I rifiuti fin sotto le falde del Vesuvio. Manca solo che qualcuno li introduca nel cono vulcanico e poi potremmo assistere anche ad una eruzione di immondizia sugli inconsapevoli produttori ma non sui furbi traslocatori. Lo ha scoperto la guardia di finanza che con un blitz nel territorio di Torre del greco, aiutati da appostamenti di elicotteri e fotografie per scoprire le violazioni all’area che fa parte del Parco nazionale del Vesuvio. Sono stati trovati rifiuti tossici e materiale vario sparsi su un’area di 50mila mq in piazzole improvvisate a discarica e spesso nel folto dei boschi, ben nascosti dal fogliame. A Ischia sono stati effettuati oltre 500 sequestri negli ultimi 3 mesi, ma la follia collettiva non sembra destinata a fermarsi; si calcola che la colata di cemento sia pari a una cittadella.Oltre a mettere a rischio il turismo, c’è aspetto ambientale che non va sottovalutato. Tutti vogliono costruire nell’isola verde come in quell’azzurra. I sei comuni ischitani sembrano diventati i luoghi ideali da sfruttare centimetro dopo centimetro. A Capri le autorità locali si son date da fare ed hanno approntato un dossier contenente notizie e cifre sugli abusi edilizi e su violazione di sigilli ad aree e manufatti sequestrati. L’Italia dei furbi invece di diminuire si accresce sempre di più, fortuna che c’è chi vigila.
Categorie: Ambiente e energia
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