O un animale di grossa taglia o 2 piccoli in casa: più che un sindaco, una macchietta di carnevale
di Oscar Grazioli
Forse l’ha fatto per pubblicità o per un malinteso senso di federalismo estremo. Certamente è assurto agli onori della cronaca, anche se per un’ordinanza che gli ha fatto piombare sotto casa numerosi manifestanti con fischietti e tamburi di latta.
E non fosse che ho impegni improrogabili, tra di loro ci sarei stato anch’io con il mio vecchio megafono, residuo del 68, riposto ordinatamente in un armadio della cantina.
Scrivo del sindaco di Sorgà, amena località a pochi chilometri da Verona, di cui nessuno ha mai sentito parlare e che non avrebbe avuto un futuro luminoso, dal punto di vista della fama, se non per il suo primo cittadino, Giovanni Battista Bazzani.
Ormai ogni città, ogni comune (fra un po’ ogni circoscrizione e parrocchia), in omaggio appunto a una brama di federalismo completamente fuori luogo, si fa il proprio regolamento comunale per il benessere degli animali. Bazzani è riuscito a essere più originale delle sue migliaia di colleghi, infatti ha chiesto innanzitutto di fare un censimento relativo alla presenza di animali domestici tra i confini comunali.
E fin qui, nulla di male, anche perché il costo dell’operazione è poco rilevante. Con poco più di 3000 anime è sufficiente regalare qualche gelato e un paio di palloni da calcio a due ragazzini appena un po’ svegli e, in un paio di giorni, il censimento è cosa fatta.
Ma l’originalità dell’iniziativa non sta certo nel contare cani, gatti e conigli nani. Chi vive in appartamento, ha deciso il sindaco, e ama i cani deve scegliere: può tenerne uno di grossa taglia, oppure due di piccola mole. Gatti, mai più di due, ovvero il resto dei famosi 44 in fila per sei.
Chi ama tanto i cani quanto i gatti ha un’opzione dedicata: può tenere al massimo un gatto e un cane di media o piccola taglia.
Se si abita in una villa singola, fuori dal centro, per Bazzani non si è comunque liberi di farsi i c…avoli propri. Area minima di 100 metri quadri per animale e non più di tre cani o quattro gatti. Dopo le proteste sotto casa, qualcuno ha interessato il ministero e Bazzani ha dovuto chiarire di essere talmente amante degli animali da aver pensato a dedicargli uno spazio minimo vitale, al fine di evitare anche eventuali grane condominiali.
Fatto sta che a Sorgà le grane di condominio dovute alla presenza di cani e gatti sono l’ultima preoccupazione della gente. “Insomma” dichiara spazientito il sindaco”, in un appartamento di 60 metri quadri, mica ci possono vivere 20 persone no? E allora non ci possono vivere neanche tre gatti. Massimo due.”
Simpatico questo sindaco, una vera macchietta da carnevale veneto. Attendiamo tutti con fiducia il nuovo regolamento comunale che stabilirà quanti figli una famiglia possa allevare. Se abita in un monolocale, zero. 60 metri quadri, direi uno (magro possibilmente e femmina).
Per averne due (maschi e femmina di qualunque stazza), almeno 120 metri quadrati. Oggi il carnevale non è più annunciato dalla vista, nei forni, delle frappe o chiacchiere (o “intrigoni”, qui da noi) e delle maschere e spade da Zorro. L’annuncio viene con i regolamenti comunali sul benessere animale.
P.S. Pare, da ultimissime notizie, che il consiglio comunale abbia bocciato il regolamento. Forse non è ancora carnevale.
25 febbraio 2011
(da Tiscali animali)
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