SORRENTO FESTIVAL.
Gli appuntamenti del 28, 29, 30 LUGLIO.

Venerdì 28 luglio il Sorrento Festival presenta un grande concerto di musica sacra nella Basilica di Meta.
Ancora una donna protagonista sulla scena del Sorrento Festival, questa volta per una serata dedicata alle atmosfere solenni della musica sacra. Per l’occasione il Festival lascia la sede consueta del Chiostro di San Francesco, e venerdì 28 luglio alle 21 si sposta nel suggestivo scenario della Basilica di Meta di Sorrento. Sul podio, a dirigere il Coro del Conservatorio di Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli ci sarà Elsa Evangelista, affiancata dal pianista Raffaele Nardella. Musiche di Leonardo Leo e Gioachino Rossini.

Sabato 29 luglio al Sorrento Festival il sax virtuoso
di Francesco Cafiso per l’omaggio a Thelonious Monk.
Un giovanissimo talento del sax, applaudito sulla scena internazionale. È Francesco Cafiso, stella indiscussa del firmamento jazz contemporaneo e nuovo, attesissimo protagonista sul cartellone del Sorrento Festival. Francesco Cafiso, con il suo brillante quartetto, arriverà al Chiostro di San Francesco sabato 29 luglio alle 21.

Domenica 30 luglio appuntamento da non perdere con il
Sorrento Festival. In scena il grande Moni Ovadia e una prima esecuzione assoluta in coproduzione col Mittelfest
E’ uno spettacolo attesissimo sul ricco calendario del Sorrento Festival: domenica 30 luglio alle 21 il Chiostro di San Francesco ospiterà una serata di assoluto rilievo, una prima esecuzione realizzata in coproduzione col prestigiosissimo Mittelfest di Moni Ovadia. E Moni Ovadia sarà in scena, con il suo grande repertorio di parole, versi, note della tradizione. Il debutto è particolarmente importante: il progetto si intitola “Mi chiamo Roberta”, musiche di Fabio Vacchi e testo di Aldo Nove. Nomi importantissimi della scena e della cultura internazionale, uniti in questa serata ad un gruppo di musicisti di gran nome, tra cui lo straordinario violinista Pavel Vernikov.

Domenica 30 luglio appuntamento da non perdere con il
Sorrento Festival

In scena il grande Moni Ovadia e la coproduzione col MittelFest.
E’ un appuntamento attesissimo sul ricco calendario del Sorrento Festival: domenica 30 luglio alle 21 il Chiostro di San Francesco ospiterà una serata di assoluto rilievo, realizzata in coproduzione col prestigiosissimo MittelFest di Moni Ovadia. E Moni Ovadia sarà in scena, con il suo grande repertorio di parole, versi, note della tradizione.
Il debutto è particolarmente importante: il progetto si intitola “Mi chiamo Roberta”, musiche di Fabio Vacchi e testo di Aldo Nove. Nomi importantissimi della scena e della cultura internazionale, uniti in questa serata ad un gruppo di musicisti di gran nome, tra cui lo straordinario violinista Pavel Vernikov.

La serata ben rappresenta le nuove linee elaborate per questa XXXIV edizione del Sorrento Festival dalla direzione artistica di Laura Valente, con un programma che trova nelle collaborazioni con la rete internazionale dei Teatri e dei Festival una chiave di volta. È la strategia di marketing culturale che contribuisce a rendere unica l’iniziativa, voluta da Vladimiro Ariano Amministratore dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Sorrento – Sant’Agnello e realizzata con il contributo dell’Assessorato al Turismo ed ai Beni Culturali della Regione Campania e del Ministero Beni Culturali.

“Mi chiamo Roberta” impegna sul palcoscenico Duccio Ceccanti (violino), Massimiliano Damerini (pianoforte), Vittorio Ceccanti (violoncello), Carlo Boccadoro percussioni – coordinamento musicale), Annina Pedrini (voce recitante), Federica Fracassi (voce recitante), Luca Marcossi (assistente alla realizzazione musicale). Le registrazioni live electronics sono dello Studio Barzan.

La seconda parte del programma è riservata ad un percorso virtuoso tra le canzoni tradizionali ucraine, e chiama in scena Moni Ovadia nel ruolo di voce recitante, affiancato dal grande violino solista di Pavel Vernikov. Per le atmosfere colorite e intriganti di “Ah! Odessa”.

Domenica 30 luglio ore 21
Chiostro di San Francesco
“Mi chiamo Roberta”
Musiche di Fabio Vacchi
Testo di Aldo Nove
Coproduzione con il MittelFest di Moni Ovadia

Duccio Ceccanti, violino
Massimiliano Damerini, pianoforte
Vittorio Ceccanti, violoncello
Carlo Boccadoro, percussioni | coordinamento musicale
Annina Pedrini, voce recitante
Federica Fracassi, voce recitante
Luca Marcossi, assistente alla realizzazione musicale
Registrazioni live electronics Studio Barzan

Pavel Vernikov, violino
Moni Ovadia, voce recitante
Canzoni tradizionali ucraine
Arrangiamenti a cura di Leonid Hoffman

Fantasia, per violino e Ensemble
“Ah! Odessa” – Uviali rosi – Murka
Bublicky – S odesskaya kihmana
7.40

Fabio Vacchi
Compositore. Studia al Berkshire Music Center di Tanglewood. Docente di composizione al Conservatorio di Milano. Vincitore del premio Koussewitzky in Composizione (1974) e del primo premio al Gaudeamus Competition in Olanda (1976). La sua musica per il film ‘Il Mestiere delle armi’ (2001) di Ermanno Olmi_GD_vince il Premio David di Donatello 2002. Le sue composizioni sono eseguite dal direttore d’orchestra Riccardo Muti che lo reputa uno dei maggiori compositori del nostro tempo. Vincitore del Premio Colonna Sonora, RdC Awards 2005, nell’ambito del Festival del Cinema Spirituale ‘Tertio Millennio’ per le musiche del film ‘Gabrielle’ (2005) di Patrice Chéreau.

Aldo Nove
Nato nel 1967 a Varese; laureato in Filosofia morale con una tesi su Antonio Labriola, è stato a lungo redattore della rivista “Poesia” (Crocetti editore) e di “Testo a fronte” (Marcos y Marcos); la sua opera poetica (apparsa in gran parte con la firma ortonima di Antonello Satta Centanin) è ora raccolta in Fuoco su Babilonia! Poesie 1984-1996 (Crocetti editore, 2003). Il suo esordio nella narrativa risale al 1996 con Woobinda e altre storie senza lieto fine, pubblicato da Castelvecchi, poi ristampato in un’edizione riveduta e accresciuta presso Einaudi Stile Libero (Superwoobinda, 1998), a cui hanno fatto seguito i romanzi Puerto Plata Market (Einaudi Stile Libero, 1997) e Amore mio infinito (Einaudi, Stile Libero, 2000). Collabora con diverse testate, tra cui “Il Corriere della sera”, “L’Unità”, “Il Manifesto”, “Arenaria”, “Il rosso e il nero”, “Semicerchio”, “Ironija”, “Il Majakovskij” (per la quale ha pubblicato la silloge Lontano dal padre). Suoi racconti sono apparsi su numerose riviste, fra le quali “Pulp”, “Maltese Narrazioni”, “DeriveApprodi”, “La bestia”, “Addictions”, “Max”, “Micromega”.

Moni Ovadia
Nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946 da una famiglia ebraica. Alla fine del 1947 si trasferisce a Milano con la famiglia. Dopo la laurea in Scienze politiche comincia la sua attività artistica come cantante e musicista nel gruppo dell’Almanacco Popolare sotto la guida dell’etnomusicologo Roberto Leydi. Nel 1972 fonda e dirige il
Gruppo Folk Internazionale che si dedica allo studio della musica tradizionale di vari in paesi, in particolare di quelli dell’area balcanica. Nel 1978 cambia struttura e diventa Ensamble Havadià, per musiche di propria composizione. L’attività teatrale di Moni Ovadia inizia nel 1984, quando avvia una serie di collaborazioni con numerose personalità del teatro, tra cui Pier’Alli, Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Giorgio Marini, Franco Parenti. Con quest’ultimo e con Mara Cantoni, crea Dalla sabbia dal tempo, in occasione del Festival di Cultura Ebraica nel 1987. E’ in questa occasione che Ovadia fonde per la prima volta le sue esperienze di attore e musicista, dando il via a quell’idea di un “teatro musicale” attorno alla quale ancora oggi opera la sua ricerca espressiva.
Nel ‘90 fonda la TheaterOrchestra e inizia a lavorare stabilmente con il CRT Artificio di Milano, con cui produce lo spettacolo Golem, messo in scena con la collaborazione di Daniele Abbado. Dopo il debutto al Petruzzelli di Bari, Golem viene presentato con successo a Milano, Roma, Berlino, Parigi e New York. Ma è con Oylem Goylem, una creazione di teatro musicale in forma di cabaret, che Ovadia si impone all’attenzione del grande pubblico.
Ancora con Mara Cantoni dà vita nel gennaio 1995 a Dybbuk, spettacolo sull’Olocausto che viene accolto come uno degli eventi più importanti della stagione teatrale. Sempre nello stesso anno con Pamela Villoresi – che ne firma anche la regia – debutta con lo spettacolo Taibele e il suo demone, una co-produzione con il Piccolo Teatro di Milano, per il quale e con Mara Cantoni, nel febbraio del 1996 produce Ballata di fine millennio, grandissimo
successo di critica e di pubblico in una impegnativa tournèe nelle principali città italiane. Di qualche anno prima, il 1994, è l’inizio del sodalizio artistico con Roberto Andò, con l’opera multimediale Frammenti sull’Apocalisse di Daniele Abbado, Nicola Sani e dello stesso Andò presentato a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, e in forma di spettacolo, al Festival Roma-Europa nel giugno 1995. Del febbraio 1995 è Diario ironico dall’esilio, scritto a due mani con Roberto Andò e co-prodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo. Partecipa assieme all’attore tedesco Bruno Ganz al primo lungometraggio di Andò, Diario senza date, presentato alla 51° Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Film sulle Immagini”. Precedentemente, nel 1989, realizza il Progetto Ritsos Delfi cantata, ispirato al poeta greco Ghiannis Ritsos con le musiche di Piero Milesi e ripreso nel 1994 in una nuova edizione per Suoni e Visioni. Per le Orestidi di Gibellina del 1993, a memoria del venticinquennale del terremoto che
distrusse la valle del Belice, costruisce con la collaborazione di Studio Azzurro e le musiche di Alfredo Lacosegliaz, Ultima forma di libertà, il silenzio, ambientato sull’inquietante scenario del Cretto di Burri.
Sempre per il Festival di Gibellina nel 1996 presenta lo spettacolo evento Pallida madre, tenera sorella con la regia di Piero Maccarinelli. L’anno successivo, in coproduzione con il Teatro Biondo, mette in scena Il caso Kafka, ideato con Andò che ne firma anche la regia. Nell’ottobre del 1998 presenta Trieste… ebrei e dintorni al Politeama Rossetti, uno spettacolo in esclusiva per lo Stabile del Friuli Venezia Giulia, e nel novembre dello stesso anno, al Piccolo di Milano, debutta con Mame, mamele, mamma, mamà… di cui è autore e regista, nonchè interprete con la TheaterOrchestra. Seguono nel dicembre del ‘99 Joss Rakover si rivolge a Dio, tratto dall’omonimo libro di Zvi Kolitz e l’anno seguente Tevjie un mir, uno studio sulla vicenda di Tevjie il lattaio, il bel libro di Sholem Aleikem, da cui nella stagione 2002/2003 ha tratto la versione italiana del musical Il violinista sul tetto. Nel 2001 debutta con Il banchiere errante, spettacolo semiserio sul denaro. Nell’autunno del 2003 va in scena con grande successo L’armata a cavallo liberamente ispirata al libro omonimo di Isaac Babel. L’attività di Moni Ovadia non si è limitata però al solo teatro: per il cinema ha prestato il suo volto a Caro Diario di Nanni Moretti e, con il ruolo di coprotagonista, a Facciamo Paradiso di Mario Monicelli. Alla radio, nella primavera del 1994 per RAI 2, ha ottenuto un grande successo anche come conduttore con la serie Note Spettinate, scritte con Mara Cantoni.
Nel luglio del 1995 gli viene conferito dal sindaco di Firenze il Sigillo per la Pace, mentre nel 1996 ottiene il Premio Speciale UBU per la sperimentazione su teatro e musica. Moni Ovadia è anche autore di diversi libri. Il primo, Perchè no? (Bompiani 1996), entra subito nelle classifiche del libri più venduti. Seguono il testo integrale di Oylem Goylem ( I miti Mondadori, 1998), l’autobiografia Speriamo che tenga (Mondadori, 1998), il saggio sull’umorismo ebraico, L’ebreo che ride (Einaudi, 1998), corredato da un video antologico con molti frammenti tratti dalle sue opere teatrali, Ballata di fine millennio (Einaudi, 2000), cofanetto libro+ CD che propone testo e musiche integrali dello spettacolo omonimo e infine il saggio Vai a te stesso (Einaudi, 2002). Molti i CD tratti dai suoi spettacoli, quali Oylem Goylem, Dybbuk, Ballata di fine millennio, Nigun.

Pavel Vernikov
Pavel Vernikov nato a Odessa (Ucraina), ha studiato con D. Oistrach e con S. Snitkovsky a Mosca presso il Conservatorio “P.I.Tchaikovski”. Nel 1979 ha vinto il Concorso Internazionale di Monaco e il Premio “Vittorio Gui” di Firenze. Da trent’anni fa parte del Trio Tchaikovski. Pavel Vernikov ha suonato nelle più importanti sale da concerto d’Europa e d’America, tra le quali la Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall e il Kennedy Center di New York, la Wigmore Hall di Londra, la Salle Gaveau di Parigi e presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma e La Scala di Milano. Si è esibito inoltre in prestigiose stagioni concertistiche con artisti della statura di Sviatoslav Richter, Krystian Zimmermann, James Galway, Christian Ivaldi, Alain Meunier, Patric Gallois, Natalia Gutman, Maria Tipo, Oleg Kagan, Yuri Bashmet, Elisso Virsaladze, Antony Pay. Fondatore dell’Accademia Russa di Alto Perfezionamento a Portogruaro, tiene corsi di perfezionamento presso la Scuola di Violino di Kuhmo, in Finlandia. Ha tenuto corsi e seminari presso il Conservatorio Nazionale di Parigi, la Hochschule di Stoccarda, l’Accademia Rubin di Tel Aviv e al Casals Festival di Prado. È stato professore al Conservatorio Superiore di Musica di Lione. Dal 2004 è professore Conservatorio di Vienna. Ha avuto numerosi allievi premiati in concersi internazionali. Fa regolarmente parte di importanti giurie di concorsi quali ARD (Monaco), Joachim (Hannover), Vittorio Gui (Firenze), Fritz Kreisler (Vienna), Szigeti (Budapest), etc. Dal 1999 è direttore artistico dell’orchestra da camera I virtuosi italiani. Ha registrato per la RCA, la Ondine e la Dynamic. Attualmente suona il celebre violino Guarnieri, il “Barone Knoff” (Venezia, 1740) della Fondazione “Il Canale”.

Info per il pubblico:
Azienda autonoma di Soggiorno e Turismo Sorrento – Sant’Agnello
via Luigi De Maio, 35
80067 Sorrento (Napoli)
tel. 081.8074.033 – fax 081.8773.397

L’Ufficio Stampa Agenzia Tigellio
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