Sala Ichòs Piccola Quotidiana.com presenta Lei è Gesù 24 – 25 – 26 febbraio 2017
Dal 24 al 26 febbraio a Sala Ichos via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na) ritorna la compagnia quotidiana.com con Lei è Gesù, di e con Roberto Scappin e Paola Vannoni.
Lo spettacolo è il terzo capitolo del progetto “Tutto è bene quel che finisce – 3 capitoli per una buona morte”, di cui fanno parte anche L’anarchico non è fotogenico e Io muoio e tu mangi, concepiti sia come performance autonome, sia come un’unica partitura. Trattasi di «un percorso – come dichiara la compagnia – che si svolge in forma di dialogo e di monologo, utilizzando e contraddicendo le convenzioni del linguaggio teatrale, provocandosi limitazioni entro cui ripensarsi. Riferire l’avventura del reale che nel presente si compie, e come un filtro al contrario trattenere le particelle invisibili che rischiano di disperdersi, di svaporare nell’inutilità». Lei è Gesù propone un Cristo donna che non si sottomette al volere del Padre negandosi alla crocifissione.
Note di regia
In Lei è Gesù tentiamo di affermare la possibilità che la donna possa ricoprire anche ruoli che per tradizione e consuetudine sono riservati agli uomini, a cominciare dalla figura di Gesù Cristo.
Lei è Gesù, una donna che non si sottomette al volere del Padre negandosi alla crocifissione. Il pragmatismo femminile irrompe per rivelare gli esiti scontati, le battaglie inutili, e il perdurare dell’isolamento della sua vivace consapevolezza, della marginalità in cui il linguaggio stesso la rilega.
Dalla “Carta dei diritti dell’uomo Onu” all’art. 2 della nostra Costituzione “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” è un susseguirsi di volontarie e mai denunciate elusioni.
Quale perversione intellettuale può generare un linguaggio che riconosca l’identità di genere? Far rimescolare i sensi e le priorità, perdere il controllo.
Le due figure in scena, apparentemente complici nel progetto di ridisegnare l’immagine del Gesù donna e di riscriverne l’insegnamento, si scontreranno ancora una volta con l’impossibilità di abbandonare i vecchi dogmi e di ripensare un nuovo linguaggio e un nuovo ciclo della storia.
Sala Ichòs Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Orari spettacoli: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19
Lei è Gesù 3° capitolo di “TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE”
di Roberto Scappin e Paola Vannoni
produzione quotidiana.com, Armunia
con il sostegno di Provincia di Rimini, Regione Emilia Romagna
in collaborazione con Istituzione Musica Teatro Eventi Comune di Rimini, SPAM! Rete per le arti contemporanee
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Compagnia della Magnolia presenta Adagio Nureyev / Ritratto d’artista
17 – 18 – 19 febbraio 2017
Con la nuova creazione Adagio Nureyev / Ritratto d’artista, che verrà presentata in forma di primo studio il 17-18-19 febbraio a Sala Ichos via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na) e che debutterà a luglio al Festival delle Orestiadi di Gibellina, la Compagnia conclude il progetto Bio_Grafie avviatosi con ZELDA / Vita e Morte di Zelda Fitzgerald e proseguito nel 2016 con 1983 BUTTERFLY.
Il lavoro percorre in maniera poetica e non narrativa l’esistenza del grande danzatore russo, per aprire una fessura sull’arte nel senso più ampio, sulla vocazione dell’artista, sulle questioni di tecnica e sentimento, sulla solitudine e la precarietà che il lavoro di palco comporta, sul senso di sublime che l’arte dona alle persone nel quotidiano, sulle forze sconosciute che guidano gli artisti, sulla necessità politica di difendere il poetico. Adagio Nureyev è un canto d’amore incondizionato verso la grazia e il mistero del mestiere dell’arte. La Compagnia costruisce il lavoro tra i due poli di un disequilibrio esistenziale che abbraccia le inquietudini esistenziali del suo predecessore Nijinsky e l’equilibrio ferreo nel lavoro dell’erede Nureyev, considerato un’icona pop del ‘900. Per aver vissuto la povertà, il comunismo e il suo crollo, la gloria, la fortuna, l’Aids, l’esposizione mediatica, l’idolatria dei fan, Nureyev può essere considerato una sintesi del secondo Novecento. Lo spettacolo si costruisce per addizione di segni sonori, visivi, testuali, cercando nel ritmo, nel silenzio e nella ripetizione, la possibilità di un incontro rituale con il pubblico. In scena Davide Giglio, cofondatore della Compagnia, è un corpo-voce crudo e carnale, estremo e carismatico, che si fa tramite della visione dell’artista quando incontra la fatica, la gloria, il pubblico, le proprie origini, la paura dell’oblio, la morte.
«Se rincorriamo solo la meta e non comprendiamo il pieno ed unico piacere di muoverci, non comprendiamo la profonda essenza della vita, dove il significato è nel suo divenire e non nell’apparire. Chi non conoscerà mai il piacere di entrare in una sala con delle sbarre di legno e degli specchi, chi smette perché non ottiene risultati, chi ha sempre bisogno di stimoli per amare o vivere, non è entrato nella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qualvolta la vita non gli regalerà ciò che lui desidera. È la legge dell’amore: si ama perché si sente il bisogno di farlo, non per ottenere qualcosa od essere ricambiati». Lettera alla danza, Rudolf Nureyev.
Rudolf Nureyev: ballerino, coreografo, avventuriero, dandy, lavoratore instancabile. La sua vita assomiglia a un romanzo, in cui bellezza, talento, ribellione, nostalgia e solitudine si intrecciano: dalla nascita su un vagone della Transiberiana sperduto nelle steppe russe nel 1938, al passaggio all’Ovest nel 1961, dal sodalizio con la più celebre étoile del tempo, Margot Fonteyn, alle innumerevoli e mai nascoste relazioni omosessuali, dal successo travolgente sui palcoscenici di tutto il mondo al ruolo di protagonista nel Valentino di Ken Russell, fino all’incarico di direttore del Balletto dell’Opéra di Parigi, alle performance come direttore d’orchestra, e alla morte, avvenuta per aids nel 1993.
Sala Ichòs Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Orari spettacoli: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19
Adagio Nureyev / Ritratto d’artista
Produzione Piccola Compagnia della Magnolia
Progetto Bio_Grafie
Con Davide Giglio
Drammaturgia e regia: Giorgia Cerruti
Contributi e suggestioni da I Diari di Nijinsky, interviste confessioni e articoli di e su Nureyev, Il Principe Costante
da: GabriellaGalbiati Sala Ichòs [press@ichoszoeteatro.it]
Categorie: Eventi
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