In pochi credevano che l’iniziativa della Regione Campania potesse avere successo e, infatti, successo non è stato. Per andar via dalla montagna vulcanica sono risultati troppi gli impedimenti, di carattere familiare, economico e, diciamolo pure, sentimentale, dovuti al fatto che sradicare un nativo dal luogo dove ha passato la sua infanzia, conosciuto amici e amore, preso un lavoro e costruito una famiglia era ed è impresa difficilissima. Ma l’iniziativa non è fallita. Sono state 3276 le istanze pervenute ai comuni vesuviani, con una classifica che val la pena di riportare per cercare di capire dov’è che la “montagna” fa più impressione. In testa c’è Torre del Greco, con 476 istanze presentate, poi Portici con 435, e San Giorgio a Cremano con 400. Quindi seguono Ercolano, 335; Somma Vesuviana,208; Sant’Anastasia, 205; Boscoreale,168; Cercola, 153; Pompei 138; San Giuseppe Vesuviano, 118; Pollena Crocchia, 113; Torre Annunziata 106; Ottaviano, 105; San Sebastiano al Vesuvio, 85; Terzigno, 66; Massa di Somma, 61; Trecase, 56; Boscotrecase, 48.Ora, per queste richieste sono disponibili 30milioni di euro e non è detto che il secondo bando non abbia corso subito. In fin dei conti potrebbe verificarsi l’effetto domino che era stato auspicato dalla Regione. Non mancano, tuttavia, ricorsi al Tar per sfratti e agevolazioni fiscali non concordati preventivamente. E un’altra bella notizia per la zona vesuviana è che il 30 giugno prossimo scade il bando per la presentazione dei progetti di sviluppo turistico e ambientale. E’ questo il vero banco di prova di tutta l’operazione regionale. (Nota di Gianpaolo Necco, inviata alle Arga)


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