1) Parità retributiva: in UE donne guadagnano il 16,4% in meno.
2) Il caro mimose.

Nell’Unione europea le donne continuano a guadagnare in media il 16,4 per cento in meno degli uomini, come mostrano i nuovi dati pubblicati dalla Commissione europea in occasione della Giornata europea per la parità retributiva.
La Commissione europea vuole sensibilizzare il pubblico sulle disparità retributive uomo-donna nell’UE.
“La giornata europea per la parità retributiva ci ricorda il numero di giorni e di ore di lavoro femminile “non remunerato” trascorsi dal 1° gennaio.
Il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro esiste nei trattati dell’Unione fin dal 1957 e sarebbe ora di farlo valere ovunque” ha affermato Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia e vicepresidente della Commissione.
Il divario retributivo tra i sessi cioè, la differenza media nella retribuzione oraria lorda fra donne e uomini sull’insieme dell’economia è ancora molto elevato, con notevoli disparità fra paesi e settori d’attività.
Il fenomeno rispecchia le difficoltà che trovano le lavoratrici a conciliare lavoro e vita privata: molte donne si vedono infatti costrette a prendere congedi di maternità o a lavorare part-time. In Italia il divario è del 5 per cento nel 2010.
Le attività di sensibilizzazione sono fondamentali per informare i datori di lavoro, i dipendenti e le parti interessate sul perché c’è un divario salariale tra donne e uomini e su come sia possibile ridurlo, per questo sono stati proposti nuovo strumenti come la formazione per le aziende di buone pratiche, un video clip che mette in risalto le disparità salariali esistenti tra lavoratrici e lavoratori, una nuova sezione del sito web aggiornato della campagna euna serie di eventi nazionali in 17 Paesi UE per diffondere informazioni sulle discriminazioni salariali.
Gli interventi normativi dell’Unione e dei Paesi dell’UE a difesa della parità retributiva hanno permesso di ridurre i casi di discriminazione diretta, soprattutto in termini di disparità salariali fra uomini e donne che svolgono esattamente gli stessi compiti.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)

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L’8 marzo delle mimose.
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Caro-mimosa ingiustificato anche se maltempo e richiesta
“I floricoltori di Sanremo hanno colto, in media, il 50/60% di fiori in meno – segnala Confagricoltura -. Dopo la crisi degli ultimi due anni, che ha visto un ribasso delle vendite dei fiori gialli del 30/40 per cento, ci si è aggiunto anche il maltempo”.
Il 95% della produzione di mimose è concentrata nel Sanremese, con più di mille aziende floricole dedicate a coltivazione – rileva Confagricoltura – . Quest’anno quindi per la Festa della Donna le mimose saranno poche, la colpa di questo 8 marzo sottotono è della forte ondata di gelo e maltempo che ha investito in pieno la riviera Ligure, facendo perdere la gran parte delle fioriture, che erano anticipate grazie ad un inizio di inverno mite.
“Nonostante la produzione sia dimezzata in questo periodo di massima richiesta gli aumenti di prezzo corrisposti ai floricoltori sono minimi – avverte Confagricoltura – quindi non sussistono condizioni generate dai produttori perché al dettaglio si possa innescare un fenomeno di caro-mimosa”.
(Fonte: Confagricoltura)

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