12 novenbre 2004 – Vincenzo Russo: Do you remember Meditation? C’è anche una Napoli che viene premiata.
3.113 a.C. è da quella data che parte il calendario Maya, protagonisti di fiorenti culture insieme con i Tolteci, Zapotechi e gli Aztechi fino al 1.500 d.C.
Parliamo ovviamente di Messico, terra affascinatamene rivoluzionaria che annovera tra i suoi principali eroi, Emiliano Zapata e Francisco “Pancho” Villa. Terra storicamente calda, sotto qualsiasi profilo,interi giorni di “siesta”, con le ginocchia tirate al petto, ed un sombrero a ripararti dal sole. Un popolo che spesso viene ingiustamente associato alla “voglia di non far nulla”.
In questo errato concetto, c’è qualche analogia con il popolo Partenopeo, non credete? Cosa fareste voi se la vostra città s’affacciasse sul mar dei Caraibi e durante il giorno dovreste sopportare 40° all’ombra?
Ecco, in una di queste città, molto giovani tra l’altro, circa trent’anni, non molto distante dalla stimatissima Florida, meta preferita da milioni di vacanzieri, si è svolta la fase finale della prima Edizione “ Bar Festival “, parliamo di Cancun. Sala Congressi del Grand Hotel “Fiesta Americana Condesa “. Tutto è pronto, i Manager delle principali case produttrici di liquori a formare la Giuria, il cui insindacabile giudizio consegnerà nelle mani dei vincitori, un cocktail mixer d’argento, e la più gradita soddisfazione d’aver composto il miglior cocktail nazionale. In gara ci sono 13 “Batterie”, dove per batteria si intende uno sponsor , per il quale si esibiscono i bar man classificatisi tra i primi tre, nella fase iniziale della competizione, che come ricorderete si è svolta a Rimini. Il napoletanoCarlo Savastano, con il suo Meditation, a Rimini si classificò terzo, ricorderete sicuramente anche questo, è uno dei 39 bar man che dovrà esibirsi. Sono già tutti vincitori, sono tutti squisitamente italiani, ma solo a 13 dei cocktail proposti verrà assegnato il titolo di “Miglior cocktail in assoluto”. Si sa, l’etica delle competizioni suggerisce che l’importante è partecipare, ma vincere, sicuramente riempie la vita, perché quando sei sul gradino più alto del podio, non c’è spazio per quel “sentimento” che spesso scoraggia un uomo:la delusione. La giuria esamina gli elaborati, apprezzandone ( attraverso voti matematici ), il colore, l’aspetto, il gusto, l’odore, l’aroma, il retrogusto, la decorazione e se come dice Carlo, ha le caratteristiche di un digestivo, avendo lui creato un “After Dinner”. Non c’è che dire una mistura del genere è sicuramente un’opera d’arte. Oltretutto, la degustazione gratuita dei cocktail in gara è stata molto apprezzata, dal popolo di vacanzieri, un po’ di gente da ogni parte del mondo.
“Ero sicuro di vincere” mi dice. “Perché? Considerati tutti gli aspetti che vengono valutati?
“ Ero deciso, ho terminato il mio cocktail per primo, gli altri erano ancora lì ad armeggiare”
Probabilmente Carlo non ha torto, mostrare sicurezza e decisione durante una competizione Nazionale,controllare le emozioni (il che non vuol dire non viverle), potrebbe giocare a vantaggio del concorrente. Terminata ognuno la sua “mistura”, “The day after “ per il verdetto, si attenderà la serata di Gala, durante lo “Show Music Hall“. Una serata all’insegna di contorsionisti, pittori, ballerini, durante la quale era necessario indossare abiti di colore bianco o nero.
“Anche le sedie dei tavoli, una era bianca ed una nera, un effetto spettacolare”, continua a dirmi.
Allora brava Italia, per questa splendida “performance”,non troppo lontana da chi è convinto di primeggiare in tutto, nel mondo. Arriva il momento delle premiazioni, una per volta sul palco le Batterie, con Wapping Gin, è il momento di Carlo… La giuria si esprime per il terzo posto, non è lui…Carlo cosa hai pensato? “Almeno uno l’ho fatto fuori” ( nel senso sportivo del termine ); il secondo posto non è per lui…Allora? “ Allora ho capito d’aver vinto “,poi continua in dialetto…
“ M’è sagliuto ‘o core ‘nganna “ ( il cuore mi è arrivato in gola ).
Il Primo posto, per la Stock di Trieste… ”The winner is “…Savastano Carlo….
“Non so dirti quali e quante emozioni”, ho realizzato il giorno dopo sull’aereo che mi ha riportato a casa. Complimenti Carlo, così come i complimenti vanno a Francesco Conte e Stefano D’Alterio, anche loro napoletani doc, anche loro classificatisi primi per la Batteria dei rispettivi sponsor.
Tre vincitori su tredici, napoletani, un successo per la nostra terra, che sportivamente si è battuta con il resto d’Italia, anche Veneto, Friuli, Piemonte e Lombardia dove per una questione di clima e di cultura, c’è una visione diversa del cocktail. Allora se siamo riusciti in questa impresa su un “terreno” che non è proprio nostro, vuol dire che la cultura, le abitudini (quelle buone), possono sicuramente essere trasferite. Auguriamo allora ad un Trevigiano, o ad un Comasco di vincere un giorno ad una competizione di “Caffè Festival “ per aver “servito” il miglior caffè d’Italia.
Vincenzo Russo
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