Slow Food Campania
La Giornata Europea per lo Scompenso Cardiaco all’ Università Federico II di Napoli
Lo scompenso cardiaco è una sindrome caratterizzata dall’incapacità del cuore di fornire il sangue necessario per le attività dell’organismo. A volte non riesce a garantire il giusto apporto di sangue per sforzi intensi, a volte per sforzi lievi e nelle fasi finali neanche per le funzioni a riposo. Il numero di pazienti con scompenso cardiaco sta aumentando vertiginosamente. Questo fenomeno è chiamato” heart paradox”, il paradosso cardiaco: mentre da una parte, è aumentata la sopravvivenza grazie ai progressi nella cura dell’ infarto miocardico, delle aritmie, dell’ipertensione arteriosa, delle valvulopatie e delle cardiomiopatie, d’altra parte questi “cuori salvati” spesso restano esposti nel tempo a fattori di rischio.
Proprio per quest’aumento del numero dei pazienti affetti da scompenso cardiaco, la Società Europea di Cardiologia promuove in tutta Europa ogni anno delle giornate dedicate a detta patologia. Localmente ogni gruppo è libero di sensibilizzare la popolazione con i metodi che più ritiene opportuno.
La dottoressa Maria Angela Losi, del Centro per la Diagnosi e Trattamento dello Scompenso Cardiaco della Cardiologia della Federico II, afferente al DAI di Emergenze Cardiovascolari, Medicina Clinica e dell’Invecchiamento, diretto dal professore Bruno Trimarco, ha organizzato per Sabato 26 Maggio un incontro “culinario” con i pazienti affetti da scompenso cardiaco, grazie all’aiuto del responsabile della EP, Pasquale Esposito ed al contributo di Slow Food Napoli con il cuoco Mauro Buonanno del ristorante Sartù.
Perché questa scelta?
Per curare lo scompenso cardiaco, i cardiologi hanno molti farmaci a disposizione, ma il problema fondamentale della cura di malattie croniche, come lo scompenso cardiaco, è “la gestione della cronicità”, ovvero la motivazione a curarsi. Se un paziente ha un infarto miocardico nel breve termine è di solito attentissimo a rispettare le prescrizioni del medico, la paura è stata grande, ha temuto per la sua vita, assume i farmaci ed è attento allo stile di vita.
Ma nel momento in cui una malattia si cronicizza, l’atteggiamento del paziente cambia, assume meno farmaci e riprende lo stile di vita precedente all’evento acuto.
I medici oltre a visitare il paziente ed a prescrivere i farmaci devono motivare il paziente ad aderire alla terapia ed a migliorare lo stile di vita. Come fare?
La Cardiologia della Federico II vorrebbe suggerire ai pazienti che le malattie possono rappresentare un’occasione per cambiare stile di vita, in particolare quello che si ha a tavola, senza variare la gioia e la convivialità del pasto, tipica della dieta mediterranea.
Infermieri, e Medici della Cardiologia accoglieranno i pazienti presso la mensa Aziendale della Federico II.
I pazienti assisteranno ad uno show-cooking, già immaginato per la manifestazione “Atelier della Salute” dalla Dottoressa Alessandra Dionisio e fortemente promosso dal Direttore Generale Vincenzo Viggiani, durante il quale il cuoco mostrerà in diretta come cucinare sano che sarà seguito da una degustazione.
Sperando che non solo gli stomaci ma anche i cuori e le menti gioiscano.
dal sito Slow Food Campania referente Antonio Puzzi

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