SALERNO. IL TEATRO NUOVO NUOVO DAL 23 AL 30 APRILE PRESENTA
“NUOVO GIOVANI”

Si svolgerà al Teatro Nuovo di Salerno, dal 23 al 30 aprile, una minirassegna di giovani compagnie, salernitane e provenienti dal resto d’Italia, denominata ‘Nuovo Giovani’, con la direzione artistica dell’autore e attore Antonio Santoro.
Sei gli spettacoli, accompagnati da due interessantissimi incontri.
L’ultimo e:
– Il 30 aprile alle 19 l’incontro con il drammaturgo napoletano Manlio Santanelli, le cui opere sono state tradotte e rappresentate in diversi paesi del mondo; a seguire lo spettacolo, scritto dallo stesso Santanelli, ‘Il baciamano’, per la regia di Antonio Grimaldi.
la rassegna ‘Nuovo Giovani’ celebra Manlio Santanelli
Si chiude domani sera, 30 aprile, la rassegna ‘Nuovo Giovani’, che ha visto il Teatro Nuovo di Salerno ospitare varie compagnie giovani salernitane e del resto d’Italia. La chiusura sarà particolarmente interessante: alle ore 19 ci sarà un incontro col noto drammaturgo napoletano Manlio Santanelli, autore di numerose opere teatrali, molte delle quali tradotte in altre lingue e messe in scena in diversi paesi stranieri. A seguire, con inizio alle 21, si terrà lo spettacolo ‘Il baciamano’, uno dei cavalli di battaglia di Santanelli, interpretato dalla Compagnia salernitana ‘Artestudio’, con Annarita Vitolo e Vincenzo Albano, per la regia di Antonio Grimaldi.
Manlio Santanelli è nato a Napoli nel 1938. Ha lavorato alla Rai dal 1961 al 1980 come sceneggiatore radiofonico e televisivo. Nel 1980 ha pubblicato il suo primo testo teatrale, ‘Uscita di emergenza’, che vinse numerosi riconoscimenti. E’ del 1985 uno dei suoi lavori più famosi, ‘Regina Madre’, tradotto in molte lingue e ancora oggi rappresentato in molti teatri nel mondo. Nelle sue opere Santanelli narra spesso di situazione non ordinarie, assurde, spesso a metà strada tra il comico e il tragico, descritte con una lingua particolarmente viva, un miscuglio di italiano e dialetto, che rende il tutto particolarmente ironico. La sua scrittura spazia in vari mondi, dal realismo magico, al surreale, alla sferzante satira sociale.
“Il baciamano” è un testo del 1993. Questa la presentazione del regista Antonio Grimaldi:
Allo scoppiare della Rivoluzione Francese nel 1789 non vi sono immediate ripercussioni a Napoli; è solo dopo la caduta della monarchia francese e la morte per ghigliottina dei reali di Francia che la politica del Re di Napoli e Sicilia Ferdinando IV comincia ad avere carattere antifrancese. Il Regno di Napoli aderisce alla I coalizione antifrancese e cominciano le prime repressioni contro le personalità sospettate di “simpatie” giacobine. Ambientato dunque nella Napoli di fine Settecento, è la storia di un uomo e una donna: l’uomo, il Giacobino, rappresenta la politica, forbito nel parlare, le sue parole diventano quasi poesia per chi le ascolta. Si ritrova legato e incappucciato in un luogo freddo ornato solo da lamiere di ferro. Ad attenderlo c’è la Janara, giovane popolana avvizzita prima del tempo. Una ragazza/donna, madre/moglie, picchiata e violentata dal marito. La Janara diventa una sacerdotessa/mantide, uccide per dar da mangiare i suoi figli/dei. In lei è celato un segreto/desiderio che solo le sue vittime conosceranno. L’idea di questo spettacolo nasce dall’incontro tra il regista Antonio Grimaldi e gli attori Annarita Vitolo e Vincenzo Albano, che iniziano un laboratorio di studio sul testo. L’incontro con Santanelli diventa determinante per la comprensione profonda del testo stesso. Da qui la scelta di concentrare il lavoro sulla parola, minimizzando la scena fino a renderla quasi fredda, essenziale…un tavolaccio, uno sgabello, una cornice, una bacinella, un coltello. Quasi spogliata da riferimenti temporali e da elementi decorativi. Una prigione? Un altare del sacrificio? Un mattatoio per corpi e anime? La parola diventa azione/gesto ripetuto allo spasimo. Un coltello/parola pronto a colpire e a far male. Un tempo/spazio/fine diventa necessario per un azione/fine. Ora non resta che ripulire/asciugare/mangiare e custodire il segreto/desiderio per una prossima vittima?
Presentazione di Manlio Santanelli a Il “Baciamano” diretto da Grimaldi
Spesso sugli spettacoli italiani, in special modo su quelli paludati, si abbatte il vento della noia. Le ragioni sono tante, ma qui mi limito a riferirne due.
1) Il regista, fin troppo timorato, si concentra su un pedissequo e pedante trasferimento della scrittura teatrale dalla pagina alla scena
2) Il regista, portatore sano di un’ipertrofia dell’Io, squinterna il copione inserendovi qua e là deliranti soluzioni strettamente personali.
Tutto questo non avviene ne “il Baciamano” messo in scena da Antonio Grimaldi. Pur prendendosi qualche libertà in merito alla forma, Grimaldi ha saputo rispettare lo spirito del testo. Dirò di più: non poche volte, grazie anche all’apporto interpretativo dei due protagonisti (Annarita Vitolo e Vincenzo Albano), ha evidenziato molti aspetti della vicenda, che in altre edizioni – italiane ed estere – erano rimasti allo stadio di vaghi suggerimenti.
Ne è sortito uno spettacolo (mi si passi l’ossimoro) teneramente crudele, in linea con un grottesco di ottima grana; uno spettacolo che punta su un continuo esercizio ‘ginnico’, nel quale la parola e il gesto gareggiano, gemellati dalla finalità di inchiodare lo spettatore alla poltrona; uno spettacolo che risolve i nodi psicofisici della vicenda in una dichiarata carnalità; uno spettacolo che estrae dal testo, in tutte le sue declinazioni, la carica di un erotismo di volta in volta voluto e negato.
In conclusione, questa messa in scena si pone brillantemente al riparo dal vento della noia.
Manlio Santanelli
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Si comincia con:
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– il 23 aprile alle ore 19 “Ruccello Alive: Le infinite rose di Jennifer”, un incontro sul compianto commediografo napoletano Annibale Ruccello, animato dall’attore Arturo Cirillo (tra i principali interpreti di Ruccello) e dalla giornalista de ‘Il Mattino’ Erminia Pellecchia; seguiranno,
– il 23 e il 24 aprile, due diverse versioni (dirette dal salernitano Antonello De Rosa la prima, e da Nanny Schifino della compagnia materana
‘Skenè’ la seconda) di uno dei capolavori di Ruccello, “Le cinque rose di Jennifer”. A seguire,
– il 25 aprile “Quando l’ultimo vinceva”, diretto da Massimiliano Gracili della compagnia milanese Teatro The Company: è la storia di Luigi Malabrocca, ciclista che nel primo dopoguerra divenne famoso per l’ultimo posto.
– il 27 aprile andrà in scena, invece: “Una vita importante”, del Collettivo Attori Riuniti di Roma, è la storia della Vergine Maria, della sua giovinezza di ragazza come tante, destinata a diventare la madre di Dio.
– il 29 aprile la Compagnia Arci Mumble Rumble, per la regia di Claudia Balsamo, presenta “Binario 21”, spettacolo che ha per tema il dramma degli ebrei deportati nei vari campi di concentramento, illustrando la discesa negli abissi di un popolo perseguitato dalla follia nazista.

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Questo il programma dettagliato:
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– 23 aprile, ore 19: “Ruccello Alive: Le infinite rose di Jennifer” – incontro sulla figura e le opere di Annibale Ruccello. Intervengono Arturo Cirillo, attore ed Erminia Pellecchia, giornalista del quotidiano ‘Il Mattino’.
23 aprile- ore 21: Compagnia Teatro delle Botteghelle (Salerno) in Le cinque rose di Jennifer (di Annibale Ruccello, diretto e interpretato Antonello De Rosa)
– 24 aprile, ore 21: Compagnia Skenè (Matera) – Le cinque rose di Jennifer (di Annibale Ruccello, diretto e interpretato da Nanny Schifino)
25 aprile – ore 21: Compagnia TeatroTheCompany (Milano) – Quando l’ultimo vinceva ( scritto e diretto da Massimiliano Gracili; con Riccardo Ballerini)
– 27 aprile,ore 21: Collettivo attori riuniti (Roma) – Una vita importante (di Paolo Civati, con Maria Sole Mansutti)
– 29 aprile,ore 21: Compagnia Arci Mumble Rumble (Salerno) – Binario 21 (di e con Claudia Balsamo)
– 30 aprile, ore 19: incontro – dibattito con l’autore Manlio Santanelli.
Ore 21: Teatro delle Botteghelle (Salerno) – Il Baciamano (di Manlio Santanelli, con Annarita Vitolo, Vincenzo Albano, diretto da Antonio Grimaldi)
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Il 21 aprile 2010
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I BABILONIA TEATRI AL TEATRO NUOVO DI SALERNO.
“Un teatro divertente per un paese disperato”, così il critico Oliviero Ponte di Pino ha definito il teatro dei Babilonia Teatri, il gruppo veronese che si esibisce per la prima volta a Salerno il 21 aprile, sul palcoscenico del Teatro Nuovo nell’ambito della rassegna “Un teatro nuovo nuovo”.
Gruppo di punta delle nuove generazioni, Babilonia Teatri si è fatto conoscere con le segnalazioni del Premio Scenario 2007 e con opere quali “Made in Italy”, “Popstar” e “Pornobboy”, spettacoli che rappresentano, come loro stessi lo definiscono “un teatro pop, un teatro rock, un teatro punk”. Enrico Castellani, Valeria Raimondi e Ilaria Dalle Donne sono i protagonisti di questa nuova esperienza del Nord Est italiano, “Tre allegri ragazzi morti”, come appaiono in uno dei loro lavori, chiusi dentro bare di legno dalle quali raccontano solitudini, destini e demoni della periferia.
”Made in Italy” è la messa in scena dell’ipocrisia italiana, lungo un percorso di ironica e dissacrante denuncia dei mali del bel paese: razzismo, consumismo esagerato, trash, volgarità pubblicitarie, tifo sfrenato. Un viaggio veloce e affascinante dentro l’eccesso di comunicazione, da cui siamo sommersi, di luoghi comuni, organizzati in liste, di fatti, di frammenti di giornali, di spot televisivi, della “banalità del marketing”: un copia & incolla dei media che si ripete all’infinito dentro le chiacchiere dei bar, un flusso ininterrotto di non sense.
I tre protagonisti, con le espressioni dialettali della loro terra d’origine, mettono in scena un rap contemporaneo che passa per gli oratori e i comizi politici e arriva ai cori da stadio.
Comicità, ripetizione ossessiva, non sense, con cui restituiscono il rifiuto e il disgusto di una società alla deriva, di vite intossicate e pop: canzonette, dirette televisive, show, funerali di Stato, festival di Sanremo e una colonna sonora che mixa Vasco Rossi, i Prozac, Toto Cutugno, Laura Pausini.
Un appuntamento da non perdere che chiude la prima fase di una rassegna che ha portato a Salerno le migliori leve contemporanee del teatro italiano.
Ufficio stampa del Teatro Nuovo
Per info e prenotazioni:
info@teatronuovosalerno.it
www.teatronuovosalerno.it
Tel.089220886 (ore 17/20, escluso il lunedì)
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Babilonia Teatri è
per un teatro pop
per un teatro rock
per un teatro punk
2006 finalista del Premio Scenario Infanzia con “Panopticon Frankenstein”, spettacolo sul mondo del carcere
2007 con “Made in Italy” vince l’undicesima edizione del Premio Scenario. Con “Panopticon Frankenstein” vince Piattaforma Veneto (Operaestate Festival Veneto). Debutta “Underwork”, spettacolo precario –tre attori tre vasche da bagno tre galline-
2008 a B-Motion di Operaestate Festival Veneto, presenta il primo studio del nuovo spettacolo “Pornobboy”. Anteprima di “Terminus” di Mark O’Rowe a Trend -nuove frontiere della scena britannica- su commissione di Rodolfo di Giammarco.
2009 estate debuttano “Pornobboy” e “Pop Star”
Babilonia Teatri prova al Teatro dell’Angelo,a Vallese di Oppeano.
Babilonia Teatri è le persone che ci lavorano. Da sempre Enrico Castellani, Valeria Raimondi ed Ilaria Dalle Donne. Nel 2009 si aggiunge alla compagnia Alice Castellani che ne cura l’aspetto organizzativo.
Vincenzo Todesco, prezioso collaboratore artistico, occhio esterno e stimolo di riflessione intellettuale.
Tutti i tecnici che ci stanno accompagnando con professionalità e sensibilità: Giovanni Marocco, Nicola Fasoli, Marco Spagnolli, Luca Scotton, Simone Brussa e Mauro Faccioli. Gianni Volpe per il contributo all’ideazione e realizzazione delle scene. Sara Toppan e Francesco Speri indispensabili supporti di promozione e organizzazione. Gianni Franceschini e Viva Opera CIrcus che ci stanno ospitando nella loro casa teatrale e che sono parte integrante del nostro progetto artistico
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“MADE INITALY”

di e con Valeria Raimondi e Enrico Castellani

PREMIO SCENARIO 2007
Motivazione della giuria
Il Nord Est italiano ritratto come fabbrica di pregiudizi, volgarità e ipocrisia; straordinario produttore di luoghi comuni sciorinati come litanie, e di modelli famigliari ispirati al presepe ma pervasi da idoli mediatici, intolleranza, fanatismo. Il made in Italy è un prodotto dozzinale e tragicamente umoristico, raccontato in uno spettacolo apprezzabile per compiutezza, in cui la comicità non è ottenuta dal meccanismo televisivo della barzelletta, ma dalla durata dell’elenco e dalle impercettibili ma fortissime variazioni, grazie a una sensibilità per le virtù e le potenzialità della parola che si fa maestria del contrappunto musicale. Strutture verbali semplici ma efficacissime fanno sbottare il riso e la percezione del non senso, in un lavoro che coniuga sapientemente stilizzazione interpretativa e parossismo gestuale. Con un ritratto spietato delle “sacrosante” manifestazioni del tifo calcistico e delle telecronache enfatiche e patriottarde, normalmente rese impercettibili dalla generale assuefazione. Un lavoro dove si infrangono con sagacia e leggerezza tabù e divieti, per rilanciare anche il teatro oltre gli schemi e i conformismi.
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Buongiorno, invio il comunicato stampa inerente lo spettacolo “Made in Italy”, satira dissacrante del Nord-est italiano, interpretata da uno dei gruppi giovani di punta del panorama teatrale italiano : Babilonia Teatri. Lo spettacolo, vincitore del premio ‘Scenario’ nel 2007, si svolgerà mercoledì 21 aprile alle ore 21 presso il Teatro Nuovo di Salerno, chiudendo in maniera eccellente la prima parte della rassegna ‘Un Teatro Nuovo Nuovo’.
In allegato il comunicato stampa, la motivazione del premio ‘Scenario’
assegnato nel 2007 a ‘Made in Italy’, la scheda di Babilonia Teatri e una foto degli artisti.
Per informazioni: tel. 333.6414632
Distinti saluti, Michele Piastrella.
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18 aprile
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IL TEATRO NUOVO NUOVO DI SALERNO PRESENTA: Serata Cauteruccio.
Domenica 18 aprile, con inizio alle ore 19, nell’ambito della rassegna ‘Un Teatro Nuovo Nuovo’, si terrà una serata dedicata al teatro del regista e attore Giancarlo Cauteruccio,(nella foto), che presienzerà l’evento.
In occasione della serata sarà presentato il libro “Nero chiaro.
Lo spazio scenico Beckettiano e le messe in scena di Giancarlo Cauteruccio”, a cura di Alfonso AMENDOLA, Gabriele FRASCA e Antonio IANNOTTA (Editoria & Spettacolo, Roma, 2010). Sul palco del Nuovo, gli autori dialogheranno con Giancarlo Cauteruccio per ricostruirne i percorsi teatrali, le matrici della sperimentazione (tra scena e segno mediale) ed il forte e costante rapporto verso la drammaturgia di Samuel Beckett.
A seguire la video-proiezione del Trittico Beckettiano a cura della Compagnia Teatrale Krypton: “Atto Senza Parole 1”, “Non io”, “L’ultimo nastro di Krapp” di Samuel Beckett. Regia Giancarlo Cauteruccio; con Fulvio Cauteruccio, Monica Benvenuti, Giancarlo Cauteruccio, Massimo Bevilacqua.

BIO: Giancarlo Cauteruccio
è un regista, attore e artista visivo, nato a Marano Marchesato(Cosenza), ma attivo a firenze dal ’75; è tra i più importanti ed innovativi registi del panorama teatrale italiano degli ultimi trent’anni.
E’ noto in Italia e all’estero per il suo teatro sperimentale, denominato
‘Teatro di luce’, in cui la luce si confonde con lo spazio scenico, e le sue opere basate sul rapporto tra arte e tecnologia; centrale nella sua poetica è il rapporto tra la parola, il corpo e il luogo: celebri sono le sue performances sul paesaggio.
Le opere di Cauteruccio sono state presentate in tutta Italia e in città come New York, Mosca, Berlino, Zagabria, Olso, Valencia.
Dal 1992 è direttore artistico del Teatro Studio di Scandicci, in provincia di Firenze, dove ha sede anche la sua compagnia, denominata
‘Krypron’.
Negli ultimi anni Cauteruccio ha realizzato una importante trilogia Beckettiana e sta attualmente lavorando alla preparazione di una trilogia Shakespeariana che si prevede ambientata in luoghi urbani e naturali, suo consueto campo di ricerca.
Ufficio stampa del Teatro Nuovo – tel. 333.6414632
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SALERNO. IL TEATRO NUOVO NUOVO PRESENTA
“Serata Nuccio Siano”
Incontro con l’artista salernitano
Nell’ambito della rassegna Un teatro nuovo nuovo, giovedì 15 aprile alle ore 21 si esibirà al Teatro Nuovo di Salerno Nuccio Siano, con una serata spettacolo costruita appositamente per la rassegna e per il pubblico salernitano, che attraverso materiali video, teatrali, musicali presenterà il racconto scenico di un singolare percorso artistico.
L’artista, che da anni lavora a Roma ad una rigorosa proposta teatrale di regia e di interpretazione, con percorsi nella letteratura teatrale italiana del ‘900, ripercorrerà la sua attività di regista e di interprete con le rappresentazioni di opere di Alfonso Gatto, Giovanni Testori, Dacia Maraini, PierPaolo Pasolini, fino alle sue più recenti messe in scena di “Il Contagio” di Walter Siti, e lo spettacolo musicale “Le canzoni di Pasolini” con Aisha Cerami; opere che sono state presentate in numerosi teatri e festival italiani.
Nel corso della serata verranno proiettati materiali e spezzoni video degli spettacoli, intervallati da brani musicali, pezzi recitativi e interpretazioni di canzoni classiche napoletane. Accompagna Siano Salvatore Zambataro alla fisarmonica e al clarinetto, e Fabio Gomiero per gli interventi video e aiuto regia.
La serata vuole essere un significativo e meritato omaggio ad un artista, che ha trovato da tempo fuori dalla sua città successo e consensi.
Ufficio Stampa del Teatro Nuovo
Per informazioni: tel. 333.6414632
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SALERNO. IL TEATRO NUOVO NUOVO PRESENTA: NOMI COGNOMI E INFAMI
Di e con GIULIO CAVALLI
Lo spettacolo è in programma il 10 aprile, alle ore 21.
Musiche composte ed eseguite da Davide Savarè
Produzione:
Bottega Dei Mestieri Teatrali
con il sostegno di
Fondazione Cariplo-Etre
Progetto realizzato in collaborazione con Verdenero
Storie eccezionali e persone normali, almeno così dovrebbe essere. Storie che dovrebbero verificarsi di rado, eccezionali appunto, e di persone come tante, normali appunto.
Ma così non è. Perché ci sono storie che ci raccontano fatti che accadono troppo spesso e persone che per scelta o per forza si ritrovano ad essere meno comuni di tante altre.
Allora forse sono le storie ad essere diventate normali e le persone eccezionali, perché queste storie ci raccontano di mafia e di camorra, di soprusi, di ingiustizie, di violenza. Ma ci raccontano anche di persone che hanno scelto di non piegarsi agli ‘uomini d’onore’ perché l’onore, quello vero, è tutta un’altra cosa e a non farcelo dimenticare qualcuno ci deve pur pensare.
Uno spettacolo che è racconto, cronaca e discussione per scoprire alcune di queste storie.
Giulio Cavalli, come Roberto Saviano, da tempo viaggia sotto scorta, proprio a causa del suo impegno civile e delle denunce pubbliche da lui effettuate, sulle scena, di persone e atti criminali. Ha ricevuto varie intimidazioni nel corso degli anni. L’ultima lo scorso 4 febbraio, quando ha dovuto annullare uno spettacolo, perché 23 colpi di pistola, indirizzati simbolicamente a lui dalla criminalità organizzata lombarda, furono ritrovati accanto al teatro Oscar di Milano.
Cavalli narra in prima persona i fatti, i nomi, le facce di una vita che non ci appartiene e che non ha né onore, né dignità, una vita che stride di fronte a quella di persone come Don Peppe Diana, il prete ucciso a Casal di Principe per il suo impegno contro la camorra.
Storie, per cercare di fare chiarezza intorno ai fatti che stanno dietro ad un omicidio tristemente noto, quello di Paolo Borsellino. O ancora per riportare alla luce fatti forse meno conosciuti, ma non per questo meno carichi di significato, come quelli che hanno per protagonista il magistrato Bruno Caccia, ucciso a Torino dall’ndrangheta per le sue indagini
‘troppo concentrate’ sulle attività illegali sviluppatesi in Piemonte.
Uno spettacolo fatto di vari episodi, interviste e ricostruzioni di chi questi fatti li ha davvero vissuti, come i testimoni di giustizia con le storie di Piera Aiello e Rita Atria, o come la vicenda dell’ assassinio mafioso di Giuseppe Fava riletto attraverso gli occhi di suo figlio Claudio.
Un percorso che attraversa le tante facce della malavita, anche con l’aiuto di chi quotidianamente la combatte come il magistrato Antonio Ingroia o le associazioni di ‘comuni cittadini’, come Legambiente, che portando avanti il proprio lavoro si sono scontrati con un’illegalità sempre più dilagante e hanno deciso di rispondere attivando la reazione di una parte della società civile.
Un percorso legato da un unico filo conduttore per mantenere viva la memoria, certo, ma anche per informare con dati e nomi, per dare voce a chi quotidianamente combatte una battaglia che troppo spesso sembra persa in partenza, per non cadere nella
‘normalizzazione’, per risvegliare le coscienze di una società civile che non può permettersi di ignorare quanto accade, perché se ne parli sempre, non si dimentichi e non si volti mai la faccia dall’altra parte.
… “Caro picciotto, o se preferisci, visto che hai imparato a pettinarti e vestirti pulito, caro estorsore, o, se preferisci, caro esattore. E poi caro al tuo capo ufficio, quello che sta seduto a contare i soldi quando alla sera raccoglie le mesate del mandamento, quei soldi che vi auguro che vi marciscano in mano. E poi cari a tutti i falliti, perché è da falliti mangiare sulla metastasi della paura degli altri, oppure, per capirsi meglio, cari a tutti gli uomini d’onore, così ci capiamo meglio, così vi prendiamo dentro tutti e entriamo subito in tema. Sono un commerciante di parole, a volte me le pagano bene, e arrotondo sempre il peso prima di chiudere la vaschetta. […] Questa sera apro la saracinesca fuori orario e vi vengo a cercare io, ma mica per i cinquecento euro così sto messo a posto, ma perché avrei, dico almeno, un paio di domande, una cosa da niente, mica per capire dove non c’è niente da capire, ma per togliermi il peso. Il peso di una curiosità che alla fine cercate sempre di farci pagare nel mercato della vigliaccheria di cui siete i detentori.”… G.C.
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Giulio Cavalli
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(Milano 1977) fonda a Lodi nel 2001 Bottega dei Mestieri Teatrali, associazione che produce gli spettacoli di cui è autore, regista e interprete.
Dopo le prime esperienze di Commedia dell’Arte è la giullarata sulla Resistenza Kabum!…come un paio di impossibilità! a siglare l’inizio del percorso artistico che oggi si può individuare nell’approfondimento di temi ‘scomodi’ e di attualità calati in una drammaturgia originale basata sull’analisi dei fatti e sull’inchiesta giornalistica che si intrecciano ad un linguaggio teatrale ritmico, musicale, spesso intessuto di grammelot.
Lo stesso percorso narrativo, fatto di strette collaborazioni con giornalisti, periti e giudici che hanno messo a disposizione del teatro la propria professionalità, lo ritroviamo in Linate. 8 ottobre 2001: la strage che svela molti punti oscuri dell’incidente aereo. La piéce, che debutta al Piccolo Teatro di Milano nel 2006, è seguita nel 2007 da Bambini a dondolo, favola senza bambini sul turismo sessuale su minori che debutta al Teatro Elfo di Milano e nel 2008 da Do ut Des, riti e conviti mafiosi in scena a Milano per la prima volta al Teatro Franco Parenti. Nel giugno 2009 debutta al Napoli Teatro Festival L’apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe di Dario Fo. Il tema ‘mafia’ è al centro anche del recentissimo testo A cento passi dal Duomo sulle infiltrazioni milanesi scritto con il giornalista Gianni Barbacetto che ha debuttato al Teatro della Cooperativa di Milano.
Dalla stagione 2007/08 Cavalli è direttore artistico del Teatro Nebiolo di Tavazzano con Villavesco, nella provincia di Lodi, dove ha sede la residenza Anabasi della compagnia che è sostenuta da Fondazione Cariplo/E

INFO

Per informazioni, tel. 333.6414632
Teatro Nuovo Società Coop. a r.l. – Salerno – Via V. Laspro, 8/c tel. 089/220886 Fax 089/227595

da: michelepiastrella@libero.it

Categorie: Eventi

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