Sabato 22, ore 20, al Cristina Park Hotel di Montesarchio(Bn) cena di beneficenza per i bambini brasiliani.
Ci sono molti modi, oggi, per fare beneficenza senza comparire in prima persona: la telefonia mobile ha contribuito molto per la raccolta di fondi per i danni causati dal Tsunami nel Sud Est Asiatico, molto hanno fatto le varie istituzioni italiane e internazionali per offrire il loro contributo ed altrettanto i privati cittadini che, anche con conti correnti e card varie, hanno offerto il loro obolo per aiutare i disastrati asiatici. Teresa Nuzzo, Angelo e Dora Affinita, per aiutare i bambini brasiliani, i Menimos De rua della Casa do Menor Sao Miguel Arcanio, in Brasile, hanno cercato un modo più diretto e coinvolgente, prendendo come occasione la cena della solidarietà, giunta alla sua quinta edizione, che si svolge presso il Cristina Park Hotel di Montesarchio(Bn) il giorno 22, sabato sera, alle ore 20.
Come ogni anno tutto il ricavato sarà destinato ai piccoli “brasileros” che, se può apparire una goccia nel mare dei bisogni di quel grande paese che è il Brasile, è tuttavia un buon viatico per cominciare ad alleviare qualche pena. Chi non conosce le favelas delle grandi città dove c’è bisogno di tutto e non c’è quasi niente? Dove prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti sembrano l’unica fonte di lavoro per sopravvivere in un paese che solo oggi, con l’avvento di un governo socialista, sembra aver trovato la via giusta per cominciare ad utilizzare le sue immense ricchezze naturali (foreste, giacimenti petroliferi, miniere). Dove lo Stato non arriva, perché non ha la forza economica che lo sorregge e per questo motivo, malgrado i mille sforzi, punta molto sulla solidarietà dei paesi industrializzati. L’Associazione casertana “Progetto Romania”, presieduta da Enzo Cozzolino e l’Associazione “Comitato Agape”, onlus, che fa capo al vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia, Giovanni D’Alise, (ma preferisce farsi chiamare Don Giannino, nome scelto dai suoi fedeli parrocchiani nei 32 anni passati a Cancello Scalo, Ce), hanno unito i loro sforzi, avvalendosi anche dei tanti associati delle due organizzazioni volontarie e hanno dato vita a svariate iniziative pur di poter contribuire aiutare i bambini poveri di quella parte del Brasile. E’ una impresa dura, quasi impossibile ma con l’aiuto dei tanti credenti e cattolici, dice Cozzolino, ed il sostegno morale ed attivo di don Giannino e delle due associazioni, si spera di superare quanto ricavato l’anno scorso. L’invito, dunque, è quello di partecipare in massa alla cena di solidarietà di sabato 22. Il resto vien da sé.


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