SIENA IN SCENA – ARRIVA LA TOSCA DI PUCCINI VENERDI 24 GIUGNO – ORE 21.00 PIAZZA JACOPO DELLA QUERCIA –
TOSCA di Giacomo Puccini opera lirica su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
Personaggi
FLORIA TOSCA (soprano) – Silvia Pacini
BARONE SCARPIA (baritono) capo della polizia – Romano Martinuzzi
MARIO CAVARADOSSI (tenore) pittore – Simone Frediani
IL SAGRESTANO (basso-baritono) – Alessandro Calamai
SPOLETTA ( baritono) agente di polizia – Guido Bernoni
SCIARRONE (baritono) gendarme – Federico Cucinotta
UN PASTORELLO ( soprano) – Alessia Masi
CARCERIERE (basso) Federico Masi
CORO – Corale Senese diretto da Francesca Lazzeroni
Orchestra Filarmonica di Lucca – 44 elementi – Diretta dal Maestro Filippo Conti
Costumi originali della Fondazione Cerratelli di Diego Fiorini
Introduzione
È un’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa tratta dal dramma omonimo di Victorien Sardou.
La prima rappresentazione fu al “Teatro Costanzi” di Roma il 14 Gennaio 1900.
Trama
L’azione si svolge nel 1800 a Roma in un clima di tensione in seguito agli avvenimenti rivoluzionari in Francia e alla caduta della prima Repubblica Romana.
ATTO I ‘Chiesa di Sant’Andrea della Valle
Il prigioniero politico Cesare Angelotti, evaso da Castel Sant’Angelo, cerca rifugio nella chiesa, trova la chiave nel luogo convenuto ed entra nella cappella che appartiene alla sorella, la marchesa Attavanti.
La donna è stata ritratta senza saperlo in un quadro del pittore Mario Cavaradossi il quale sta dipingendo una cappella della chiesa.
Angelotti si nasconde all’apparire del sagrestano; costui borbottando mette in ordine gli attrezzi del pittore il quale giunge poco dopo per continuare il suo dipinto. Il sagrestano si congeda, allora Angelotti esce dal nascondiglio, riconosce in Cavaradossi un amico e gli racconta la sua avventurosa fuga. Il loro colloquio è interrotto dall’arrivo di Floria Tosca, la bella cantante amante del pittore.
Di nuovo Angelotti si nasconde; Tosca, mentre espone a Mario il suo progetto amoroso per la sera, vede nella figura della Maddalena del dipinto la marchesa Attavanti, fa una scenata di gelosia al pittore che riesce a calmarla. All’uscita di Tosca il fuggitivo riappare e continua il dialogo con Mario che gli offre il suo aiuto.
Cavaradossi e Angelotti lasciano la chiesa dove entra, alla ricerca dell’evaso, poco dopo Scarpia, capo della polizia papalina, sospettando di Mario bonapartista.
Tosca torna alla chiesa per informare l’amato che la sera deve cantare a Palazzo Farnese per i festeggiamenti della vittoria dell’esercito austriaco su Napoleone a Marengo.
Scarpia, che si è invaghito di Tosca, alimenta la gelosia della giovane; costei sospettando un incontro di Mario con la marchesa giura di ritrovarli mentre viene seguita dal poliziotto Spoletta per ordine del suo capo.
ATTO II ‘Palazzo Farnese’
Scarpia, mentre cena in una sala di Palazzo Farnese, ode la voce di Tosca che esegue la cantata celebrativa; nel frattempo i poliziotti conducono in sua presenza Mario che, arrestato e interrogato, rifiutando di rivelare il nascondiglio di Angelotti, viene condotto in una stanza dove viene torturato.
Sopraggiunta Tosca convocata da Scarpia, udendo i gemiti dell’amato, rivela il nascondiglio del fuggitivo: il pozzo della villa di Cavaradossi.
Mario apprende del tradimento della giovane e si rifiuta di abbracciarla; in quel momento arriva il gendarme Sciarrone ad annunciare che Napoleone non ha subito una sconfitta, ma ha vinto a Marengo.
Mario esulta ad alta voce e Scarpia lo condanna immediatamente a morte. Disperata, Tosca gli chiede di concedere la grazia a Mario. Scarpia la ricatta: se gli si concederà, potrà salvare Cavaradossi e lasciare Roma con lui. Viene interrotto da Spoletta il quale informa che Angelotti per evitare la cattura si è ucciso.
Tosca promette di darsi a Scarpia in cambio della vita dell’amato, allora costui finge di dare ordini perché la fucilazione di Mario sia solo simulata con i fucili caricati a salve. Mentre quello compila il salvacondotto la giovane prende un coltello e lo uccide.
ATTO III ‘La piattaforma di Castel Sant’Angelo’
È l’alba. Cavaradossi, in attesa di essere giustiziato, inizia a scrivere una lettera di addio che un carceriere, in cambio di un anello, dovrà consegnere a Tosca. La donna arriva e informa il giovane della fucilazione simulata; in realtà Scarpia l’ha ingannata: Mario viene fucilato veramente.
Allora Tosca, disperata ed inseguita dagli sbirri che hanno scoperto il cadavere di Scarpia, si getta dagli spalti del castello.
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A TU PER TU IL TENORE SIMONE MUGNAINI, OSPITE DI SCENA IN SIENA
Simone Mugnaini (nella foto) è un tenore nato nel 1969 a Viareggio (Lucca). Studia canto sotto la guida del M° Graziano Polidori, si perfeziona con il M° Paolo Washington.
Nel 1996 debutta nell’opera “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa, messo in scena presso il Teatro dei Rassicurati di Montecarlo (Lucca), e debutta nel ruolo di Mamma Agata al Teatro di Bagni di Lucca nell’opera “Le convenienze e inconvenienze teatrali” di G. Donizetti. Sempre nel 1996 interpreta il ruolo di Fiorello ne “Il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini al Teatro dell’Opera Buffa di Arezzo.
Nel 1997 canta insieme al tenore Andrea Bocelli nel concerto di chiusura della stagione lirica del Festival Pucciniano. Sempre lo stesso anno canta nell’opera “La rondine” di G. Puccini (ruolo Perichaud) sotto la guida del M° Gabriele Bellini al Teatro del Giglio di Lucca.
Al Teatro di Adria (Rovigo) canta ne “Il paese dei campanell”.
Nel 1999 prende parte alla rassegna Francia ’900 organizzata dal CEL di Livorno, interpretando il ruolo di Son Ami nell’opera “Le pauvre Matelot” di Darius Milhaud.
Sempre nel 1999 entra a far parte dell’Accademia Lirica di Katia Ricciarelli, cantando al concerto di chiusura tenutosi al Teatro Regio di Parma.
Nel marzo 2000 debutta al Teatro Verdi di Salerno nel ruolo del Sagrestano in “Tosca”, sotto la guida del maestro Nicola Luisotti.
Nel giugno 2000, nell’ambito della rassegna Tosca 2000, partecipa (per il Teatro dell’Opera di Roma) al “Te Deum” di Domenico Puccini, sotto la guida del M° Herbert Handt, alla chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma.
Il 12 maggio sarà fra i protagonisti di Siena in Scena, una rassegna di eventi che accompagnerà la splendida città di Siena da primavera inoltrata a fine anno.
Parlare con lui oltre che un piacere è un onore, è disponile e simpatico, ci prende per mano e ci accompagna nello spledido mondo della lirico domanda dopo damanda risposta, dopo risposta.
Come si è avvicinato alla lirica?
Mi sono avvicinato alla lirica a 11 anni….rimasi folgorato dal finale della Boheme, l’edizione con Tebaldi, Bergonzi e l’immenso Ettore Bastianini.
Un cantante uomo deve studiare con un docente uomo o donna? Oppure a parer suo il sesso
è irrilevante?
Domanda spinosa… Partiamo dal presupposto che la tecnica è unica e sottolineo unica… C’è da fare poi un’altra considerazione….se si parla di studio da impartire ad un allievo alle prime armi, che si avvicina al canto come prima esperienza, preferirei che il Maestro fosse dello stesso sesso per un discorso “fisiologico”…. Se si parla di studio da impartire ad un allievo che è “consapevole” della tecnica, il sesso del Maestro non ha importanza….ha importanza l’ascolto, l’orecchio del Maestro.
Quanto è importante il conservatorio per un aspirante cantante lirico?
Il conservatorio non ha secondo me rilevanza sulla preparazione tecnica del cantante ma sulla base musicale.. su quella si!
In base all’esperienza raccolta in tanti anni di carriera , secondo lei qual è il ruolo più difficile da cantare?
Il ruolo più difficile da cantare è quello che si affronta senza studio appropriato e senza la giusta vocalità. Una regola fondamentale è conoscere i propri limiti.
Se potesse tornare indietro cosa non farebbe?
Non rimarrei in Italia….purtroppo!
Secondo lei quali sono i tre requisiti principali che deve assolutamente possedere
un aspirante cantante lirico?
Musicalità, dote canora e passione!
Secondo lei quali sono i tre requisiti principali che deve assolutamente possedere
un aspirante cantante lirico?
La discrepanza fra l’arte e la realtà… Un cantate ha sempre la testa fra le nuvole…quando scende da quella nuvola non trova mai il “paradiso” ma una dura realtà fatta di malignità e di lotta continua per far valere i propri diritti.
… e il motivo opposto?
….il motivo opposto?..la musica, l’arte di esprimere sensazioni uniche che non tutti hanno la capacità di esternare e provare…. Sensibilità, sensibilità pura chiamata musica.
Quali sono le paure più frequenti di un artista lirico durante la sua carriera?
Le paure….di alzarsi la mattina e non aver più la voce….di alzarsi la mattina e non avere un palco su cui cantare.
Fra i suoi impegni futuri SIENA IN SCENA. Cosa pensa di questa manifestazione?
Una bellissima manifestazione che rende lustro ad una delle città più belle del mondo e per questo ringrazio Fabbrica d’Opera che ha reso possibile questo col suo impegno e ringrazio la mia collega ed Amica Silvia Pacini che mi ha chiamato a partecipare.
Grazie di cuore per il tempo che ci ha dedicato, che ci ha permesso di entrare nel magico mondo della musica. Lorenzo Chiaramonti
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