Valutazione del rischio stress lavoro correlato: da obbligo di legge ad opportunità
Esperienze a confronto al convegno dell’Ordine degli Psicologi.
L’INAIL ha presentato in prima nazionale il manuale per le aziende.
Da Confartigianato la richiesta di uno studio sulla PMI.
Venezia, 13 giugno 2011
«Fra il 50 e il 60 per cento delle giornate di lavoro perse derivano da problemi legati allo stress», osserva lo psicologo Andrea Petromilli, coordinatore del gruppo di lavoro sul tema costituito dall’Ordine degli Psicologi del Veneto. «Per le aziende, quindi, l’obbligo legislativo di valutazione del rischio da stress lavoro correlato deve divenire un’opportunità significativa in termini di efficienza», ha detto il dott. Petromilli al convegno sullo stress lavoro correlato organizzato venerdì all’hotel Alfa di Vicenza dall’Ordine degli Psicologi del Veneto.
L’intervento, molto atteso, della dott.ssa Benedetta Persechino, ricercatrice medica del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’INAIL (ex ISPESL), è stato incentrato sulla prima presentazione pubblica in Italia del volume a stampa dell’Istituto, dal titolo “Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato”. Si tratta del manuale “ufficiale” ad uso delle aziende, per l’attuazione della Legge che impone l’obbligo di valutare lo stress lavoro correlato. «L’obbiettivo del manuale è offrire alle aziende una metodologia a costo zero per ottemperare all’obbligo di valutazione del rischio stress. Offriamo un percorso completo, indicando all’azienda come effettuare la valutazione preliminare e, se del caso, come procedere ad una valutazione approfondita, offrendo un questionario indicatore, che noi abbiamo validato in Italia, basandoci sul modello del Management Standard dell’HSE britannico. E’ uno strumento di 35 domande, di facile somministrazione, ed il report generato dall’online, una volta stampato, entra a far parte del documento di valutazione dei rischi dell’azienda e permette di individuare quali sono gli interventi da attuare per migliorare la criticità evidenziata per ogni singola dimensione organizzativa».
Il confronto sul tema con altre discipline e professioni oltre a quelle degli psicologi e degli psicoterapeuti, è un aspetto più volte sottolineato dal presidente dell’Ordine regionale, dott. Marco Nicolussi. Per lo psicologo sono infatti «il confronto fra buone prassi derivanti da esperienze diverse e l’approccio multidisciplinare» a permettere di «individuare gli interventi migliori» nel settore. La valutazione dello stress lavoro correlato è un fenomeno recente: «L’obbligo per le aziende è scattato a dicembre 2010», spiega il dottor Celestino Piz, direttore dello Spisal dell’Ulss 6 di Vicenza. «Per quanto riguarda i controlli, lo Spisal sta procedendo con cautela, poiché siamo coscienti che è necessario dare alle imprese il tempo di adeguarsi alla normativa effettuando la valutazione dello stress secondo le linee guida che sono state pubblicate molto di recente».
L’approccio multiprofessionale ha interessato anche le categorie: «Confartigianato Vicenza svolge la gestione delle buste paga per 4.000 imprese vicentine. Proponiamo ad Università e Spisal di studiare un campione rappresentativo fra le aziende artigiane per verificare il livello di esposizione allo stress correlato al lavoro ed affrontare al meglio le problematiche che potranno emergere». Uno studio sulla piccola impresa, un’indagine ad oggi mai fatta in Italia: la proposta l’ha fatta Loris Rui, responsabile per Confartigianato Vicenza delle aree Ambiente, Sicurezza, Qualità ed Energia.
L’adempimento è ancora percepito dalle imprese più come un burocratismo che come un’opportunità di miglioramento dell’efficienza. Rui, per conto della prima associazione di artigiani d’Italia (20mila iscritti), l’ha rappresentato chiaramente: «La valutazione dello stress lavoro correlato è di sicuro un arricchimento per le aziende, queste però la considerano un aspetto poco o per nulla comprensibile». In questo campo il ruolo dello psicologo, secondo Rui, «è positivo se si tratta di quel soggetto che aiuta l’impresa a migliorare eventuali criticità emerse con la valutazione». Per l’esponente dell’artigianato, in generale, la situazione delle piccole imprese è buona: «A noi – spiega – si sono affidate finora 507 ditte per la valutazione stress, 398 delle quali sotto i dieci dipendenti. In tutte è stata rilevata una situazione di rischio basso». Per affrontare al meglio questa tematica, Confartigianato Vicenza propone di svolgere uno studio approfondito specifico per i “piccoli”: «Sono il 94 percento delle aziende venete, eppure ad oggi un’analisi di questo tipo non esiste. Noi vorremmo mettere a disposizione dell’Università, degli Spisal e dell’Ordine degli Psicologi del Veneto i dati di cui disponiamo sulle imprese artigiane, per le quali svolgiamo il servizio. Lì si può estrapolare il campione più opportuno, e svolgere le valutazioni: la nostra speranza è che emerga l’assenza pressoché totale di rischi di stress nelle piccole imprese. E se invece ce ne sono, allora sapremo come e dove intervenire nel modo più appropriato utilizzando le professionalità competenti».
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Seguirà link per il download di copertura video, uso TV Broadcasting.
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Le clip uso TV del convegno sulla valutazione del Rischio stress lavoro-correlato, organizzato dall’Ordine degli Psicologi del Veneto, sono disponibili all’indirizzo:
http://goo.gl/pjsSb (dimensioni 3 GB)
Si tratta di immagini AVCHD in formato .MTS (uso professionale).
Indice:
– immagini di copertura;
– Marco Nicolussi, presidente Ordine Psicologi del Veneto;
– Andrea Petromilli, consigliere OPV, coordinatore del covegno;
– Benedetta Persechino, ricercatore medico INAIL (ex ISPESL);
– Celestino Piz, SPISAL ULSS 6;
– Loris Rui, Confartigianato Vicenza;
– Adriano Cracco, direttore di Psicologia Ospedaliera dell’Ospedale Civile “S. Bortolo” di Vicenza.
La valutazione è obbligatoria per legge per tutte le aziende (D. Lgs.
81/08 e successive modifiche ed integrazioni). L’INAIL ha presentato per la prima volta in Italia a questo convegno il volume a stampa “Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato”, ad uso delle aziende.
Cordiali saluti,
Alberto Pertile
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