Un instancabile lavoratore. Dotato di spirito di avventura, spiccata intuizione, potenza comunicativa e socievolezza, il presidente del consiglio di amministrazione della Bcc partenopea e vincitore del Premio San Gennaro 2011 Amedeo Manzo…
MANZO: “DIVENTA IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE “
Di Laura Caico
Protagonisti della propria vita. Nell’augurare buone ferie ai napoletani, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli Amedeo Manzo lancia un messaggio a tutti i napoletani che vogliono mutare in meglio il destino della città: «Con lo slogan “Diventa il cambiamento che vuoi vedere ” rivolgo un appello a tutti i napoletani che hanno a cuore la nostra città, invitandoli a utilizzare prodotti e servizi made in Naples, per sostenere la nostra economia locale. Dev’esserci di grande ispirazione quanto diceva il grande Mahatma Gandhi «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo» perché l’azione è ciò che fa realmente la differenza, giacchè crea un quid, prima solo pensato: speranze, progetti, sogni, devono concretizzarsi altrimenti cadremmo nel dubbio amletico, dibattendoci nella “pallida cera del pensiero” che rende malsana la tinta nativa della risoluzione, incidendo negativamente su “imprese di grande altezza e importanza, che deviano le loro correnti e perdono il nome di azione”. So di chiedere un impegno forte e responsabile che comporta un faticoso atto di crescita personale ma, ripensando alla Legge dello Specchio, si può comprendere come i conflitti del mondo esteriore siano in realtà lo specchio dei nostri contrasti interiori e, quindi, riconoscere con onestà intellettuale che in noi albergano gli stessi dissidi del mondo esterno: è proprio dentro di noi che devono iniziare a mutare pensieri, atteggiamenti, scelte e risoluzioni.
Non è sufficiente il solo pensare al cambiamento, o pregare perché esso avvenga per vie miracolose: è importante credere in un ideale superiore a noi stessi, a un bene collettivo – ben più grandioso del nostro interesse strettamente personale – affinchè sia il nostro cambiamento a muovere il mondo. Dobbiamo tutti imparare a sentirci “responsabili” per ciò che accade nel nostro pianeta, ai popoli che lo abitano, al nostro prossimo, per capire che – anche con piccoli gesti – possiamo fare la differenza nella vita degli altri: questo, a mio avviso, è lo spartiacque fra il lasciarsi vivere e vivere pienamente, il capire che cambiando noi stessi potremmo davvero cambiare la vita nel mondo intero.
Il Pulcinella che il mio amico Lello Esposito mi ha realizzato, esprime una maschera che rappresenta Napoli ma che, stavolta, è lontana dai soliti clichè: difatti, non è una figura reclinata su se stessa, non è curva, non è rassegnata, non è “allegra” ma con la “tristezza”nel cuore, come iconicamente è stata troppo spesso rappresentata. Adesso siamo di fronte al nuovo volto della terra di Partenope, quello di un Pulcinella che rappresenta una Napoli diversa, positiva, speranzosa, con i piedi ben radicati nel territorio, con il busto eretto, con le braccia allungate verso il futuro, con la determinazione di chi si ribella al destino: oggi dobbiamo sconfiggere il passato, con la convinzione che nulla è impossibile e, soprattutto, con la consapevolezza che ognuno di noi deve essere protagonista, e non spettatore, di un cambiamento che prevede l’impegno di tutti noi, di tutti i napoletani, perchè insieme ce la faremo, se ognuno di noi
“Diventa il cambiamento che vuoi vedere “.
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INTERVISTA AD AMEDEO MANZO
Di Laura Caico
Un instancabile lavoratore. Dotato di spirito di avventura, spiccata intuizione, potenza comunicativa e socievolezza, il presidente del consiglio di amministrazione della Bcc partenopea e vincitore del Premio San Gennaro 2011 Amedeo Manzo, classe 1960, segno zodiacale Gemelli, rispecchia in pieno le caratteristiche della sua costellazione astrologica, dominata da Mercurio: affabile e cortese, leader carismatico di ogni gruppo di cui entra a far parte infondendovi nuova linfa, concretezza e slancio imprenditoriale, ha dato prova nel tempo di possedere straordinarie capacità di adattamento, di mobilità, di flessibilità proprio come i più perfetti esemplari di questo segno d’aria transitorio, che cade nel periodo in cui la Primavera lascia spazio all’Estate, in un fluttuare di energia che vivifica di aria nuova l’avvicendarsi delle stagioni.
Colto in un raro momento di relax, l’amministratore unico Napoli Holding srl – che riassume nella sua persona anche le cariche di Presidente del Collegio Sindacale Bcc Factoring Milano, di Presidente del Collegio Sindacale
Asl Napoli 2 Nord, di Presidente Commissione Finanza e Mercati Finanziari Odcec Napoli, accetta di raccontarsi e di aprire uno spiraglio sul suo mondo privato oltre che professionale.
Presidente, mi risulta che lei sia anche docente a contratto annuale di “Programmazione e Controllo” presso l’Universita’ degli studi di Napoli Federico II, nonché Presidente del Collegio Sindacale Fondazione Pellegrini e Convalescenti di Napoli – Opera Fabrizio Pignatelli e Consigliere del Consiglio Nazionale di Confcooperative: ma la sua giornata lavorativa di quante ore è?
“Ammetto di nutrire una vera passione per il mio lavoro e di essere sempre “connesso” con il mondo finanziario, economico e sociale per la maggior parte della giornata ma amo stare con la mia famiglia, con mia moglie Tiziana, le mie figlie Ludovica, futuro notaio e Roberta, magistrato “in pectore”, i miei amici e partecipare alla vita della mia nazione, della mia città, della mia gente: non è difficile, infatti, incontrarmi – anche se di sfuggita – a manifestazioni pubbliche, eventi culturali e solidali, inaugurazioni di nuove realtà territoriali, ricorrenze religiose, incontri di management, convegni finanziari, sia in veste di relatore che di ospite, giacchè nutro un grande interesse per la terra di Partenope, per quel che vi accade e per ciò che ci prepariamo a far avvenire, per restituirle l’originario splendore”.
Presidente, lei è stato il primo banchiere a intuire che la città aveva bisogno di una banca di territorio in cui i clienti fossero integrati in un processo nel quale diventano soci: già nel 2006, infatti, ha dato vita alla “sua” BCC, la prima banca metropolitana sul suolo italiano, lanciando la campagna “Una Banca con Napoli nel Cuore”. Qual è la sua idea di sostegno per Napoli e i suoi abitanti?
“La BCC di Napoli è sempre stata, nei nostri intendimenti, la Banca della Città, inaugurando un modello innovativo per il sistema del Credito Cooperativo, con l’obiettivo ambizioso – mai raggiunto da nessuno fino a quel momento – di “fare il bene comune”, creando per la prima volta nella realtà urbana di una grande città come Napoli, una banca di credito cooperativo, premiata poi nel 2011 dal Cardinale Crescenzio Sepe come “Banca del Giubileo”. Il consiglio d’amministrazione e io le abbiamo affidato con orgoglio il ruolo di “Banca del territorio” impegnata a riconoscere e valorizzare le risorse e le eccellenze locali: con la campagna intitolata “Vivinapoletano”, infatti, tendiamo a valorizzare acquisti e investimenti sul territorio e ciò che si produce in città, per aiutare imprenditori piccoli, medi e grandi che esaltano le eccellenze di Napoli a livello nazionale e internazionale”.
E i fatti e le cifre dei bilanci annuali le danno ragione: avete raggiunto diversi primati, no?
“ La BCC di Napoli continua ad avere un rapporto Impieghi-Sofferenze tra i più virtuosi del sistema bancario: siamo una banca nata in uno dei periodi storici di maggiore crisi economica e sociale del mondo ma, nonostante ciò, abbiamo continuato a perseguire obiettivi e impegni di crescita per il nostro territorio e la nostra comunità, raggiungendo utili di esercizio importanti, ogni anno e moltiplicando i valori di impieghi (52 milioni di euro di impieghi totali e 135 milioni di impieghi accordati da Iccrea), capitale (un patrimonio netto pari a 15 milioni), soci (ad oggi sono 3.800), clienti (ne contiamo circa 4mila) e raccolta (complessivamente di 149 milioni e una raccolta diretta di 132 milioni): infatti, il bilancio 2017 si è chiuso con un risultato lordo d’esercizio di 1,4 milioni di euro (più 47% rispetto allo scorso anno), un risultato netto d’esercizio di 1,1 milioni (più 66%)” .
Quindi, un successo in tutti i settori?
“Sono dati che indicano una grande stabilità della banca, che riesce a svilupparsi a Napoli, territorio difficile, in un periodo economicamente altrettanto complicato: però, grazie alle ottime performance ottenute in questi anni e alla solida reputation acquisita, la Bcc – attraverso il rigore finanziario, la trasparenza assoluta e la profonda conoscenza di persone, idee e risorse intellettuali della terra di Partenope – riuscirà a essere sempre all’avanguardia anche in futuro”.
Lei, come ogni autentico Gemelli, ama il pubblico, il giornalismo (infatti è giornalista pubblicista) e gradisce il contatto umano: quanto conta per lei confrontarsi con gli altri?
“E’ molto importante parlare con le persone che ci circondano per esaminare ogni questione da vari punti di vista, ottenere conferme ma anche ascoltare ragionamenti diversi dai nostri, per trovare un punto d’incontro. Quando però si parla della nostra squadra di calcio, il Napoli, di cui sono ovviamente tifosissimo, non sempre ci si riesce…”(sorride)
E? in ottima forma fisica: riesce a praticare qualche sport?
“Per anni ho fatto nuoto, tennis e atletica leggera: ora, anche per mancanza di tempo, mi limito alla corsa e a qualche leggera attività ginnica, da svolgere prevalentemente nei week end”.
Lei ha veramente l’argento vivo addosso, metallo tipico del suo segno: ma quest’uomo dai mille volti ha ancora qualche sogno nel cassetto?
“A parte i miei desideri di uomo e di padre, sogno di vedere la mia Napoli risorgere ai fasti del passato, come centro pulsante del Mediterraneo e fulcro aggregante di pensiero, cultura, e arte; qui vi sono ancora tante straordinarie potenzialità inespresse – sia pur parzialmente – che meritano di crescere e liberarsi dalle pastoie burocratiche e amministrative che ne hanno finora ingessato i contorni, impedendone una vera espansione. Penso a Bagnoli, un’area panoramica unica al mondo ancora non cementificata che si presterebbe benissimo all’industria del lusso e dell’accoglienza turistica di altissimo livello; immagino lo sviluppo delle Zes, le Zone economiche speciali previste dal Piano di Sviluppo Strategico, in cui la Regione Campania vuole insediare grandi investimenti industriali e logistici con una più intensa crescita delle aree industriali e logistiche, degli interporti, dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia e le relative aree retroportuali, nonché gli aeroporti di Napoli e di Salerno. Immagino una diversa vita per Napoli Est e per i suoi emarginati e anche per il Centro Storico dove il pullulare di attività artigianali e commerciali già presenti va organizzato, incrementato e trasformato strategicamente in un museo a cielo aperto, di grande richiamo turistico. Occorre un modello di incoming di tipo diverso, di accoglienza virtuosa, che non porti questi posti a subire il turismo ma li converta invece in un fantastico hub, un modello di sviluppo della rete di attrattività locali, un punto di partenza alla scoperta di altre meraviglie della città, delle isole, della costiera, della regione: penso anche alla creazione di nuove infrastrutture e al miglioramento dei servizi come l’ANM che, come amministratore unico Napoli Holding srl, sto cercando di implementare, efficientando e razionalizzando tutte le partecipate. Le sfide da intraprendere e da vincere sono ancora tante e investire a Napoli deve divenire un Progetto politico con la P maiuscola: la BCC – che rappresenta la nostra napoletanità – sarà al fianco dei giovani che scelgono di restare o tornare al Sud, delle donne e degli uomini di buona volontà che vogliono innovare e produrre eccellenza, con la creatività, la primigenia forza vulcanica e l’ingegno che contraddistinguono questa magnifica città di leggendaria Bellezza”.

Categorie: Attualità

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