CATALANESCA NUOVA OPPORTUNITA’ PER IL TERRITORIO

Prodotto con grandi potenzialità per particolare acidità e freschezza aromatica e gustativa. Con questo giudizio, espresso dopo un lungo periodo di prove da autorevoli esperti sul vino ricavato dall’antica Catalanesca introdotta da Alfonso I d’Aragona nel XIV secolo nell’area vesuviana, le uve del vitigno, finora classificate da tavola, sono state ammesse alla vinificazione, fornendo un nuovo punto d’appoggio su cui fondare efficaci strategie di sviluppo del territorio vesuviano.

Le nuove prospettive che si aprono e le iniziative da mettere in campo in tal senso sono state al centro di un convegno promosso dalla Coldiretti napoletana in collaborazione con l’amministrazione di Somma Vesuviana, il Sesirca Regione Campania e l’associazione culturale dell’area vesuviana, Mediterraneo, presieduta da Cesare Piccolo.

La valorizzazione della Catalanesca, quale vino tipico di pregio in abbinamento alle altre risorse gastronomiche, ambientali, paesaggistiche e culturali locali, attraverso capisaldi di riferimento come una Strada del Vino del Vesuvio e l’enoturismo, costituisce – ha spiegato il direttore della Coldiretti napoletana e campana, Vito Amendolara – uno strumento prezioso e insostituibile con il quale, il territorio vesuviano può essere divulgato, commercializzato e fruito in una redditizia e sostenibile forma di offerta turistica integrata.
Un modo funzionale e in linea con i criteri a cui si ispira la nuova programmazione del Piano di utilizzo delle risorse Europee 2007-2013 che, individuando le tipicità e i pregi territoriali come cardini di riferimento prioritari per lo sviluppo, mette a disposizione notevoli risorse in tal senso – ha spiegato Amendolara.

Ma per concretizzare queste opportunità, in funzione della realizzazione dell’inventario del potenziale produttivo vitivinicolo, è necessario in via prioritaria che i viticoltori provvedano a dichiarare tutte le superfici vitate, cogliendo, in particolare, la possibilità di regolarizzare, entro il 31 agosto 2007, anche le superfici impiantate irregolarmente dal 1° aprile 1987 al 31 agosto 1998.
Adempimenti per i quali la Coldiretti ha attivato un servizio di consulenza gratuita presso le sue sedi per tutti gli interessati a ricevere la necessaria assistenza in materia.

Un passaggio obbligato per giungere in tempi brevi, con la necessaria quantificazione delle superfici e delle uve prodotte, alla definizione di un disciplinare di produzione utile a poter consentire con l’indicazione in etichetta della denominazione Catalanesca la sua promozione insieme a quella dell’area di origine.

da: Nicola Rivieccio [nicola.rivieccio@coldiretti.it]


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