UNA RICETTA VI SEPPELLIRA’ CON POLENTA E PESTO.
l“Una ricetta vi seppellirà” da Slow Food una ironica provocazione a sostegno del Decreto per la coesistenza tra le coltivazioni transgeniche, convenzionali e biologiche. L’11 novembre – data fissata per la discussione in Consiglio dei Ministri del Decreto che dovrebbe fissare le “disposizioni urgenti per la coesistenza tra le colture transgeniche, convenzionali e biologiche” – nelle osterie e nei ristoranti italiani sarà la giornata della polenta e del pesto. Slow Food, a seguito della campagna di vero e proprio terrorismo mediatico scatenata dall’appello degli scienziati pro OGM – invita tutti i ristoratori che condividono la sua filosofia a mettere nel menu questi due piatti, per rispondere in modo ironico e pratico a chi accusa gli alimenti in questione di essere cancerogeni. “La cosa però è molto seria” dice Carlo Petrini. “Vogliamo che dal mondo della gastronomia italiana arrivi un chiaro segnale al Governo perché approvi il Decreto che regolamenta la coltivazione di OGM in Italia. Il mondo agricolo, infatti, si è già espresso in maniera inequivocabile contro la liberalizzazione selvaggia delle coltivazioni di OGM, e così pure la maggioranza delle Regioni italiane.” La campagna mediatica a metà tra disinformazione e antiscientificità messa in atto dal professor Veronesi e colleghi in merito agli OGM richiede che si faccia urgentemente chiarezza. Dire che polenta e basilico sono il vero pericolo è al limite del ridicolo e ha il fin troppo chiaro intento di distogliere l’attenzione dalle reali problematiche. Meraviglia poi che il mondo scientifico giochi sulla confusione tra selezione genetica – praticata dai contadini di tutto il mondo – e transgenico, glissando peraltro sul tema dei brevetti che è esattamente il fulcro di tanto interesse. A sostegno del Decreto presentato dal Ministro delle Politiche Agricole Giovanni Alemanno, Carlo Petrini dichiara: “Urge una regolamentazione. Il Decreto mira a tutelare le specificità e le peculiarità produttive del nostro territorio e ad evitare la contaminazione tra le diverse colture. Solo in questo modo è possibile garantire una vera libertà di scelta per gli agricoltori e i consumatori, i quali peraltro continuano a dimostrare, riguardo agli OGM, quella cautela che normalmente ci si aspetterebbe dal mondo scientifico: non per infondate paure da oscurantismo medievale, come accusano gli scienziati, ma per difendere il proprio diritto a scegliere liberamente cosa mettere nel piatto. Cominciamo l’11 novembre, con pesto e polenta… ”
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