui se smanettate per cercare una “stazione”, dimostratasi squisitamente creativa, “inchiodate” la frequenza su 90.750, oppure 91.000, in alternativa 92.950, se proprio dovete 93.000 e sicuramente…immesse nell’etere, dopo aver attraversato le nuvole, schivato qualche aereo di turisti, lentamente attraverso un’antenna,giungeranno dritte ai vostri timpani, le deliziose voci e le emozioni di Letizia, Michele,Gino… è Radio Club 91.Sappiamo tutti cosa intendiamo numerologicamente con “90”; ed allora mi piace immaginare che raggiunto il “91”, oltre la cabala, finalmente la “paura” è alle spalle.Vincenzo Russo


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