FELITTO(SA)
“Sapori d’autunno” nel paese delle Gole del Calore
A Felitto, il 9 e 10 novembre, torna l’evento che abbina gastronomia, natura e tradizione
FELITTO – Il profumo di sapori e di piatti d’autore sarà ancora più invitante con il freddo non troppo pungente di questo autunno fuori dalle righe, in occasione di “Sapori d’autunno”, la kermesse gastronomica in programma il 9 e 10 novembre prossimo a Felitto, paese delle Gole del Calore, da diversi anni noto per la squisitezza e la tipicità del rinomato fusillo.
“Sapori d’autunno” è stata ideata lo scorso anno da Giuseppina di Stasi, presidente della Proloco “Felitto” e dal suo staff, e patrocinata dall’intuitivo Maurizio Caronna, sindaco della cittadina, che non perde occasione per “sponsorizzare” le iniziative in grado di promuovere Felitto e tutto quanto di buono qui si può trovare: dalle ricchezze di un centro storico per niente intaccato nella sua primitiva antichità, alle risorse ambientali tra cui primeggia la splendida oasi naturalistica di Remolino, in questo periodo soggetta ad un intervento di riqualificazione ambientale, alle bontà gastronomiche, frutto di una sapiente combinazione tra la maestria degli addetti ai lavori ed un’aria salubre che rende i prodotti più buoni.
“Sapori d’autunno giunge alla seconda edizione – afferma Giuseppina Di Stasi, presidente della Proloco “Felitto” – dopo il successo della prima, che portò a Felitto numerosi visitatori. Speriamo che quest’anno il successo si accresca, anche in considerazione del fatto che si tratta di una kermesse che persegue una specifica finalità, oltre a quella di portare gente nel nostro paese: quella, cioè, di valorizzare e promuoverne il patrimonio, fatto di una ricca storia, di sapienti tradizioni, e di prodotti di qualità”.
“Sapori d’autunno” si svolgerà per le vie del delizioso centro storico, per l’occasione animato dalle esibizioni popolari del gruppo musicale dei Nova Felix, talenti “autoctoni”, che suoneranno brani della tradizione musicale cilentana e che costituiranno il giusto sottofondo allo spensierato chiacchiericcio degli ospiti che si attendono numerosi, rallegrati dalla piacevole degustazione del buon vino locale. Il clima autunnale creerà l’atmosfera ideale per ammirare la parte storica del paese della rupe di San Nicola, passeggiare lungo le strade strette e caratteristiche del borgo, per ammirarne la vecchia torre medievale, il palazzo ducale, le numerose chiese e gli splendidi portali disseminati lungo tutto il percorso. Per l’occasione saranno preparati i più classici “sapori d’autunno”: caldarroste, dolci alle castagne, ma anche cavatielli con farina di castagna, spezzatino di carne con fagioli, formaggi locali ed altri dolci della tradizione locale.
Insomma, un evento che abbina musica, gastronomia e tradizioni, che celebra le ricchezze di un borgo cilentano di notevole fascino, pur nella sua semplicità, e che rende ogni suo particolare un tesoro da conoscere ed apprezzare.
annavelia salerno, giornalista
Direttore del periodico cartaceo Pagine del Cilento
Direttore del quotidiano telematico PaginedelCilento.it
Conduttrice del programma televisivo Pagine del Cilento
339 1107387
annaveliasalerno@alice.it
www.paginedelcilento.it
wwwcilentoinforma.blog.tiscali.it
wwwannaveliasalerno.blog.tiscali.it
www.ascom.altervista.org

POZZUOLI(NA)
Sabato 11 novembre,dalle ore 21,00 in poi si terrà la FESTA DEL VINO NOVELLO (Aglianico e Toscano)
con caldarroste e bruschette alla
vineria “Don Pedro”, via Ragnisco 12 Pozzuoli.
infoline: 339.1948265 non mancate,
Ciro Biondi 393.5861941,cirobiondi@alice.it

TRAMONTI(SA)
Domenica 12 novembre convegno di studio sul Tintore – Da Tramonti un appello per la valorizzazione – del suo secolare vitigno a piede franco. E’ una delle trentaquattro varietà autoctone presenti in Campania. Si tratta del Tintore che, insieme con altre tipologie di uve cosiddette minori, seppur produttivo risulta non essere ancora iscritto nel registro nazionale delle varietà di viti. E per far sì che si proceda in tempi brevi al riconoscimento del secolare vitigno, ancora coltivato a piede franco tra i terrazzamenti di Tramonti, l’Associazione Gete, nata la scorsa estate nell’omonima frazione di Tramonti dall’impegno di una ventina di soci (coltivatori e appassionati), ha promosso nell’ambito delle iniziative comprese nella “Via della Castagna” un convegno di studio attraverso il quale si intende gettare le basi per avviare il processo valorizzazione e classificazione di uno dei capisaldi del patrimonio ampelografico della Costiera Amalfitana come, appunto, il Tintore.
Organizzata con il sostegno del Comune di Tramonti, della Regione Campania, dell’assessorato provinciale all’Agricoltura, del Pir Costiera Amalfitana Monti Lattari e della Comunità Europea, la giornata dedicata al vitigno autoctono e dal titolo “Il Mosto che diventa Vino” è programmata per domenica 12 novembre alle ore 10.30 presso la Cappella Rupestre del borgo montano. Moderata dal giornalista Mario Amodio, la tavola rotonda, oltre ai saluti del sindaco di Tramonti Armando Imperato e del presidente dell’Associzione Gete Antonio Giordano, vedrà la partecipazione dei docenti universitari Luigi Moio e Antonella Monaco, del giornalista de Il Mattino Luciano Pignataro, dei funzionari regionali Michele Giordano e Antonio Verdoliva. Seguirà un dibattito con i produttori ed il pubblico mentre le conclusioni saranno affidate all’Assessore Provinciale all’Agricoltura, Corrado Martinangelo.
Tramonti, con i suoi terrazzameti e suoi prodotti tipici, è da considerarsi l’altra faccia della costiera, quella più produttiva e anche per questo sempre più vocata a quel turismo attento alle tradizioni ealle sollecitazioni della storia. Una civiltà che continua a mantenere in vita antiche usanze e antichi mestieri come la lavorazione dei formaggi e delle ceste di vimini, oltre alla coltivazione dei suoi vitigni utracentenari che si dipanano con fitte trame su pergolati retti da impalcature fatte con pali di castagno. Un’autentica rarità nel panorama viticolo internazionale, ma anche l’eredità della metodologia di allevamento che si utilizzava migliaia di anni fa con gli etruschi che popolavano questa zona.
Degli antichi vitigni, che hanno fatto la storia e la fortuna dei vini della sottozona Doc di Tramonti, molti risultano essere ancora produttivi e per giunta su piede franco, proprio perché scampati alla fillossera. Si tratta di uve strettamente legate al territorio e in qualche caso esclusive dell’entroterra amalfitano come il tintore, appunto, in qualche caso vinificato in purezza. Un esperimento che anche qualche cantina della zona si appresta a realizzare nel tentativo di introdurre sul mercato un prodotto di nicchia.
Costiera Amalfitana Eventi [amalfievents@libero.it]


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