ASSAGGI DI TEATRO A ROMA.
Massimo Riccioli dedica lo “Scorfano grigliato ai 4 sali con insalata di carciofo romano” allo spettacolo “Todo Modo”, in scena al teatro Quirino di Roma dal 18 novembre al 7 dicembre 2008.
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TEATRO QUIRINO, ROMA
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Roma, Teatro Quirino
dal 18 novembre al 7 dicembre 2008
Apas produzioni – E.A.R. Teatro di Messina – A.T.D.C.
PAOLO FERRARI e GIUSEPPE PAMBIERI in TODO MODO
di Leonardo Sciascia
adattamento teatrale Matteo Collura
con Maurizio Marchetti, Paola Lorenzoni
scene Francesco Scandale
costumi Francesca Cannavò
musiche Germano Mazzocchetti
luci Maurizio Viani
regia Fabrizio Catalano Sciascia e Maurizio Marchetti
PRIMA NAZIONALE
Un ritmo incalzante come incandescente è la materia di cui tratta – TODO MODO è un’impietosa denuncia dei mali che affliggono la società italiana: così Paolo Ferrari e Giuseppe Pambieri conducono un gioco sottile in scena, serrato come un’indagine pubblica, efferato come uno scontro tra titani. La corruzione, la schizofrenia del potere e, ancor di più, una dilagante, inarrestabile mancanza di idee e principi sono protagonisti di questo romanzo gotico, degno della più alta letteratura russa. Arriva in teatro il testo che, adattato oggi da Matteo Collura, fu scritto nel 1974 da Leonardo Sciascia come un poliziesco “al contrario” nel quale la società, già imperfetta e malata, conteneva prepotente il seme della colpevolezza. Fabrizio Catalano Sciascia è il regista – in collaborazione con Maurizio Marchetti – di questo thriller che prende avvio dalla letteratura certamente, ma anche dal cinema, quello d’impegno civile di Elio Petri, per trasfigurarsi, in palcoscenico, come l’opera dell’ingiustizia, in un clima dove il colpevole potrebbe essere chiunque.
Sono gli esercizi spirituali nell’eremo di Zafer a riunire, ogni anno, importanti uomini politici, industriali e clero: alcuni di loro scompaiono misteriosamente e parte l’inchiesta che ha come unico risultato – nessuna vittima, tutti colpevoli. Il ritratto grottesco di una casta che per troppa ingordigia si precipita verso l’autodistruzione, si lega all’antagonismo di due figure emblematiche: Don Gaetano, prelato di inquietante e demoniaco carisma e Diego Rogas, pittore ed io-narrante, ospite casuale dell’albergo-eremo ma non della storia, poiché nella sua figura si stempera e compie nella presenza dello scrittore.
Dopo il debutto romano, Todo Modo affronterà una lunga tournée, che toccherà tra le altre le città di Rovereto (10 dicembre), Monza (dall11 al 14 dicembre); Gallarate (15 e 16 dicembre), Locarno 17 e 18 dicembre; Lanciano (9 e 10 gennaio), Sulmona (11 gennaio), Noto (22 gennaio), Caltanissetta (27 e 28 gennaio), Agrigento (dal 29 gennaio al 1° febbraio).
IMMAGINI CHE MIGRANO
In linea con la stagione del Quirino, ispirata a capolavori della letteratura che hanno avuto fortuna anche sul grande schermo, gli appuntamenti di Immagini che migrano alla Sala Trevi – pensati dall’Ente Teatrale Italiano e dal Centro sperimentale di cinematografia – presentano celebri pellicole cinematografiche che rimandano ai titoli in cartellone. Così giovedì 27 novembre, alle ore 21, il romanzo di Sciascia ritrova l’omonimo capolavoro del cinema, firmato da Elio Petri nel 1976 (durata 130’), nell’interpretazione di Gian Maria Volontè e Marcello Mastroianni.
A precederlo ed introdurlo, i protagonisti in teatro – Paolo Ferrari e Giuseppe Pambieri – pronti ad incontrare il pubblico e a scambiare opinioni. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
INFO
Per informazioni e prenotazioni biglietteria del teatro tel. 06/6794585 (ore 10/19 – lunedì riposo)
inizio spettacoli serali ore 20.45
repliche pomeridiane ore 16.45: mercoledì 19/11; domenica 23/11; giovedì 27/11; domenica 30/11; giovedì 4/12; domenica 7/12
repliche ore 19.00: mercoledì 26/11; mercoledì 3/12
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TEATRO VALLE, ROMA
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Agata e Romeo dedicano il “Timballo di paccheri con ragù di anatra” allo spettacolo IL VANGELO SECONDO PILATO, in scena al teatro Valle di Roma, da martedì 25 novembre 2008 al 14 dicembre.
Roma, Teatro Valle dal 25 novembre al 14 dicembre 2008
GLAUCO MAURI e ROBERTO STURNO con la Compagnia Mauri-Sturno
portano in scena
IL VANGELO SECONDO PILATO
tratto dall’opera di Eric-Emmanuel Schmitt
traduzione Stefania Micheli
con Marco Blanchi
scene Mauro Carosi
costumi Odette Nicoletti
musiche Germano Mazzocchetti
adattamento e regia Glauco Mauri.
Hanno sondato il rapporto tra il freddo razionalismo e la colpa nel Delitto e Castigo di Dostoevskij, hanno ricostruito la tragica parabola dal senso d’onnipotenza alla caduta del Faust di Goethe, ed ora, passando dai classici del passato ad una scrittura contemporanea, si avventurano nell’eterno dilemma tra dubbio e fede. Glauco Mauri e Roberto Sturno portano in scena – dopo Variazioni enigmatiche – un altro testo di Eric-Emmanuel Schmitt, IL VANGELO SECONDO PILATO, adattamento teatrale firmato dallo stesso autore francese da un suo romanzo di grande successo. Come la versione originale, anche questa curata e diretta da Mauri si divide in due parti: la prima, La notte degli ulivi, immagina Gesù qualche ora prima del suo arresto, consapevole della morte imminente, colto dal dubbio sulla sua natura divina, preda di un’umanissima paura, mentre ripercorre il suo straordinario percorso. Questa struggente testimonianza è prologo e antefatto de Il vangelo secondo Pilato, ossia l’indagine che quest’ultimo compie sulla scomparsa del corpo di Gesù e sul suo riapparire poco dopo vivo, per mettere a tacere le voci di una presunta resurrezione. Un’inchiesta che ha il ritmo e il sapore di una vicenda poliziesca, con colpi di scena drammatici venati da feroce ironia, destinata a non sciogliere i dubbi lasciando spazio all’insondabile. Così, nella prima parte Glauco Mauri è in scena nel ruolo dell’Uomo che riferisce di Gesù e rivive la vita del figlio di Maria attraverso un racconto; nella seconda parte Roberto Sturno è Ponzio Pilato, il prefetto della Giudea che alla notizia della scoperta della tomba vuota si mette sulle tracce del Messia. Marco Blanchi è lo scrivano Sesto al quale Pilato detta le lettere sul resoconto delle sue indagini. Una vicenda nella quale ognuno può ritrovare un percorso sul quale ha riflettuto scegliendo una posizione, un’idea, forse un proprio Vangelo. «Nel caso di Gesù – dice Pilato – ho tentato di difendere la mia ragione, salvarla a tutti i costi dal mistero. Ammetto che esiste qualcosa di incomprensibile».
Qui è il testo stesso a porsi come una meditazione «un interrogativo, una commossa poesia sull’uomo Gesù – spiega il regista – mai come in questo spettacolo l’impegno di noi attori non è tanto rendere più o meno felicemente l’interpretazione di un personaggio, ma far fiorire poeticamente una storia che, sia per chi crede come per chi non crede, ha comunque sconvolto e illuminato la storia dell’umanità».
INFO
Per informazioni e prenotazioni biglietteria del teatro tel. 06/68803794 (ore 10/19 – lunedì riposo)
inizio spettacoli serali ore 20.45
repliche pomeridiane ore 16.45: domenica 30/11, mercoledì 3/12, domenica 7/12, mercoledì 10/12, domenica 14/12
repliche ore 19.00: martedì 2/12
ETI Ufficio Stampa
Silvia Taranta, Bianca Vellella
06/44013239.258
da: ETI – Ufficio Stampa [stampa@enteteatrale.it]
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