Seminario del Presidente Nazionale INPS Lotito all’Università
Il Rettore Pasquino ha incontrato i vertici dell’istituto di Previdenza Sociale

Si è tenuto ieri presso l’aula delle lauree Nicola Cilento dell’Università degli Studi di Salerno, un seminario di studi organizzato dalla Cattedra di Di-ritto pubblico dell’Economia, Cattedra di Diritto Pubblico e Legislazione Sco-lastica e dall’ INPS, avente ad oggetto “Lo Stato Sociale – L’Inps e il Welfare del terzo millennio”.
Dopo un breve incontro fra i rappresentanti nazionali dell’INPS ed il rettore Raimondo Paquino, il professor Sergio Gambardella, ha introdotto il relatore dott. Francesco Lotito, presidente del CIV (Comitato Nazionale di Indirizzo e Vigilanza) dell’INPS, cui hanno fatto seguito gli interventi del dott. Luigi Bove, direttore regionale INPS, della dott.ssa Gabriella Zaccaria, direttore provinciale INPS Salerno, del dott. Paolo Giuliano, presidente del comitato regionale INPS.
Tema del seminario, cui hanno preso parte oltre 200 studenti, è stato il ruolo centrale che l’INPS riveste sul buon funzionamento dello Stato sociale e sulla missione che essa assolve con efficienza, collocando i cittadini e i lavo-ratori al centro della propria attività. Con un excursus ricco di riferimenti, il dott. Lotito ha illustrato ai laureandi in economia l’origine storica dell’Istituto, dalla nascita dello Stato sociale voluto da Bismarck nella Germania del 1880 fino all’attuale significato dell’acronimo INPS. Più in particolare, si è discusso dell’Istituto inteso non più nel senso semplicistico indicato dalla legge 88/89, ovvero come “ente pubblico erogatore di servizi” ma nel nuovo senso indicato dal CIV che lo intende come il “cuore e sostanza dello stato sociale”. Dal seminario è emerso inoltre che il compito dell’Istituto non si esaurisce nella fornitura di buoni servizi per i cittadini e che la sua attività deve essere invece intesa come un’ opera di trasformazione dei bisogni sociali in diritti concretamente fruibili da tutti i contribuenti.
” Ho ritenuto che fosse necessario per i miei studenti incontrare i vertici na-zionali INPS – commenta il prof. Sergio Gambardella – Non c’è alternativa migliore comprenderne appieno tutti gli aspetti. Del resto, quella della Previ-denza sociale è per molti ragazzi una materia arida che offre pochi spunti di approfondimento. Così ho provato a spiegare loro che bisogna immaginare l’INPS come un ente che scorre su di un binario ideale, le cui rotaie sono da una parte l’Istituto stesso, con il suo protocollo rigido e la sua normativa, e dall’altra, in costante sincronia, le istanze sociali. E’ su tale binario che si svi-luppa il percorso che attraverso vicende collettive ed umane conduce alla for-mazione del cosiddetto Stato sociale. Ecco perchè la lezione del Presidente Lotito è stata preziosissima. Sono convinto che l’intreccio tra storia e legisla-zione nazionale serva ad illuminare reciprocamente i territori iconografici, of-frendo così un’interpretazione concreta della loro specularità.”
Arianna Rocco

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UNIVERSITÀ INTERATTIVA
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STUDIARE DIVENTA PIU’ SEMPLICE
Il prof. Gambardella ha introdotto la discussione di ieri presso l’ università presentando gli ospiti dell’INPS ed evidenziando le mutate caratteristiche dell’ ente pubblico di cui questi so-no a capo, in seguito alla parziale privatizzazione degli uffici. Da qui, l’intento del progetto del professore volto ad avviare una serie di incontri tra le realtà operative pubbliche e i futuri dottori, nell’ambito di quello che lui stesso definisce come: “Università Attiva”, destinata a fornire agli studenti di diritto pubblico dell’economia, diritto pubblico e legislazione scolasti-ca, una formazione volta all’integrazione tra discipline economico-aziendali ed economico-giuridiche. Offriremo in tal modo una base conoscitiva non più solo teorica, ma una cono-scenza pratica di come in realtà funzionino le pubbliche amministrazioni e quindi le organiz-zazioni che gestiscono servizi pubblici. L’idea è quella di poter affiancare alle conoscenze te-oriche di base, anche cognizioni metodologiche-operative, facendo acquisire agli studenti ca-pacità pratiche e relazionali tipiche del management. Il corso, in particolare, si propone di attivare un sistema formativo più moderno, con visite presso le sedi di aziende e amministra-zioni pubbliche, lavori di gruppo, partecipazione a convegni, seminari ed incontri. A questo, poi, si aggiunge anche l’ utilizzazione di strumenti multimediali che assicureranno “in tempo reale” un’ assiduità di contatti diretti tra studenti e docente. L’aspetto drammatico che co-glie una persona come me che viene da una vecchia generazione – prosegue Gambardella – è che rispetto al vecchio sistema formativo, fatto di lezioni monocordi e odiose, i giovani, non sono assolutamente nell’attitudine di apprendere agevolmente. Loro sono abituati ad interagi-re. E questo è un mutamento epocale. Tutte le pratiche dell’istruzione sono fondate sulla tra-smissione. Basta farci caso: tutte le attitudini dei giovani, che si presentano al banco dell’of-ferta, sono fondate sull’interazione. Se noi docenti non riusciamo a trovare un modo per con-vincere questi giovani che l’educazione può essere anche “attiva”, non riusciremo più a rico-struire le condizioni di un’ esperienza culturale reale, di un’ esperienza formativa efficace.
A quanto pare, secondo il professore, per realizzare al meglio un nuovo modello di formazio-ne è necessaria una collaborazione tra università, imprese e associazioni di ogni tipo: l’univer-sità da sola non basta. Durante questo seminario, quindi, la lettura del testo, le lezioni di dirit-to, diventano un’ occasione per incontrare personalmente i dirigenti degli uffici pubblici e in-tavolare con loro una vera e propria discussione. Potrebbe funzionare, chissà. Intanto gli stu-denti ne sono entusiasti. Del resto, perché un processo educativo funzioni veramente, si deve recuperare il senso della “trasmissione” in cui ciascuno mantiene un suo ruolo e un suo livello. In effetti qualcosa sta cambiando, più difficile è dire come ciò avverrà. La cattedra di “di-ritto pubblico dell’economia” e quella di “diritto pubblico e legislazione scolastica”, per tra-mite di un contatto diretto con le Pubbliche Amministrazioni ci stanno provando. Si tratta di un esperimento unico e, a quanto pare, efficace, e la risposta positiva degli studenti né è una conferma più che tangibile.

Da: Andrea Gambardella [andreagambardella@gmail.com]


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